Cairo Montenotte. “Vergogna”, “Vogliamo un vero ospedale”, “Ti ricordi le promesse che hai fatto proprio su quelle scale qualche anno fa?”, “Spera di non aver bisogno di un pronto soccorso quando sei in visita a Cairo”. Il presidente Giovanni Toti è stato accolto tra i fischi e le proteste al suo arrivo all’ospedale San Giuseppe in occasione dell’avvio dell’ospedale di comunità di Cairo, il primo della Liguria. A manifestare un gruppo di una quarantina di persone composto da rappresentanze sindacali (Cub e Cgil), gli esponenti della minoranza cairese, il comitato locale e alcuni cittadini.
A spiegare la posizione del Comitato sanitario ci pensa il presidente Giuliano Fasolato: “La nostra presenza qui non è per contestare il reparto o l’ospedale di comunità, sappiamo perfettamente che è funzionale e serve al territorio, se sarà rinforzato, ancora meglio. Però ci teniamo a precisare che questo non deve sostituire l’ospedale, perchè questo non è un ospedale“.
“Noi – continua – abbiamo bisogno di un sistema di emergenza che funzioni, oggi a quanto abbiamo capito il nostro ppi diventerà un ambulatorio di codici bianchi, cosa che per noi in Valbormida non sarà sufficiente. Noi necessitiamo di almeno un punto di primo intervento h24 e pensiamo che non sia così tanto da spendere pe ottenerlo: sono sufficienti, in aggiunta al personale già presente, due medici del 118, due infermieri e un ecografo”.
Tra i manifestanti, come detto, anche il Cub Savona: “Oggi, alla presenza delle alte cariche istituzionali comunali, regionali e dell’Asl2 savonese, si compie un altro passo irreversibile nel cammino del depotenziamento del presidio ospedaliero della Valbormida – affermano – Noi tutti, non Toti o altri presidenti di regione suoi predecessori, ne pagheremo il prezzo. Cittadini, personale, utenti. Un altro presidio sanitario collettivo, un altro servizio pubblico viene definitivamente spinto verso una provvidenziale privatizzazione. Il lungo processo di ‘asfisia controllata’ del presidio cairese, in atto ormai da più di un ventennio, è stato portato avanti convintamente, uniformemente e indistintamente da schieramenti e forze politiche che in modo artefatto e falso si dichiarano alternativi l’uno all’altro e si sono alternati alla guida di Comuni, Provincia e Regione”.
“In realtà hanno suonato tutti all’unisono il deprofundis di questo, come di altri servizi pubblici e del servizio sanitario pubblico e universale. Nei fatti oggi si inaugura un ulteriore taglio di una struttura indispensabile per la Valbormida e tutto il comprensorio provinciale. Tutto ciò avviene attingendo dai fondi del PNRR con le sue condizioni capestro che sanciranno l’abbandono da parte dello stato di qualsiasi settore pubblico che possa, in qualche modo, essere consegnato al privato ed alla logica del massimo profitto perseguibile. Oggi al danno della declassificazione del presidio cairese si aggiunge la beffa che tutto ciò viene effettuato con una inaugurazione in pompa magna”, concludono dal sindacato.