Liguria. Un bonus fino a 6mila euro per ogni lavoratore assunto con regolare contratto nelle strutture ricettive, negli stabilimenti balneari e nelle attività della ristorazione: è quanto prevede anche quest’anno il Patto per il lavoro nel settore del turismo (qui il testo completo) sottoscritto oggi tra Regione Liguria, sindacati e associazioni datoriali per il 2022. La misura, arrivata alla quinta edizione e finanziata attraverso il Fondo sociale europeo, mira a incentivare le aziende per garantire l’apertura dell’attività per periodi più lunghi, aumentando sia il numero degli occupati sia la durata (e la qualità) dei rapporti di lavoro.
“Negli ultimi due anni il patto ha aiutato tutto il comparto a riaprire dopo le chiusure obbligate legate alla pandemia – spiega l’assessore regionale a Turismo e Lavoro, Gianni Berrino -. L’ultima edizione ha avuto richieste pari ad oltre 20 milioni di euro per 7.132 contratti di lavoro, richieste che ci impegniamo a soddisfare nonostante avessimo inizialmente a bilancio 6,9 milioni di euro. Per quest’anno prevediamo un budget tra i 7 e i 9 milioni di euro e contiamo di attivare tra le 1.500 e le 2mila assunzioni. Il 2022 è l’anno dell’auspicata ripartenza e per questo abbiamo deciso di riavvicinarci alla filosofia iniziale del patto, ovvero far sì che in un comparto per sua natura stagionale i contratti di lavoro possano essere più lunghi e le aziende possano, visto il supporto per le spese del personale, tenere aperto per un periodo maggiore dell’anno, con evidenti ricadute positive sul salario dei lavoratori oltre che sul Pil della regione”.
“Siamo l’unica regione in Italia ad aver messo in campo una misura di questo tipo nell’ambito degli interventi di sostegno al lavoro – afferma il presidente della Regione Giovanni Toti -. Basti pensare che l’anno scorso, in piena emergenza sanitaria, questo Patto ha portato alla sottoscrizione di oltre 200 contratti a tempo indeterminato, in particolare legati alle attività artigianali collegate al turismo: un risultato straordinario in un settore che riteniamo strategico per il nostro territorio”.
Due le categorie beneficiarie, identificate con i codici Ateco. Anzitutto le imprese del comparto alberghiero ed extra-alberghiero legate all’accoglienza (anche catering, agenzie di viaggio e tour operator, organizzazione di convegni, fiere, feste e cerimonie) e gli stabilimenti balneari. Si parte da contratti a tempo determinato di almeno 6 mesi con tre scaglioni: 2.500 euro di bonus per ciascun contratto della durata tra 6 e 8 mesi, 4mila euro per ciascun contratto da oltre 8 mesi e 6mila euro per ogni assunzione a tempo indeterminato.
Quest’anno, nonostante il superamento dell’emergenza Covid, si è deciso di mantenere gli incentivi per le attività della ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie. In questo caso l’assunzione dovrà essere di almeno 9 mesi con 2mila euro di bonus per ogni contratto a tempo determinato, mentre il contributo sale a 6mila euro per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato.
I contributi potranno essere chiesti anche in maniera retroattiva per tutte le assunzioni effettuate tra il 1° febbraio 2022 e il 31 dicembre 2022. L’importo del bonus potrà essere aumentato del 10% se l’impresa risulta iscritta al registro dei datori di lavoro socialmente responsabili o si avvale di marchi di origine e qualità disciplinati e approvati dalla Regione, del 10% se il singolo lavoratore assunto è componente di un nucleo familiare percettore di reddito di cittadinanza, del 25% in caso di assunzione di un disabile, del 30% se l’azienda ha stipulato accordi sindacali di secondo livello.
Una misura che dovrebbe aiutare le imprese a risolvere la carenza di personale lamentata da anni. “Il patto è nato per favorire le assunzioni in campo turistico – commenta Berrino -. Negli ultimi due anni il settore ha scontato la mancanza di manodopera, ci auguriamo che le perturbazioni dovute al reddito di cittadinanza e altri fattori terminino e quindi le strutture trovino tutto il personale di cui hanno bisogno”.
“Certamente non ha aiutato così com’è stato conformato il reddito di cittadinanza, misura non da cancellare ma da rimodulare in modo tale che chi oggi è sovvenzionato da un reddito pagato da tutti gli italiani debba formarsi con grande diligenza dove serve manodopera per fornirla – aggiunge Toti -. Esiste un problema di mercato interno legato ai bassi redditi dei lavoratori su cui occorre lavorare, non solo dal lato del datore di lavoro che deve corrispondere un salario più importante, ma occorre anche che i lavoratori siano disponibili a una maggiore flessibilità e produttività tramite formazione professionale. Questa è la vera sfida del Paese: investire nella qualità del lavoro sia in termini di contrattazione di secondo livello sia in termini di formazione”.
“La Liguria è l’unica regione in Italia ad aver messo in campo una tale misura nell’ambito degli interventi di sostegno al lavoro in un settore che ha dimostrato una straordinaria solidità e perseveranza durante il periodo della pandemia – commenta Angelo Vaccarezza, capogruppo di Cambiamo! in Regione – L’anno scorso, in piena emergenza sanitaria, questo Patto ha portato alla sottoscrizione di migliaia di contratti di cui oltre 200 a tempo indeterminato, in particolare legati alle attività artigianali collegate al turismo: un risultato incredibile in un settore che riteniamo strategico per il nostro territorio”.
“In questi anni – prosegue – il percorso intrapreso ha dato ottimi risultati: circa mille tra lavoratrici e lavoratori hanno trovato lavoro anche stabile con questa opportunità. I segnali per la ripartenza del settore, quindi, ci sono tutti; si tratta di una misura di slancio ma, anche, di sostegno all’occupazione”.
“La firma di questo patto ha l’obiettivo di ridurre la stagionalità e incentivare le assunzioni migliorando le condizioni di lavoro in un settore come il turismo dove la caratteristica predominante è ancora la stagionalità. È la prosecuzione di un percorso che in questi anni ha dato buona occupazione: circa mille tra lavoratrici e lavoratori hanno trovato lavoro anche stabile con questa opportunità. – dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Liguria Maurizio Calà, Luca Maestripieri, Mario Ghini insieme ai segretari generali liguri di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Giovanni Bucchioni, Silvia Avanzino, Riccardo Serri -. È evidente che se migliorano le condizioni di lavoro, a partire dalla durata del contratto, lavoratrici e lavoratori saranno maggiormente incoraggiati a trovare una occupazione nel settore con riflessi positivi anche sulla qualità del servizio”.
“Il rinnovo anche quest’anno del Patto del lavoro nel turismo è un segnale in più – afferma il presidente di Federalberghi Liguria Aldo Werdin – della volontà comune di dare ulteriore slancio al comparto nella nostra regione. I segnali per la ripartenza del settore ci sono tutti, noi siamo fiduciosi: abbiamo avuto un periodo pasquale veramente ottimo, oltre le aspettative. Poi il maltempo ha un po’ condizionato il periodo dal 25 aprile al 1 maggio anche se il turismo ha tenuto, merito anche di Euroflora. Gli stranieri si stanno già muovendo, specie il mercato americano che speriamo possa supplire alla mancanza dei russi”.
“Siamo soddisfatti del lavoro fatto insieme – afferma Laura Gazzolo, coordinatrice regionale del Turismo di Confindustria – della collaborazione che è stata realizzata anche nella progettazione ed esecuzione di questa misura di sostegno all’occupazione. Abbiamo apprezzato inoltre che il Patto si ponga come obiettivo anche quello di migliorare la qualità e la capacità dei servizi turistici che le nostre aziende mettono a disposizione dei turisti”.
“Il Bonus Turismo è ormai diventata una best practice a livello nazionale – afferma il presidente di Confesercenti Liguria Marco Benedetti – . Ringraziamo in particolare Regione, l’assessore e i suoi uffici per aver confermato tutte le categorie di beneficiari dello scorso anno, essendo inevitabilmente il 2022 un anno di transizione verso, si spera, il ritorno ai flussi turistici ante covid”.
“Un accordo importante per contrastare il perdurare degli effetti della pandemia e dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime – afferma Luca Costi, segretario di Confartigianato Liguria – in un settore fondamentale della nostra economia regionale ed aiutare cosi in modo concreto le nostre imprese”.