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Rifiuti, pressing dei sindaci sulla discarica: “Boscaccio al limite, evitare possibili aumenti della Tari”

"Ampliamento essenziale, ora attenzione e prevenzione a tutela delle nostre comunità"

Savona. E’ allarme sui rifiuti nel savonese per la situazione della discarica del Boscaccio: il riempimento del sito vadese è stato caratterizzato da ritmi elevati di conferimento di rifiuti urbani anche da Imperia come da Genova e con l‘arrivo dell’estate si intensificheranno e per chi tra qualche mese potrebbero esaurirsi gli spazi con pesanti conseguenze per tutto il territorio.

La preoccupazione è stata rilanciata con forza dagli stessi Comuni, che in sede di Assemblea a Palazzo Nervi stanno dovranno affrontare una possibile nuova emergenza, aggravata dal flusso turistico e aumenti nei carichi di sbancamento.

Dopo la lettera formale del sindaco di Borghetto Santo Spirito Giancarlo Canepa indirizzata alla stessa Provincia di Savona, ente responsabile del ciclo rifiuti, torna la “voce” delle amministrazioni locali con la richiesta di sollecitare un incontro, un tavolo operativo e soluzioni per non compromettere il ruolo della discarica nel nuovo piano provinciale sul settore dell’igiene ambientale, con l’affidamento in house del servizio alla SAT di Vado Ligure, secondo le delibere e gli atti amministrativi già approvati.

Le amministrazioni comunali, considerando il piano provinciale e l’ambito riguardante lo smaltimento con l’operatività del Boscaccio, stanno lavorando, secondo le indiscrezioni ufficiose, ad un documento di azione per prevenire ogni possibile criticità.

Ad ora, l’iniziativa pare sia stata abbozzata da alcuni amministratori locali, in attesa di condividerla con i colleghi in vista dei prossimi incontri istituzionali sul settore dei rifiuti, considerando, ad esempio, che il nuovo piano sarà in vigore entro l’anno e avrà comunque un periodo transitorio per consentire un completo adeguamento del servizio nelle varie località, sulla base delle rispettive e singole esigenze del complessivo Ambito territoriale.

Al centro dell’attuale criticità rimane l’iter di ampliamento dell’hub vadese di conferimento, essenziale per dare il via ai lavori e tutelare un “pezzo” importante in vista della futura governance dei rifiuti.

Tuttavia, anche con l’ok finale al progetto, Savona e il suo comprensorio potrebbero trovarsi ad affrontare un periodo di alcuni mesi senza avere la disponibilità di volumetrie per l’abbancamento rifiuti.

Lo smaltimento in Piemonte o altrove avrebbe costi aggiuntivi per la comunità, oltre a criticità viarie, ad esempio, senza contare che l’emergenza si prospetta proprio nell’ambito della realizzazione del nuovo piano a livello provinciale e regionale. E ancora, con la stessa città di Savona nell’attuale “limbo” in attesa della decisione del Tar sulla gara per i rifiuti.

La discarica del Boscaccio ha gestito volumetrie di rifiuti sempre crescenti, sviluppandosi secondo le esigenze del territorio, anche con impianti innovativi di recupero e valorizzazione dei rifiuti: per questo, il messaggio dei sindaci esprime senza indugi come le amministrazioni comunali non vogliano trovarsi nella situazione di un aumento per la Tari a carico di utenti e cittadini dovuta al trasporto fuori regione dei rifiuti. Altra conseguenza: la relativa dispersione dell’ecotassa regionale a favore di altre regioni più virtuose.

L’iter di ampliamento è in corso e dal savonese arriva il “pressing”, anche per il tramite dell’ente provinciale, su una rapida conclusione, considerate le prospettive emergenziali su un settore delicato e in fase di rinnovamento: dalla Regione e dalla stessa società EcoSavona, con i recenti documenti pubblicati, sembra finalmente esserci una schiarita nella definizione industriale e di servizio che avrà la discarica vadese.

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