Contestazione

Riforma della giustizia, la protesta delle toghe: “Emendamenti punitivi per la magistratura”

Sciopero per gli ultimi provvedimenti all'esame della nuova legge

sciopero magistrati

Liguria. Oltre 160 adesioni già a fine mattinata per una percentuale di astensioni in Liguria superiore al 60%. Le toghe si contano e si incontrano nel giorno dello sciopero nazionale indetto dall’Anm contro la riforma della giustizia: non mancano incontri a cui hanno partecipato anche avvocati, esponenti politici e Ordine dei giornalisti.

“Siamo soddisfatti della giornata – spiega il presidente della sezione ligure dell’Anm Domenico Pellegrini – perché in Liguria la percentuale è buona, tenuto conto che a noi pesa scioperare perché spiace mandare a casa i cittadini che avevano un’udienza. Chi ha scioperato ha fatto rinvii a una settimana/dieci giorni perché non volevamo fare un danno ma dare un segnale”. Un segnale contro una riforma che i magistrati contestano e che ricordano “non arriva dal governo perché le cose che noi contestiamo non erano né nella proposta di riforma Bonafede né in quella Cartabia, ma sono tutti emendamenti parlamentari dal sapore esclusivamente punitivo nei confronti della magistratura, che non migliorano il sistema giustizia ma puntano a cambiare la figura del magistrato”.

De i punti più contestati della riforma. In primis la questione della separazione delle carriere che prevede un solo passaggio da pm a giudice o viceversa entro i primi dieci anni e poi stop: “E’ una legge che di fatto blocca il passaggio – dice Pellegrini – senza nemmeno l’imprimatur di una legge costituzionale come avevano proposto le camere penali.

Di fatto “i magistrati appena nominati vengono inviati in una sede lontana, poi per avvicinarsi alla famiglia di fatto assumeranno dopo 4 o 5 anni la funzione per cui si libera il posto senza avere ulteriori possibilità di valutare in futuro nessun altra opportunità”. Una norma “molto penalizzate” visto che “il cambio di funzione è un’importante opportunità di formazione del bagaglio di un magistrato” sottolineano diversi interventi che ricordano fra l’altro come i ‘cambi di casacca’ no siano poi così I magistrati ricordano anche come i numeri siano di fatto molto bassi: “Lo scorso anno su oltre 8 mila magistrati solo 27 hanno cambiato funzione” ma per molti sia “un’importante opportunità formativa” e nonostante “lo scorso anno solo 27 magistrati su oltre 8 mila hanno cambiato funzione”.

L’altro punto contestato riguarda il fascicolo delle performance “proprio per il modello del fascicolo per cui si va a valutare se la sentenza di un magistrato regge nei passaggi successivi. Noi abbiamo già la valutazione quadriennale da parte del consiglio giudiziario che comprende anche l’analisi di una serie di fascicoli estratti a sorte per valutare se un magistrato ha motivato bene, ha studiato tutte le carte eccetera. E questo noi non l’abbiamo contestato. Ora invece ci dicono che il criterio deve essere se un provvedimento viene ribaltato nel grado successivo.

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