Cerimonia

Albenga medaglia d’oro al merito civile, il sindaco: “Giornata storica, il giusto riconoscimento alle vittime dell’occupazione nazi-fascista” fotogallery

Vazio: "Segni importanti, che rimangono nella memoria della città e dei nostri figli, e che riempiono di orgoglio la comunità"

Albenga. “Una giornata storica, un riconoscimento che rende merito alle vittime civili dell’occupazione nazi-fascista”. Così il sindaco Riccardo Tomatis ai microfoni di IVG.it poco prima dell’inizio della cerimonia ufficiale per il conferimento alla città di Albenga della Medaglia d’Oro al Merito Civile da parte del ministro della difesa Lorenzo Guerini.

La manifestazione si è svolta in piazza San Michele: dopo il saluto del sindaco Riccardo Tomatis e la relazione storica del professor Mario Moscardini, il programma prevede l’intervento del ministro della difesa Lorenzo Guerini ed il conferimento della Medaglia d’oro.

Sul palco è intervenuto Giorgio Cangiano nella sua qualità di ex sindaco di Albenga oggi consigliere comunale e presidente del comitato antifascista, il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis, il professor Moscardini storico che ha redatto la relazione che ha permesso di ottenere la medaglia e il ministro Guerini.

Si legge nelle motivazioni di questo riconoscimento: “Dopo l’8 settembre 1943 il Comune fu occupato dalle truppe tedesche che, oltre a militarizzare la zona vicino al mare, determinarono un clima di terrore per la particolare ferocia di alcuni ufficiali, nonché per i frequenti rastrellamenti e saccheggi, costringendo gli abitanti ad abbandonare le proprie case, per rifugiarsi in luoghi più sicuri. La popolazione, sebbene sconvolta da numerosi bombardamenti alleati, inaudite violenze, spietate torture, terribili stupri, deportazioni e dalla perdita di numerosi concittadini, vittime anche delle molte mine disseminate sul territorio, seppe reagire agli orrori della guerra con coraggiosa determinazione e generoso spirito di solidarietà, in una comune lotta contro il nemico oppressore. Splendido esempio di amor patrio e di strenuo impegno per l’affermazione dei principi di democrazia e di libertà”.

Come ribadito dal primo cittadino Tomatis, la cerimonia, in programma questa mattina, rappresenta il culmine di “un percorso cominciato nel 2016 e giunto a conclusione nel 2019, quando il ministero ci ha comunicato l’ottenimento del riconoscimento. L’inizio dell’emergenza Covid ci ha ci ha spinto ad organizzare la manifestazione a fine pandemia. Quello che vediamo oggi in piazza è la dimostrazione che si è trattato della scelta giusta: questa è una giornata che deve essere condivisa da tutta la comunità di Albenga e del territorio. Una giornata bellissima, che rimarrà nella memoria degli albenganesi”.

Il pensiero è condiviso dall’onorevole Franco Vazio: “La manifestazione di oggi rappresenta il risultato di un lavoro iniziato col sindaco Giorgio Cangiano e proseguito con il sindaco Riccardo Tomatis. Voglio ringraziare personalmente le associazioni, il professor Moscardini, le associazioni dei partigiani e tutti coloro che hanno creduto e voluto questo riconoscimento, che è alla comunità e all’intera città. Credo che questi siano segni importanti, che rimangono nella memoria della città e dei nostri figli, e che riempiono di orgoglio la comunità”.

Il sindaco Riccardo Tomatis dopo aver ringraziato il ministro per la sua presenza e ripercorso l’iter che ha portato ad ottenere la medaglia ha affermato: “La giornata di oggi, rimarrà nella storia delle nostra città e pertanto va vissuta e condivisa con l’intera comunità cittadina, ma anche del nostro entroterra e dell’intero territorio che ha pagato a questa causa un prezzo molto alto in termini di vite umane. I sindaci che rappresentano quei territori, vestiti della loro fascia tricolore, siedono oggi vicini, magari con idee diverse, magari appartamenti a partiti politici diversi, ma proprio per questo rappresentano l’espressione più bella della democrazia, quella democrazia che oggi ci possiamo permettere anche grazie a quelle vittime civili che tutti insieme stiamo onorando”.

“La scelta di organizzare questa cerimonia in piazza San Miche è dovuta non solo al fatto che questa è la piazza storicamente più importante della città, il vero cuore di Albenga, ma anche perché il 10 Giugno del 1945, in un giornata di sole come oggi, proprio dove sono posizionate le vostre sedie, erano deposte a terra 59 bare con dentro i corpi dei 59 martiri della foce riesumati subito dopo la fine della guerra in attesa di una onorevole e dignitosa sepoltura. Albenga ha vissuto durante il periodo di occupazione nazifascista momenti tanto drammatici quanto eroici che ogni anno in occasione del 25 Aprile vengono ricordati con commozione e partecipazione, perché mantenere viva la memoria e il ricordo è un obbligo morale che noi abbiamo per limitare l’oblio ed il revisionismo storico veri nemici della verità. In particolare quest’anno il 25 Aprile si è inaugurato il cammino della memoria, si tratta di 59 pietre d’inciampo con i nomi dei martiri della foce che segnano proprio il percorso dell’ultimo cammino dei prigionieri civili condotti alla morte dai nazisti durante l’occupazione di Albenga. Vorrei condividere con voi l’emozione che ho provato in occasione dell’ultimo 25 Aprile vedendo piangere molte persone nel leggere i nomi dei ragazzi scritti sulle pietre d’inciampo, credo che in quel pianto inconsolabile ci fosse anche la preoccupazione e la paura della recente guerra in Ucraina che tanto ha colpito la nostra comunità. Oggi tutte le vittime civili del nostro territorio hanno trovato un meritato riconoscimento, da oggi questa medaglia scriverà in modo indelebile i loro nomi sul gonfalone della nostra città.”

Il Ministro della Difesa Guerini: “Questo luogo, come altri luoghi in Italia, è un sacrario della sofferenza inflitta dalla barbarie nazista, e un simbolo, come tanti altri luoghi in Italia, di quella resistenza all’oppressore che il popolo italiano seppe far prevalere e trasformare in una riscossa civile che ci ha consentito di costruire il nostro futuro di democrazia. Voglio soprattutto rivolgere un sentimento di gratitudine e anche di commozione ai familiari di coloro che in quei giorni persero la vita: la vostra presenza, la presenza di chi con quei momenti ha comunque connessioni è per tutti noi e innanzitutto per la vostra comunità di grande valore e contribuisce a tenere viva la memoria di pagine drammaticamente amare ma giustamente indelebili nella nostra coscienza collettiva”.

“Fra poco mi presenterò di fronte al Gonfalone della vostra Città e avrò il privilegio, in nome del popolo italiano, di dire grazie per tanto valore, e quindi di riconoscere ufficialmente e al più alto livello il sacrificio di tanti vostri concittadini, che subirono l’odiosa rappresaglia delle truppe naziste. Una lunga ‘scia di sangue’ che si riversò lungo tutta la provincia di Savona, ma soprattutto qui, ad Albenga, dove gli eccidi furono numerosi, in gran parte alla foce del fiume Centa, nel periodo tra il novembre del ’44 e il febbraio ’45. uesta Medaglia non ripaga certo la vostra comunità per i lutti e le distruzioni subite, prima ricordate, ma credo serve a sottolinearli e a consegnarli alla Storia, soprattutto alle future generazioni. Per non dimenticare”.

“Stiamo perdendo il senso della memoria, nel turbinio della nostra vita, qualche volta, cediamo alla tentazione di dimenticare ciò che sta alle nostre spalle. Ma credo che coltivare la memoria sia necessario, sia un dovere, perché significa coltivare un patrimonio. Ringrazio la comunità di Albenga – cui la Repubblica, oggi, rinnova la sua solidarietà – per quel che ha fatto per rialzarsi da quei fatti, così drammaticamente laceranti. Ciò che ha fatto negli anni della ricostruzione, della libertà riconquistata. Ciò che ha fatto in questi anni che sono alle nostre spalle e ciò che sta facendo ancora oggi”.

“La nostra civiltà democratica non è nata dal nulla. È nata perché chi ha conosciuto l’orrore da vicino ha promesso solennemente, e quella promessa poi la troviamo nella nostra Costituzione, alle nuove generazioni, che insieme ci impegniamo perché quell’orrore non si ripeta mai più. Quella promessa che è scritta nella nostra Costituzione va mantenuta, promuovendo cultura di solidarietà, di integrazione, di sviluppo, di crescita, di riconoscimento di diritti sociali, che proprio a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, ha garantito a noi e all’Europa il più lungo periodo di pace mai vissuto da questo Continente. Pace oggi minacciata dall’aggressione russa all’Ucraina. Ucraina a cui voglio ancora una volta esprimere la vicinanza dell’Italia. E rinnovare il nostro sostegno, insieme ai nostri Alleati, alla Comunità internazionale e in essa, in particolar modo, dell’Europa. Quell’Europa nata come speranza e orizzonte politico nel Secondo Dopoguerra. Quell’Europa spazio di pace, che si sta mostrando oggi unita, nonostante le difficoltà, di fronte alla guerra russo-ucraina e che deve mantenere unità anche nel presidio delle dimensioni che consideriamo strategiche e che richiedono visione, coraggio e responsabilità e, in esse, rientra certamente anche il tema della sicurezza internazionale.”

Tomatis al termine della cerimonia ha voluto ringraziare “le autorità civili, religiose e militari intervenute, le associazioni del territorio, le associazioni combattentistiche e d’arma, le pubbliche assistenze e la protezione civile, il comitato antifascista e i sindaci del territorio e i rappresentanti politici ed istituzionali che hanno partecipato a quello che è stato un momento storico per la città di Albenga. Un ringraziamento particolare poi a Kronoteatro per essersi occupata gratuitamente del service, alla Musicovocale ingauna anch’essa intervenuta a titolo gratuito per la cerimonia e a tutti i dipendenti comunali che hanno partecipato all’organizzazione dell’evento”.

Al termine della cerimonia il ministro della difesa Guerini ha visitato la sede dello stabilimento Piaggio Aerospace di Villanova d’Albenga. Lì ha incontrato il commissario straordinario Vincenzo Nicastro e ha salutato i rappresentanti sindacali del territorio e i rappresentanti dei lavoratori aziendali.

Presenti alla cerimonia anche i sindacati confederali di Cgil Cisl Uil di Savona che hanno espresso: “Una giornata storica per la cittadina ingauna, ma più in generale per tutto il comprensorio albenganese a conclusione di un percorso iniziato con la precedente amministrazione. Un conferimento che riconosce il sacrificio, il coraggio e la determinazione dei cittadini di Albenga che reagirono contro il nazi-fascismo durante il secondo conflitto mondiale. Come Cgil di Savona abbiamo preso parte all’ importante cerimonia di questa mattina, invitati dall’amministrazione comunale, che ringraziamo, ma soprattutto perché i valori dell’antifascismo sono i valori fondanti del nostro sindacato e perché è sempre importante coltivare ogni giorno il seme della memoria. Il lavoro, allora come oggi, è elemento fondamentale della libertà della persona, per questo ha sempre avversato guerre e totalitarismi, sulla base del suo valore sociale e del sentite collettivo che lo connota. La pace e la democrazia di legano in modo indissolubile al concetto di progresso sociale , politico e umano di cui il lavoro è elemento essenziale. Un contributo molto importante alla liberazione del nostro Paese”.

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