Verso il 12 giugno

Cairo, le “picconate” ai tre candidati su compromessi politici, presunti conflitti di interesse e scivoloni elettorali fotogallery

Briano, Ferrari e Lambertini a confronto per convincere i cittadini a votare chi amministrerà la città nei prossimi cinque anni

Cairo 2022, il dibattito tra i candidati di IVG.it

Cairo Montenotte. Anfiteatro di Palazzo di Città gremito per una serata politica in cui la democrazia è stata protagonista indiscussa. Durante il dibattito tra i tre candidati cairesi alla carica di sindaco, organizzato da IVG, si sono affrontati numerosi temi, primo tra tutti quelli della sanità in relazione al futuro dell’ospedale, ma si è parlato anche di lavoro, ambiente, commercio, frazioni, cultura, sport e sociale. Tutti preparati e molto agguerriti, per i tre protagonisti della serata, ovvero Fulvio Briano, Giorgia Ferrari e Paolo Lambertini, non ci sono stati tentennamenti nemmeno sotto le “picconate” preparate dalla redazione e poste dal direttore, Andrea Chiovelli.

Al primo giro, più politico, a Briano è stato chiesto il perché del suo ritorno sulla scena cairese dopo cinque anni di silenzio e dopo essersi quasi smarcato dalla campagna elettorale di cinque anni fa in favore di un suo consigliere uscente, Matteo Pennino. “Mi era stato chiesto di essere più defilato e così ho fatto, come ora in molti hanno voluto che mi ricandidassi, e sono qua”, ha sottolineato Briano. Per la Ferrari, invece, un riferimento alla sua appartenenza al Pd, “ma ora la sua lista è civica e nemmeno il partito la sostiene, pensando addirittura che se dovesse vincere Lambertini, il candidato di area centrodestra, a lei si attribuirebbero le colpe di aver spaccato l’area più a sinistra”. “La mia candidatura nasce dal basso, dalle esigenze dei cittadini che non ascolto da sei mesi ma da sempre. Non disconosco certo la tessera del Pd ma, purtroppo, dopo aver cavalcato tutte le battaglie che ho portato avanti insieme agli altri consiglieri di opposizione ha scelto un’altra strada”, ha spiegato Ferrari.

Al sindaco uscente un’altra provocazione: “Per essere qua stasera ha dovuto abiurare Toti e stracciare la tessera di Cambiamo per convincere la coalizione di non essere troppo accomodante con il nemico maximo dell’ospedale”. E qui è arrivato anche un bluff di Chiovelli: “Si vocifera che i ripamontiani votino Briano” ha insinuato il direttore, prendendo spunto da alcune ipotesi che girano in paese (ma sulle quali – va detto – ad oggi IVG non ha alcun reale riscontro). “Come può tenere insieme un’armata del genere se dovesse vincere”? “Noi siamo tranquilli – ha risposto Lambertini – e convinti tutti quanti di continuare l’esperienza iniziata nel 2017. Mettiamo Cairo davanti e i partiti dietro, non è stata una fatica rinunciare alle tessere”.

Sulle frazioni la battuta a Lambertini sul casus belli della strada di Ferranietta, per la quale il sindaco uscente è stato accusato di un conflitto di interesse. “Sono ben contento di spiegare una volta per tutte questa storia. Quella sbarra sulla strada è un esempio virtuoso della gestione della cosa pubblica – ha ribadito Lambertini – Noi avevamo una strada sterrata in condizioni deplorevoli nel parco dell’Adelasia, un’area molto frequentata che tutti vogliamo valorizzare (c’è chi lo fa e chi lo dice soltanto), con l’aiuto di mio genero, proprietario di duecento metri su due chilometri quadri di terreno è stata messa a posto. Con il progetto del Comune sono stati reperiti fondi europei e oggi la strada ha un utilizzo pubblico, chiuso solo al transito veicolare”.

A Briano una sferzata “professionale”: “Lei di mestiere fa l’avvocato, non le chiederemo dei conflitti di interesse, ma quando ha lasciato il Comune cinque anni fa aveva un sacco di contenziosi aperti, come Telecom, Palazzo di Città, Arte… Perché?”. Pronta la risposta del candidato: “Il Comune di Cairo chiude un bilancio a pareggio per venti milioni di euro. Se non si fa nulla di contenziosi non ne esistono, quando sono arrivato nel 2007 ho trovato un numero di pratiche legali impressionanti, tutte di un certo studio, le abbiamo chiuse tutte insieme a Matteo Pennino e ci sono alcune cause in corso, che ci saranno anche quando finirà il mandato Lambertini”.

Per Giorgia Ferrari una domanda sulla scelta di abbinarsi al nome di Chebello (Osvaldo, ex sindaco, ndr). “Fu proprio lui ad avviare l’operazione della discarica a Cairo, che lei osteggió con tutta se stessa. È difficile richiamare e osteggiare allo stesso tempo”. E così ha risposto il consigliere uscente di opposizione: “La candidatura di Lisa Torterolo, nipote di Chebello, viene dalla profonda amicizia che c’è con lei e con la mamma Stefania, siamo molto legate da tempo. Osvaldo era sindaco al tempo dell’avvio della procedura ma si attivò anche con tutti i ricorsi necessari. Non vedo alcuna contraddittorietà”.

Sferzata sul bilancio di fine mandato per Lambertini: “Pochi giorni fa lo ha pubblicato e rilanciato sui social elettorali. Lo sa che in Prefettura stanno pensando di segnalarla all’autorità di vigilanza sulle comunicazioni?”.

“È stato fatto in totale trasparenza, per mostrare ciò che è stato fatto in questi cinque anni – ha spiegato Lambertini – Non abbiamo speso un euro per pubblicarlo, se dovremo ricorrere a qualche sanzione ci prenderemo le nostre responsabilità, ma non ci sentiremo certo crocifissi per una cosa che reputiamo normale”.

“Briano, cinque anni fa toccó a lei pubblicare il bilancio. Quanto spese di soldi pubblici?”. “Qualche migliaio di euro”, ha risposto l’ex nonché candidato sindaco, mentre il pubblico rumoreggiava “sedicimila”.

E ancora, sulla cultura la picconata è toccata a Ferrari, avendo avuto tale delega quando era stata consigliere di maggioranza proprio con Briano. “In quel periodo il teatro funzionava, poi si è iniziato ad affidarlo a soggetti diversi e la gestione diventó molto carente. C’è voluto il ritorno di Silvio Eiraldi per far rinascere il teatro”. E la candidata ha così risposto: “Non ho mai fatto parte della giunta quindi non ho nessuna responsabilità, nessuno mi ha mai consultata in tal senso. Su altre iniziative credo che mi si riconosca una certa vitalità, sempre messe in campo con zero risorse”.

In chiusura, a Lambertini, l’unico dei tre ad essere presente nel dibattito di cinque anni fa, la battuta sulle sue affermazioni del passato: “Allora disse che non avrebbe fatto nulla negli ultimi tre mesi di mandato, che lo trovava un po’ offensivo. Ha cambiato idea?”. “No, stiamo solo continuando a fare ciò che abbiamo fatto per cinque anni, cioè ascoltare le persone”.

Stoccata a Giorgia Ferrari: “Se vincesse Lambertini (che potrebbe farcela se la sua lista portasse via molti voti a quella di Briano, ndr), lei tornerebbe a fare la presidentessa della Fondazione Baccino (incarico che rivestì proprio con Briano, ndr)”? “No, continuerò a fare opposizione seria e attiva come ho fatto per cinque anni. Ma la mia lista non vuole fare vincere Lambertini, noi vogliamo vincere per governare la città di Cairo”, ha chiuso Ferrari.

“Briano, la sua campagna elettorale è decisamente più in grande rispetto agli altri due, chi la finanzia?”. Lapidaria la risposta: “io”.

Ultima battuta sul possibile vice sindaco: per Ferrari, “che ha un solo politico in lista e tanti insegnanti”, forse chi prenderà più voti; a Briano Chiovelli ha chiesto se “sarà Alberto Poggio o faremo trasferire da Volterra Eleonora Infelise” (risposta: “a nessuno ho parlato di posti in giunta, vadano a cercarsi i consensi e poi valuteremo anche sulla base delle competenze”). Per Lambertini “sarà sempre quello Speranza che voleva rubarle il posto?”, “così sarà, non voleva rubarmi il posto, andiamo in continuità e Speranza sarà il vice sindaco”.

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