Commento

Titanio del Beigua, Legambiente soddisfatto della sentenza del Tar ma: “Speravamo si arrivasse a stessa conclusione con la Regione”

Grammatico: "Necessario avviare percorso affinché le aree protette liguri raggiungano il 30% di superficie regionale protetta entro il 2030"

beigua

Varazze. Legambiente Liguria esprime soddisfazione in merito alla sentenza del Tar che accoglie il ricorso delle associazioni ambientaliste per la tutela della zona speciale di conservazione, respinge quello presentato dalla Compagnia Europea del Titanio sui limiti imposti e in parte respinge anche il ricorso presentato da comuni e altre associazioni che chiedevano un diniego totale.

“Avevamo richiesto a gran voce che si arrivasse presto a questa conclusione – dichiara Santo Grammatico, presidente dell’associazione ambientalista ligure -. Avremmo preferito si arrivasse con una soluzione politica, come richiesto con la manifestazione del 12 settembre 2021, con centinaia di manifestanti confluiti a Vara dai sentieri del Parco e dopo aver raccolto oltre 25 mila firme sulla piattaforma Change.org perché venisse ritirato il decreto 1211-2021 con cui la Regione Liguria ha concesso il permesso di ricerca per tre anni alla Compagnia Europea del Titanio”.

“La Regione Liguria non ha voluto ascoltarci, ma la giurisprudenza ha dato ragione alle associazioni ambientaliste che da anni continuano a sostenere la popolazione locale che ha ben compreso i vantaggi di uno sviluppo sostenibile e in armonia con il territorio, portato avanti dall’ente Parco” prosegue.

“L’auspicio, è che allo stesso modo venga negato il permesso di ricerca minerario ‘Monte Bianco’ per rame, piombo, manganese, zinco, argento, oro, cobalto, nickel, predisposto dal Ministero della Transizione Ecologica che coinvolge il Parco dell’Aveto e che le amministrazioni comunali di Sestri Levante, Ne, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese e Maissana hanno impugnato per l’area del Monte Verruga, Monte Zenone, Roccagrande, Monte Zatta, Passo Bocco, Passo Chiapparino, Monte Bossea, Punta Baffe, Punta Moneglia e Val Petronio” aggiunge.

“È necessario, infine, avviare il percorso affinché le aree protette liguri raggiungano il 30% di superficie regionale protetta entro il 2030, come prevede la strategia europea della biodiversità” conclude Grammatico, ringraziando l’avvocato Emilio Robotti che ha seguito l’iter per Legambiente.

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