Eccellenza

Pietra Ligure, Mario Pisano: “Format ingiusto, retrocessi con 37 punti. Bastava guardare agli altri sport”

"Per quanto noi abbiamo sbagliato, non abbiamo sbagliato così tanto per meritare questa pena"

Grande amarezza e non potrebbe essere altrimenti per mister Mario Pisano. Il Pietra Ligure retrocede in Promozione nonostante nell’arco di tutto l’anno abbia conquistato 41 punti sul campo, 37 se non si contano quelli poi annullati a tutti ottenuti contro l’Alassio FC. La formazione ponentina è stata vittima, oltre che dei propri demeriti, del criticato format del campionato e delle disavventure in Serie D di Lavagnese e Imperia.

Il Pietra Ligure ha chiuso la prima parte di stagione al sesto posto, con 25 punti conquistati. Solo le prime cinque però si sono qualificate ai play off. Per il quinto posto, l’ha spuntata all’ultimo giornata il Taggia. I soli quattro punti di distacco tra il Taggia e il Pietra Ligure hanno spedito in paradiso i matuziani, che oggi hanno festeggiato l’approdo ai play off nazionali per la Serie D, e all’inferno la truppa di Pisano, che saluta l’Eccellenza

Infatti, le retrocessioni dalla D di Lavagnese e Imperia hanno determinato la bellezza di cinque retrocessioni su dieci dall’Eccellenza alla Promozione. In dieci partite, dunque, i pietresi si sono giocati il proprio futuro, senza poter contare su quanto di buono fatto da settembre a febbraio. Qualche partita sbagliata di troppo ed ecco che il format che non perdona e le retrocessioni dall’alto non hanno lasciato scampo al club del presidente Faggiano. La speranza, ora, è in un ripescaggio dell’Imperia in Serie D.

Così il mister a fine gara: “Questo format penalizza il merito e il lavoro fatto durante tutto l’anno. Ne abbiamo parlato in società: avremmo fatto meglio a investire il budget di tutto l’anno per i primi cinque mesi, garantirci i play off e poi giocarli in ciabatte. Oppure, avremmo potuto fare alla spera in Dio la prima fase e poi attrezzare la squadra per i play out. Abbiamo iniziato male ma poi nel girone di ritorno con la squadra al completo abbiamo fatto due punti in meno della Cairese e uno in meno dell’Albenga”.

“Si tratta dell’unico format che può penalizzare in modo così evidente i primi cinque mesi di lavoro. Nel calcio, una formula di questo genere viene utilizzata soltanto in Belgio, ma le squadre si portano i punti dietro. Funziona così anche in altri sport. Vero che nei play out tradizionali non ci si porta i punti dietro, ma non si giocano con formazioni che hanno fatto tredici punti in meno“, prosegue Pisano. Nella pallavolo, ad esempio, un format simile all’Eccellenza ma che consente alle squadre di portarsi punti nella seconda fase è in vigore nella Serie C femminile ligure di pallavolo.

“Abbiamo le nostre colpe – aggiunge – ma sarebbe toccato ad un’altra squadra un destino cosaì. Abbiamo avuto una media 1,3 punti a partita ma siamo retrocessi. Pazzesco. Abbiamo allestito una formazione con molti giocatori che non venivano da contesti superiori, l’unico acquisto sicuro, e non me ne vogliano gli altri, era Marc Tona: seppur giovane ha fatto esperienza in Serie D e in Eccellenza. Abbiamo scoperto giocatori interessantissimi e abbiamo lanciato giovani come D’Arcangelo, Berruti e Ballone. Alla fine dell’anno, il 90% di questo gruppo è migliorato grazie al lavoro e alla disponibilità dei calciatori. Per quanto noi abbiamo sbagliato, non abbiamo sbagliato così tanto per meritare questa pena. Si va avanti e ride bene chi ride ultimo”.

 

 

 

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