Finale Ligure. Se ne va nello stesso giorno in cui è nato, a distanza di 69 anni, lasciando un grande vuoto nella comunità finale e nel mondo dell’arte. Il pittore Giuseppe Rosso, da tutti conosciuto come Beppe, è scomparso ieri (22 giugno), probabilmente a causa di un attacco cardiaco.
La sua una vita particolare, così come era lui: persona ecclettica che non passava di certo inosservata e che aveva deciso di trascorrere buona parte della sua vita con poche cose, quelle che bastano per sopravvivere, senza però mai abbandonare tela e pennello.
Nato a Torino, studia dapprima al liceo artistico e poi alla facoltà di Architettura. Nel 1996 abbandona l’ambiente familiare e gli studi per una vita tormentata e difficile. Dopo un periodo di vagabondaggio e ricerca di un approdo, arriva a Finale Ligure, dove si stabilisce nel 2000 e dove vive in una roulotte.
La sua, una visione della realtà che partiva dal basso, dal punto di vista dei “rifiuti”: materiali, sociali o umani. Lavorava su supporti precari, di recupero, trovati per strada, dai cartoni d’imballaggio ai pezzi di mobilio abbandonati, oppure nelle sue opere pop, su basi fotografiche di ritagli di cartelloni pubblicitari. Era prevalentemente legato ad una pittura basata sulla figurazione, sia essa un suo autoritratto oppure la citazione di un’opera figurativa famosa o un’immagine recuperata da un rotocalco sgualcito, per poi scomporla, interpretarla, darle un senso, attribuirle nuovi significati.
Per scelta o necessità, l’artista creava i suoi lavori solo dopo aver superato un ostacolo iniziale, un’inerzia dolorosa che trovava fuori, sulla strada, ma anche dentro se stesso. Nelle sue opere non mancavano le citazioni, che spaziavano dalla pittura classica di una deposizione del Caracci alla frequente rivisitazione di opere di Francis Bacon ad una vecchia testiera di un letto con una rappresentazione femminile che cita Modigliani.
I funerali saranno celebrati sabato 25 giugno alle ore 9,30 presso la basilica di San Giovanni Battista a Finalmarina.