Posizione

Cairo 2022, Ferrari: “Presentato ricorso al presidente della Repubblica per difendere il nostro ospedale”

Il candidato sindaco: "La Val Bormida ha bisogno servizi sanitari adeguati in tempi brevi"

ospedale Cairo Montenotte generica

Cairo Montenotte. “Negli anni, la sanità valbormidese è stata progressivamente impoverita. La sanità è una materia di competenza regionale, ma l’amministrazione comunale cairese, di concerto con tutte le altre amministrazioni della Val Bormida, deve battersi, con maggiore forza rispetto a quanto avvenuto sino ad ora, in tutte le sedi per ottenere, in prima battuta, almeno un Punto di Primo Intervento aperto 24 ore e gestito dai medici dell’emergenza, in attesa della riattivazione del Pronto Soccorso”. Lo fa sapere, in una nota, il candidato sindaco della lista “Cairo in Comune” Giorgia Ferrari.

“Dobbiamo richiedere, inoltre, la riapertura dei reparti e dei servizi chiusi (Medicina, Riabilitazione e Chirurgia di bassa complessità) e il mantenimento del laboratorio analisi, per il quale, invece, a quanto si apprende, nei prossimi mesi, è previsto il declassamento a semplice punto prelievi – spiega -. È necessario avere sul territorio anche una seconda automedica, il cui personale del 118, quando non impegnato, può supportare il PPI”.

“Purtroppo, però, fino ad ora, i progetti della Regione sul nostro ospedale sembrano andare in tutt’altra direzione. La Regione ha approvato, infatti, una delibera che prevede la trasformazione dell’ospedale di Cairo in un’ospedale di comunità, ossia in una struttura a gestione infermieristica. Proprio contro questa delibera, insieme al Presidente del Comitato sanitario locale Giuliano Fasolato e ai colleghi consiglieri comuniali uscenti Matteo Pennino e Silvano Nervi, ho presentato un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica perché, pur riconoscendo l’importanza di potenziare i servizi sanitari territoriali come gli ospedali di comunità e le case della salute, riteniamo che Cairo e la Val Bormida necessitino di un vero ospedale, il quale, poi potrà essere integrato da case della salute, anche dislocate in altri comuni della valle. Il potenziamento della sanità territoriale (anche tramite l’utilizzo dei fondi del PNRR) non va messo in contrasto con la riapertura dell’ospedale”, conclude Ferrari.

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