Lettera al direttore

Lettera

Nuova pista ciclabile di Savona, Di Tullio: “Da Russo silenzio assordante, coinvolga i cittadini sul ‘che fare'”

L'ex vicesindaco Di Tullio sollecita il sindaco a prendere posizione e coinvolgere i cittadini

Pista ciclabile corso Vittorio Veneto via Nizza Savona

Savona. L’ex vicesindaco Livio Di Tullio esprime il suo punto di vista in merito alla nuova pista ciclabile tra corso Vittorio Veneto e via Nizza a Savona.

Sono probabilmente l’unico savonese a cui piace moltissimo la nuova sistemazione di Via Nizza e la pista ciclabile. Non mi sono chiare le obiezioni rispetto alla fluidità del traffico e alle presunte code che si formerebbero visto che, sotto questo profilo, la situazione non è cambiata. Sono invece molto contento del fatto che Savona ha finalmente una vera pista ciclabile e molto contento del fatto che la bicicletta non solo può essere utilizzata per diletto ma anche come mezzo di trasporto.

Sono poi contento del fatto che sia stato sconfitto il Partito del “sarebbe bello ma prima” cioè di coloro, numerosi, che a parole sono per l’ambiente ma poi “prima” c’è sempre qualcos’altro che è poi quasi sempre il loro presunto diritto costituzionale di mollare l’auto o la moto dove gli pare insieme all’altro diritto (per loro) fondamentale dell’uomo, proveniente (penso) dalla Magna Charta per cui hanno diritto di sfrecciare agli 80 all’ora in città.

Tra questi due partiti, uno, il mio, composto da me medesimo, e l’altro, maggioritario, composto dagli ambientalisti da tastiera, non mi è chiaro dove si collocano il sindaco e il gruppo politico di riferimento, il Patto per Savona. Il silenzio è assordante. Troppo chiedere di sapere la loro opinione?

Infatti la vicenda della pista ciclabile avrebbe potuto essere un caso perfetto per realizzare concretamente un percorso di partecipazione dei Cittadini alle decisioni dell’Amministrazione. “Una occasione per realizzare una crescita collettiva di una Comunità” (lo ammetto: una frase così l’avrebbe potuta scrivere solo uno del Patto e non un vecchio come me).

Mi spiego: posto che la pista ciclabile ha “sacrificato” circa una settantina di parcheggi e considerato che questo fatto è conosciuto da tutti (e da anni) mi sarei aspettato dal sindaco e dai suoi più espliciti sostenitori che per tempo si avviasse un confronto sul “che fare”. Invece niente. SIlenzio. Tutti zitti. Come non esistesse il problema che la realizzazione di una infrastruttura ambientale benemerita, deve anche tenere conto di problemi (non fondamentali sia chiaro) come l’organizzazione della sosta in una parte di città nel contempo popolare e turistica (che è la nostra fortuna).

Aggiungo: come se non esistesse l’opportunità che l’ambientalizzazione di una strada può essere occasione per procedere anche alla ambientalizzazione dell’intera porzione di città interessata o, almeno, farci capire che “idea” di città si ha in mente e quali “chiavi” si intendono utilizzare. Insomma, l’Amministrazione e il Patto per Savona ci richiamano ai “patti per la convivenza civile” per raccogliere gli escrementi dei cani e non ci chiamano per discutere cosa succede “dopo” aver realizzato la più importante opera pubblica degli ultimi dieci anni. Avranno finito i tavoli, tavolini. Adesso speriamo che almeno decidano qualcosa.

Livio Di Tullio

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