Diritti civili

Omofobia, polemica in Consiglio regionale. Minoranze: “Solo ipocrisia da chi esultava per la bocciatura del Ddl Zan”

"Strumentalizzazione politica: Fratelli d'Italia in prima linea nella battaglia contro il matrimonio egualitario e adozioni per le famiglie omogenitoriali"

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Liguria. Il Consiglio regionale ha approvato con 16 voti a favore (maggioranza), mentre i gruppi di minoranza non hanno partecipato al voto, l’ordine del giorno 384 presentato da Veronica Russo (FdI), e sottoscritto da tutto il gruppo e, in aula, anche dal gruppo Cambiano con Toti presidente, che impegna la giunta a farsi promotore presso il Governo affinché chieda all’Unione Europea di condannare apertamente e prendere le distanze da quei Paesi i cui ordinamenti prevedono il reato di omosessualità e non stringa con loro accordi di cooperazione culturale.

Il documento, inoltre, prevede iniziative, per quanto di competenza e nelle opportune sedi nazionali ed internazionali, affinché non vengano organizzati eventi e manifestazioni sportive negli Stati che prevedono il reato di omosessualità per tutelare l’incolumità degli atleti omosessuali e, comunque, non vi partecipino le squadre italiane. Nel documento si rileva che ci sono 69 Stati in cui le relazioni tra adulti dello stesso sesso sono considerate reato, spesso in virtù dell’applicazione della sharia, la legge coranica all’interno del proprio ordinamento.

Nel dibattito sono intervenuti l’assessore alle Pari opportunità Simona Ferro; Gianni Pastorino (Linea Condivisa), Alessandro Bozzano, Lilli Lauro e Angelo Vaccarezza del gruppo Cambiamo con Toti presidente; Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente); Luca Garibaldi, Davide Natale e Roberto Arboscello del gruppo Pd-Articolo Uno; Fabio Tosi (Mov5Stelle) e Stefano Mai (Lega Liguria Salvini).

“La discriminazione sessuale va condannata in tutti i Paesi e le persone omosessuali vanno tutelate sempre. Il rifiuto a condannare anche i paesi europei che discriminano le comunità LGBT, dimostra purtroppo come l’iniziativa di Fratelli d’Italia sia strumentale”: questa la premessa con cui il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi spiega la non partecipazione al voto sull’ordine del giorno della consigliera Russo di Fratelli d’Italia.

“L’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia era un documento strumentale e riduttivo che non potevamo votare, perché fare un distinguo fra Paesi fuori e dentro l’Unione Europea, quando in Europa abbiamo Stati come Polonia e Ungheria, Paesi amici di Fratelli D’Italia e della sua leader, dove l’omosessualità è ancora oggetto di discriminazioni, dimostra una visione parziale, e di parte, della realtà”.

“Per questo – conclude Garibaldi – non abbiamo partecipato alla votazione dell’Ordine del giorno, mentre saremmo stati disponibili a sostenerlo se solo la consigliera lo avesse modificato, inserendo una condanna a ogni forma di discriminazione in ogni ambito, non solo quello sportivo, e in tutti i Paesi, compresi quelli facenti parte l’Unione Europea. La salvaguardia dei diritti deve essere perseguita sempre e non a convenienza”.

“Il testo portato in aula da Fratelli d’Italia sui diritti degli omosessuali rappresenta un’ipocrisia impressionante ed una discussione strumentale, di propaganda politica da parte del centrodestra” rincara il consigliere Gianni Pastorino (Linea Condivisa).

“Il doumento discusso in aula e presentato dai consiglieri Veronica Russo, Stefano Balleari e Sauro Manucci vorrebbe chiedere all’UE di condannare apertamente gli Stati che prevedono il reato di omosessualità (citando solo Paesi-non-europei, ignorando tutte le violente discriminazioni che le persone della comunità LGBTQIA+ subiscono in Polonia e Ungheria, ad esempio) e di evitare di stringere con loro accordi di cooperazione culturale (nessun accenno agli accordi economici o alla vendita di armi a questi Paesi da parte dell’Italia – che si sa, i diritti civili vengono sempre dopo gli interessi privati)”.

“Si tratta di un ordine del giorno non certo votabile – commenta ancora Gianni Pastorino -. Condannare solo i paesi extraeuropei è miope ed ipocrita quando paesi come Ungheria e Polonia ogni giorno calpestano o negano i diritti della comunità LGBTQIA+”.

“Il documento dovrebbe condannare tutti gli atteggiamenti omofobici che avvengono in tutto il mondo, anche in Europa e in Italia dove, ancora oggi, non c’è una tutela giuridica che garantisca i diritti fondamentali. Invece, questo ordine del giorno è strumentale e ipocrita e viene presentato da quella stessa parte politica che qualche mese fa festeggiava ed esultava per la bocciatura del DDL Zan in Parlamento. Dallo stesso partito che ha votato contro la risoluzione del Parlamento Europea che chiedeva a ogni stato membro di garantire matrimonio egualitario e adozioni per le famiglie omogenitoriali. Da chi da sempre si oppone all’inserimento di corsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole, usando lo spauracchio della teoria gender (che non esiste)”.

“Insomma, Fratelli d’Italia è tra i partiti che meglio rappresentano l’omobilesbotransfobia nel nostro paese, e in merito a questo ODG, insieme a tutte le forze di opposizione, abbiamo ritenuto che la risposta politica migliore fosse non partecipare al voto” conclude il capogruppo di Linea Condivisa.

E non si è fatta attendere la risposta del consigliere Veronica Russo: “I consiglieri della sinistra in Regione sono un continuo paradosso: si proclamano paladini dei diritti Lgbt, mettono sui loro profili social bandiere arcobaleno ma poi non votano un mio ordine del giorno così importante solo per motivi futili e pretestuosi. Il mio odg, a loro avviso riduttivo e strumentale, impegna il Presidente e la Giunta regionale a farsi promotore presso il Governo affinché chieda all’Unione Europea di condannare apertamente e di prendere le distanze da tutti quei Paesi nel mondo i cui ordinamenti prevedono il reato di omosessualità, di non stringere con essi accordi di cooperazione culturale e di non favorire l’organizzazione di eventi e manifestazioni sportive in quegli stessi Stati non facendo partecipare le squadre italiane”.

Per la consigliera di Fratelli d’Italia Veronica Russo in merito alla decisione dell’opposizione di non votare l’ordine del giorno in questione (approvato comunque oggi dal Consiglio regionale…): “Secondo l’ultimo rapporto pubblicato nel 2020 dall’Ilga World, nel mondo sono ben 69 gli Stati in cui le relazioni consensuali tra persone adulte dello stesso sesso sono considerate reato. Il reato di omosessualità è punito con pene severe che possono culminare fino alla pena capitale in addirittura 11 Stati – spiega ancora Veronica Russo – E’ paradossale che mentre in Europa ed in Italia vengono portate avanti battaglie in difesa dei diritti Lgbt, il Parlamento italiano invece stringa accordi con questi Paesi”.

“Per l’ennesima volta però un Odg presentato da Fratelli d’Italia viene strumentalizzato da coloro che in piena difficoltà preferiscono ancorarsi a motivazioni insensate – ad esempio che non è argomento di interesse regionale o che la discussione avrebbe dovuto comprendere aspetti più ampi in merito ai diritti Lgbt -. A questo punto la domanda nasce spontanea: tutti gli ordini del giorno che la sinistra ha presentato da inizio legislatura su un argomento così importante come questo, erano fuori luogo o riduttivi in quanto trattavano argomenti puntuali? Mi vien da pensare invece che il problema riguardi il fatto che questo ordine del giorno sia stato presentato da una forza di centrodestra considerata omofoba, con assoluto pregiudizio degli stessi che oggi non hanno votato a favore dei diritti degli omosessuali”.

“La sinistra, che ha chiesto a gran voce che nell’odg fosse esplicitata la condanna sia per i Paesi Ue che per quelli extra Ue, ha letto il dispositivo? La risposta a nostro avviso è no, perché nel documento si chiede la condanna nei confronti di tutti gli Stati che prevedono il reato di omosessualità senza nessuna contestualizzazione. Ci hanno accusato di non aver citato in maniera esplicita Polonia e Ungheria poiché ritenuti amici: ricordo sempre agli stessi paladini che in questi Paesi l’omosessualità non è affatto un reato. Registriamo i loro pretesti e andiamo avanti: ringrazio i colleghi che hanno dato voto favorevole consentendo l’approvazione del documento”, conclude la consigliera.

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