Lettera al direttore

Commento

Albenga medaglia d’oro al merito civile, Quaglieni: “In piazza l’aria pura delle montagne su cui combatterono i partigiani” fotogallery

di Pier Franco Quaglieni

Albenga medaglia d’oro al merito civile

La manifestazione per la consegna ufficiale della Medaglia d’oro al valor civile alla Città di Albenga da parte del Ministro Guerini ha fatto registrare una grande partecipazione di persone di diverse convinzioni politiche, accomunate dalla condivisione di alcuni valori che oggi appaiono più importanti che mai. Dall’ex sindaco Cangiano all’attuale sindaco Tomatis, dal prof. Moscardini, noto storico locale, al Ministro della Difesa si è potuto cogliere uno spirito civico di alto livello morale che si è sempre mantenuto ben al disopra del dibattito politico contingente spesso oggi molto avvilente. E’ un fatto raro, rarissimo in Italia, ma tanto più importante per il momento drammatico di guerra che viviamo. L’esempio di Albenga andrebbe seguito.

Non è sfuggita una parola di troppo e il ricordo delle atrocità nazifasciste e dei bombardamenti angloamericani patiti dagli Albenganesi è risaltato in tutta la sua tragica umanità che la Medaglia d’Oro ha riconosciuto solennemente . L’unico nome di un politico,o meglio di statista, che è risuonato in piazza San Michele – la piazza storica della città delle torri -è stato quello di Alcide De Gasperi, il protagonista della rinascita dell’Italia democratica, un nome oggi storicamente non più divisivo.

Io ricordo tante manifestazioni stonate in cui lo spirito di parte è prevalso sullo spirito nazionale. Questo è accaduto ad Albenga e In tanti altre città e paesi italiani.

Chi scrive ha sempre sostenuto la necessità di un 25 aprile tricolore e già la manifestazione del luglio scorso in ricordo del medico- partigiano Libero Nante aveva registrato una concordia che è alla base di un futuro rinascimento italiano ed è la premessa di una normale vita democratica .

Chi ha disertato la manifestazione di piazza San Michele, ha implicitamente dichiarato la sua appartenenza politica, non compatibile con le regole della democrazia.

La Medaglia d’oro ha sancito non solo il riconoscimento del passato, ma anche di un presente che la città Ingauna ha dato prova di possedere anche durante la pandemia.

Io ascoltai con fastidio in passato dei propagandisti che strumentalizzarono quello che Piero Calamandrei definiva “lo spirito della Resistenza” che fu patrimonio di tanti, espressione di idee politiche diverse che sono il sale, anzi la premessa stessa della democrazia.

Ad Albenga ieri ho respirato l’aria pura delle montagne su cui combatterono i partigiani.

L’Unità nazionale attorno ad alcuni valori fa la civiltà di un popolo che dopo l’8 settembre seppe “insorgere per risorgere”.

Ha ragione il sindaco di Albenga Tomatis nel dire che Albenga ha vissuto una giornata storica da tramandare alle nuove generazioni come patrimonio ideale da rivivere sempre.

L’idea di un adeguato riconoscimento ad Albenga che andasse oltre la Croce di Guerra e’ partita da chi scrive, ma verità è un’idea nata dalla mia lunga e grande amicizia con Romano Strizioli, il giornalista de “La Stampa “ e vice sindaco di Albenga che andrebbe, a sua volta, ricordato in modo non effimero.

Pier Franco Quaglieni
Presidente Centro Pannunzio

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