A casa

Cosseria, il crocifisso vandalizzato torna sul cippo dei Granatieri di Sardegna. Molinaro: “Felici, è stato un atto da film horror” fotogallery

Questo pomeriggio la cerimonia del riposizionamento della statua, brutalmente mutilata più di un anno fa

Cosseria. È tornato a casa, di nuovo nel posto dove è sempre stato. Dove lo ammirava chi era diretto al castello oppure andava lì per contemplarlo. Sono passati ormai 15 mesi da quello che il sindaco Molinaro definisce “un atto da film dell’orrore” con il quale il crocifisso ligneo era stato brutalmente vandalizzato e questo pomeriggio è avvenuto il suo riposizionamento sul cippo dei Granatieri di Sardegna.

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre all’amministrazione locale, anche il presidente della Provincia Pierangelo Olivieri, il consigliere regionale Angelo Vaccarezza e la deputata Sara Foscolo. Presenti inoltre le autorità civili, militari e religiose.

Dopo un breve discorso del sindaco Roberto Molinaro che ha ricordato l’accaduto e tutto il lavoro svolto per restaurare il crocifisso, è avvenuta, tra gli applausi, la scopritura da parte del vicesindaco Tamara Urru e all’assessore Roberto Oddera, seguita dalla benedizione di don Meo. Per l’occasione è stata inaugurata anche la nuova lapide al Castello dei Granatieri, che anch’essa era stata vandalizzata.

Diversi i mesi impiegati per riuscire a completare il restauro della statua, terminato lo scorso novembre. L’amministrazione, però, ha preferito attendere la bella stagione per il suo riposizionamento.

“Un gesto inquietante senza spiegazioni”, aveva commentato il primo cittadino appena ricevute le fotografie dell’accaduto da parte di alcuni bikers, i primi ad accorgersi di quanto successo. Al loro passaggio, infatti, avevano trovato la statua orribilmente mutilata: non solo le erano state mutilate le gambe, e una infilzata nel costato, ma erano stati danneggiati anche il viso, la spalla e un piede.

L’episodio aveva subito scatenato le reazioni di indignazione della popolazione, profondamente colpita dall’accaduto, e del mondo politico anche nazionale, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che avevano parlato di un “atto vergognoso” e un “attacco insensato alla cristianità”.

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Ma non solo condanne: Comuni, associazioni e il partito della Lega si erano adoperati lanciando raccolte fondi per finanziare il restauro, riuscendo a raccogliere oltre 7mila euro.

Inizialmente i lavori erano stati affidati ai due cosseriesi che già nel 2006 avevano ripristinato la statua lignea. Successivamente, però, e non senza polemiche, il restauro è passato nelle mani di un falegname professionista di Carcare, come richiesto dalla Sovrintendenza.

Ed ora, finalmente, a distanza di quindici mesi il Cristo è stato riportato al suo posto, per continuare ad essere un simbolo della comunità cosseriese.

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