Commento

Presunti favori elettorali in cambio di voti, Distilo condannato a 14 mesi. Maggioranza ingauna: “Ora si dimetta”

Quattro mesi in più rispetto alla pena richiesta dal PM. La decisione del tribunale non avrà conseguenze sulla permanenza di Distilo nel parlamentino ingauno

diego distilo

Albenga. È un esito pesante quello pronunciato dal tribunale di Savona che ha condannato il presidente del consiglio comunale ingauno Diego Distilo, difeso dall’avvocato Franco Vazio, a 14 mesi di reclusione, 4 in più rispetto alla pena richiesta dal Pubblico Ministero.

La decisione del tribunale non avrà conseguenze sulla sua permanenza nel parlamentino ingauno. La condanna, infatti, gode della sospensione condizionale della pena e di tutti i benefici dalla legge Severino.

La vicenda è nota. Si tratta dei presunti favori promessi in cambio di voti ad alcuni elettori durante la campagna delle regionali 2020. Distilo, candidato tra le fila di Fratelli d’Italia, aveva ottenuto 1152 preferenze, metà delle quali nella sua città, Albenga, sfiorando la vittoria per una manciata di voti.

Amaro il commento di Distilo alla luce della sentenza: “Butto giù un boccone amaro. Rispetto i magistrati e gli inquirenti perché ognuno lavora. È brutto non poter affrontare un processo del genere perché mi costerebbe un capitale (n.d. Distilo ha scelto il patteggiamento) e anche qualora avessi ragione non me li rimborserebbe nessuno. Non sono ricco di famiglia, lavoro come tutti e devo pensare ai miei figli. Se devo investire dei soldi, preferisco farlo per i miei figli o per il mio lavoro. Dovrei spendere decine di migliaia di euro per un processo che dovrebbe dimostrare che io so chi sono, cosa faccio, come mi sono comportato nella mia vita e soprattutto che io vengo accusato perché diverse persone mi cercano da sempre in città, soprattutto quelle con più disagi sociali. Forse perché si vede che io ascolto la gente e sono un loro interlocutore. Se devo pagare per questo, sinceramente al mattino mi alzo, mi guardo allo specchio e soprattutto guardo negli occhi i miei figli, che non hanno un padre corrotto. È questa è la cosa più importante. Non dico altro”.

In merito alla sentenza di patteggiamento del consigliere Distilo, la maggioranza in consiglio comunale dichiara: “Pur non entrando nelle vicende giudiziarie che non ci competono a maggior ragione essendo l’imputazione riferita alle elezioni regionali 2020 , leggere oggi che il procedimento a carico del Presidente del Consiglio Comunale Diego Distilo si è concluso con il patteggiamento di una pena ancor maggiore rispetto a quella richiesta dall’accusa, mette in forte imbarazzo l’ente comunale per le accuse che lo hanno riguardato. Anche al fine di salvaguardare l’onorabilità e il decoro del Comune di Albenga lo invitiamo caldamente a presentare le proprie dimissioni senza prolungare oltre questa incresciosa situazione“.

Pronta la replica dello stesso Distilo alle parole della maggioranza ingauna: “La legge non prevede che io mi debba dimettere, è una scelta mia non della maggioranza. Sono stato eletto a scrutinio segreto come il sindaco. Il giorno che mi dimetterò sarà una mia decisione. In questi anni ho ricoperto come andava fatto il mio ruolo e così continuerò a farlo. Semmai chiedo io le dimissioni del sindaco Tomatis che sta governando grazie al sostegno mio e dei ragazzi che lo hanno votato”.

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