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Rosso pistacchio

La mamma di Ringhio

"Rosso Pistacchio" è l'appuntamento settimanale con i racconti di Marzia su IVG

Rosso Pistacchio 14 giugno 2022

Oggi sei Ringhio, sì, oggi sei Ringhio.
Oggi sei quell’ammasso taurino di muscoli, tendini e ormoni, che scende in campo a mento alto, sguardo fiero e ciuffo spavaldo.

Oggi sei Ringhio.
Sei quello che guizza e scatta, che sembra perdere il controllo ma che non lo fa mai.

Oggi sei Ringhio.
Sei quello che sputazza e grugnisce e macina e, a volte, strofina il muso direttamente sull’erba.

Oggi sei Ringhio.
Oggi sei una solida roccia per i tuoi compagni, un clown, e un fratello premuroso.
Oggi sei quella effimera nuvola odorosa di sudore, adolescenza e mutismo, che compare fugace nelle stanze e scompare altrettanto velocemente, diretto chissà dove.
Quante volte, dopo averti lasciato a scuola, talmente abituata al tuo silenzio e al tuo olezzo post allenamento, ho fatto piacevolissimi viaggi in auto conversando con la tua borsa da calcio, pensando fossi sul sedile dietro. E lei dialogava certamente più di te.

Oggi sei Ringhio. Che non studia mai. Ma mai mai. E se la cava sempre.
Oggi sei Ringhio. E ascolti canzoni che parlano di “PUSSY” e di amori suburbani e disperati.
Oggi sei Ringhio. Con le mani sui fianchi. Lo sguardo alla palla. Il fuoco nello sguardo.
Oggi sei Ringhio e domani hai il tuo esame di terza media. E non studi mai. Proprio mai. Eppure, te la cavi sempre.

Ma ieri, o solo l’altro ieri, eri il più piccolo di tutti.
Piccolo. Talmente piccolo che non c’era una maglia abbastanza piccola per te.
Piccolo. Talmente piccolo che dovevi correre di più, faticare di più, piangere molto di più.
Ed eri così biondo, così rotondo, così profumato.
E studiavi, Sapevi le tabelline ed avevi un bellissimo grembiulino con le macchinine.
E io non lo so come hai fatto a diventare Ringhio.
Senza qualcuno che ti facesse la merenda, o ti controllasse i compiti o ti mandasse a letto all’ora giusta, o ti insegnasse ad avere un quaderno di matematica anziché quell’ammasso di fogli scarabocchiati e appallottolati sul fondo della cartella.
E io non lo ho mai fatto.

E io non lo so come hai fatto ad imparare a stare al mondo perché io ancora oggi non ci so stare.
Come hai imparato a essere così forte, così tenace, così GRANDE.
Eppure, sei lì. In mezzo a quel campo che caparbiamente hai deciso essere lo spazio della tua vita, con le mani piantate sui fianchi, lo sguardo dritto al futuro, l’esame che inizia domani e senza quaderno di matematica.

Ed io sono qui, col sedere che brucia su queste gradinate assolate e ti guardo senza fiato. Vorrei dirti che nemmeno io ho mai avuto il quaderno di matematica, che anche io vivo di foglietti e sogni tenaci, vorrei dirti che domani hai il tuo esame e dovresti correre a studiare.
Ma so solo guardarti correre verso il tuo futuro a falcate sicure, so solo gemere se ti fai male, inveire se ti colpiscono, e se mi chiedono: “Qual è suo figlio?”
Io ti indico e rispondo:” E’ quello là. E’ Ringhio. Sono la mamma di Ringhio.”

“Rosso Pistacchio” è la rubrica di Marzia Pistacchio, che ama definirsi “una truccatrice struccata”. Ogni martedì uno spazio dal taglio volutamente “leggero” con i suoi racconti, nati su IVG e poi diventati un libro. Clicca qui per leggere tutti gli articoli

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