Festa dei lavoratori

Primo maggio all’insegna dei cortei per le vie del savonese, l’appello: “Un lavoro più sicuro, meno precario e più retribuito” fotogallery

Torna dopo due anni di stop causa Covid. Occasione anche per ribadire l'importanza della pace: "No a spese militari, ma a lavoro, istruzione e sanità"

1° maggio nel savonese: lavoratori in corteo

Savona/Albenga/Varazze. Come vuole la tradizione, la giornata del 1° maggio si apre con una serie di eventi per focalizzare l’attenzione sul tema del lavoro. Nel savonese sono stati organizzati tre cortei: uno a Savona, uno ad Albenga e uno a Varazze.

A sfilare sindacati con le loro bandiere che si muovono in aria, ma anche lavoratori, disoccupati e mezzi da lavoro. Questa è anche l’occasione per ribadire l’importanza della pace e di come le spese che vengono investite dal governo italiano in ambito militare siano invece da rivolgere verso il lavoro, la sanità e l’istruzione.

IL CORTEO A SAVONA

In tantissimi si sono dati appuntamento questa mattina nel centro di Savona per il consueto corteo per celebrare la Festa dei Lavoratori. Mezzi da lavoro, bandiere, la musica della banda per dire “no al precariato”, per sostenere la sicurezza sul lavoro e per dire ancora una volta “no alla guerra”. Un cordone di persone e colori ha così invaso nuovamente, dopo due anni di stop causa pandemia, il cuore della città della Torretta.

Non solo sindacati e lavoratori, a partecipare anche tanti cittadini che, di passaggio, si sono uniti alla camminata diretta in piazza Mameli.

IL CORTEO AD ALBENGA

Ad Albenga è partito il corteo che tocca viale Martiri della Libertà, piazza Matteotti, via dei Mille, piazza del Popolo, largo Doria, via D’Aste e piazza IV novembre. A sventolare tante bandiere dei sindacati, uno striscione apposto su un’auto con la scritta: “Zero morti sul lavoro”, ma sul palco allestito per l’occasione dei consenti discorsi di sensibilizzazione l’attenzione ricade anche sulla questione ucraina con la scritta: “Stop a tutte le guerre”.

“Il primo maggio si ricordano le battaglie sindacali degli ultimi decenni in Italia – è il commento di Andrea Pasa del sindacato della Cgil, presente all’appuntamento ingauno -. Soprattutto in questo primo maggio i temi più importanti sono quelli della pace e quello del lavoro, per un lavoro meno precario, più retribuito e più sicuro“. “Quando parliamo di pace la posizione di Cgil, Cisl e Uil è molto chiara: non si possono risolvere i conflitti riarmando tutti i Paesi come sta succedendo oggi. Soprattutto pensiamo che sia sbagliato che anche il Governo italiano stia aumentando le spese militari invece che quelle per sanità, lavoro e istruzione”.

1° maggio nel savonese: lavoratori in corteo

Presente anche il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis che ha espresso: “Sono molto orgoglioso di essere qui in un momento estremamente difficile per il mondo del lavoro. Oggi Landini ha detto che ‘i lavoratori si festeggiano con un aumento del salario‘ e credo che mai come in questo momento sia una considerazione appropriata. Il costo dei consumi ha fatto sì che gli stessi salari siano diventati sempre più bassi: per questo il tema degli stipendi deve, insieme a quello della sicurezza sul lavoro, essere attenzionato il più possibile”.

IL CORTEO A VARAZZE

Anche la città di Varazze ha voluto celebrare questa giornata con un corteo e l’inaugurazione di una panchina bianca a tutela dei lavoratori. Ad animare le vie del centro il raduno davanti al palazzo comunale, l’alzabandiera in piazza Gasperi a cui è seguito un corteo che da via Campana ha raggiunto piazza caduti del lavoro, dove è stata deposta una corona di allora vicino al monumento dedicato.

E’ stata poi inaugurata la “panchina bianca” a cui hanno presenziato la cittadinanza, il sindaco Luigi Pierfederici e presidente dell’ANMIL territoriale e regionale Rita De Falco. La seduta è statat realizzata come simbolo per una maggiore consapevolezza sulla sicurezza e la tutela di chi lavora.

Infine, il corteo è rientrato lungo le vie di San Nazario, Coda, Cairoli, Sant’Anbrogio, Malocello e viale Nazioni Unite. La manifestazione è stata accompagnata dalla banda musicale della città di Varazze “Cardinal Cagliero”.

SICUREZZA SUL LAVORO

Come ogni anno, l’occasione del 1° maggio è importante anche per mettere in luce la tematica della sicurezza sul lavoro. Secondo gli ultimi dati, infatti, in provincia di Savona sono state 1.418 le denunce (di cui 517 per Covid – 36,5%), e si conta anche un decesso. In parole povere, gli infortuni sul lavoro sono quindi in aumento del 60% sul 1° trimestre 2021.

A livello regionale, invece, sono state 2.308 (di cui 945 per Covid) le denunce di infortunio sul lavoro registrate dall’Inail in Liguria nel mese di marzo, per un totale di 8.201 (di cui 3.489 per Covid) nei primi tre mesi di quest’anno: +85,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021.

I dati liguri che rilevano incrementi maggiori per le donne (+ 137%) e nei settori più interessati dalle nuove ondate di denunce Covid: sanità e assistenza sociale + 180%; pubblica amministrazione e difesa + 264%; trasporti e logistica + 91%; commercio + 181%. In aumento, ma con intensità minore, i settori produttivi tradizionali quali le attività manifatturiere (+ 16%) e le costruzioni (+ 18%). In calo, da tre a una, le denunce di infortunio con esito mortale rispetto al 1° trimestre 2021.

L’APPELLO: “NON SI RIESCONO A TROVARE LAVORATORI”

Nello scenario attuale, ad apparire paradossale è l’appello lanciato da molti titolari di ristoranti, alberghi, strutture turistiche in genere che sono alla ricerca disperata di personale disposto a fare la stagione.

C’è talmente tanto lavoro in giro, che non si trova manodopera“, è l’ironica considerazione del titolare del ristorante Milton, di fronte al mare di Varazze, Francesco Zazzara. “Da due anni è quasi impossibile trovare persone che abbiano voglia di lavorare. La stagione è alle porte ma è incredibile trovare qualcuno”. Ma è il pensiero di tanti altri titolari e gestori delle attività di Varazze e non solo: sono tantissime, infatti, le imprese che espongono da mesi cartelli sulle vetrine dei loro locali e annunci sui social ma, alla fine, tentativi poco concreti e faticosi.

E’ chiaro che molti, di fronte ai dubbi del lavoro stagionale, hanno preferito altre direzioni lavorative che garantiscano una copertura di reddito e magari tempo libero il sabato, la domenica o nei giorni festivi – è la risposta offerta da Stefania Piaccardo, presidente provinciale degli albergatori savonese -. La stagione è troppo corta e se le strutture restano aperte solo pochi mesi all’anno perdono la loro attrattività lavorativa“.

“Quest’anno si pagano ancora alcune incertezze ed effetti esterni che hanno influenzato le decisioni operative di albergatori e operatori, tuttavia il problema è ormai strutturale e servono soluzioni idonee sul fronte delle politiche attive del lavoro nell’ambito del complessivo comparto turistico e del suo indotto” evidenzia Piccardo.

Sulle cause, Lorenza Giudice, presidente di Confcommercio Albenga afferma: “Sono da ricercarsi in diversi fattori. Da una parte, alcuni lavori richiedono competenze specifiche, come saper parlare correntemente due o tre lingue o altro, e questo ovviamente riduce sensibilmente la cerchia dei papabili candidati. Poi è inutile negarlo e non è certo una questione politica, ma il Reddito di Cittadinanza rientra a pieno titolo tra le motivazioni principali: deve essere gestito in modo da favorire il lavoro regolare e non quello in nero, come invece si verifica sempre più spesso. Un altro problema è legato alla burocrazia eccessiva unita ad un mondo diventato ormai tanto veloce quanto imprevedibile: ci sono attività che magari sono costrette a ricercare dipendenti da un giorno all’altro o solo per determinate giornate in cui è necessario implementare temporaneamente l’organico. È necessario trovare nuove formule e rendere le procedure più rapide ed efficaci possibili” conclude Giudice.

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