Calizzano. C’è già un sindaco eletto in provincia di Savona. Si tratta di Pierangelo Olivieri, che è ormai certo di essere il nuovo sindaco di Calizzano. Unico candidato, infatti, doveva sconfiggere un solo avversario, l’astensionismo: e già oggi pomeriggio, nei due seggi cittadini, si è superato il quorum necessario all’elezione.
La nuova normativa infatti ha abbassato il quorum al 40% in caso di presentazione di un’unica lista per i Comuni sotto i 15mila abitanti; inoltre nel calcolo finale non si tiene conto degli elettori residenti all’estero. Un particolare che abbassa il numero di schede necessarie a Olivieri per essere eletto: gli bastava “convincere” circa 470 elettori, e alle 19 è stata sfondata la quota dei 500 votanti.
Chiaramente non esiste ancora l’ufficialità, che arriverà solo domani pomeriggio. Esiste infatti la teorica possibilità che il candidato non sia eletto nel caso (a dire il vero molto improbabile) che la quantità di schede non valide arrivi al 50%. Oltre a dover raggiungere il quorum (il 40% degli aventi diritto al seggio, con l’esclusione degli elettori residenti all’estero), un sindaco unico candidato nel suo Comune deve anche ricevere il 50%+1 di voti validi. Ma si tratta, come detto, di uno scenario davvero fantascientifico.
Olivieri, che attualmente è anche presidente della Provincia di Savona, inizia così il terzo mandato da primo cittadino di Calizzano. “È assolutamente ancora presto per fare qualsiasi considerazione, soprattutto perché bisogna attendere lo spoglio di domani pomeriggio in cui si arriverà la proclamazione con il raggiungimento del 50% dei voti espressi alla vista. Inoltre sicuramente una valutazione completa si potrà fare alla chiusura delle urne con la valutazione percentuale complessiva dei votanti. Sicuramente il raggiungimento del quorum era il primo e, sotto un certo profilo, atteso obiettivo, sul quale contavamo e su cui onestamente confidavamo alla luce del lavoro fatto”.
“Quando è apparso chiaro che sarebbe stata presentata una lista unica – prosegue – ho fatto una riflessione da un lato sulla maggiore responsabilità e sul fatto che sia una manifestazione concreta della disaffezione verso la cosa pubblica, dall’altro però può essere un’occasione di maggiore coesione. La nostra volontà è assolutamente quella di lavorare in tal senso con le associazioni, le attività e con chiunque voglia confrontarsi: in un Comune delle nostre dimensioni è ancora possibile”.