Parere

Finale, la minoranza: “L’amministrazione vende i gioielli del patrimonio per finanziare opere ordinarie”

Il commento del gruppo Le Persone al Centro dopo il prezzo ribassato della vendita dell’ex Albergo Roma di Finalborgo

comune finale

Finale Ligure. “Come una famiglia che si vende la casa in montagna per imbiancare quella in cui abita, l’amministrazione comunale sacrifica i gioielli del patrimonio immobiliare finalese per finanziare la manutenzione ordinaria”.

A dirlo il gruppo politico Le Persone Al Centro, in merito alla prima variazione delle opere triennali 2002-2024, presentata nel consiglio comunale del 30 maggio, e al relativo piano delle alienazioni dove viene riproposta a prezzo ribassato la vendita dell’ex Albergo Roma di Finalborgo.

“Non un’opera di importanza strategica per la città o di elevata importanza sociale ma la manutenzione basica (o poco di più) che chiediamo da tempo ma che dovrebbe essere garantita dalla gestione ordinaria – prosegue la minoranza -. L’amministrazione Frascherelli espone anche i discutibili criteri di tale scelta: edificio ‘vetusto e dai costi elevati’. Verificato che anche il Teatro Sivori non subisse una sorte simile, non abbiamo potuto che criticare una visione così miope e poco attenta alla preziosa valorizzazione del nostro patrimonio storico”.

“Avremmo dovuto aspettarcelo dato che stiamo parlando della stessa amministrazione che aveva già concesso in locazione le aree del campanile di Santa Caterina ad una compagnia telefonica, iniziativa poi stoppata della Soprintendenza delle belle arti – continuano dal gruppo -. Nuovo ingresso nelle opere triennali il ‘polo della sicurezza’ per polizia municipale e protezione civile da ubicarsi nelle aree dell’ex Finale Ambiente. Pur dichiarandoci favorevoli all’iniziativa non abbiamo potuto che sottolineare l’eccessiva onerosità dell’opera (1.800.000 euro solo il primo lotto) e la fragilità della copertura economica dato che l’intero pacchetto delle opere è finanziato per un terzo dal programma delle alienazioni”.

“In via preliminare abbiamo almeno chiesto di definire la collocazione del nuovo capannone di Finale Ambiente perché potrebbe essere facilmente riconvertito qualora non seguisse la dismissione del ramo d’azienda della partecipata, soprattutto se le limitazioni sulle altezze dovessero essere determinanti. Notevole sarebbe il risparmio delle casse finalesi quanto evasive le risposte dell’assessore Guzzi che fino a ieri prometteva un polo sportivo in quelle aree – aggiungono, poi concludono -. Sconfortante il silenzio dei consiglieri di maggioranza che da finalesi accettano tale iniziativa e tale impoverimento culturale. Silenziosi nonostante sia stata richiesta una loro valutazione viene da chiedersi se abbiano capito il problema o abbiano paura del pater familias. Forse amano solamente le verniciature”.

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