Lettera al direttore

Lettera

Patto per il rilancio del Santuario, un residente e consigliere “Letimbro Asd”: “Grande soddisfazione”

"Da troppi anni la valle del Letimbro, che da troppo tempo è rimasta ai margini o dimenticata"

processione savona

Savona. “L’incontro tra il Sindaco di Savona, il Vescovo e il Presidente delle Opere Sociali avente come oggetto un “patto per il rilancio del Santuario” mi riempe di grande soddisfazione. Questo lo considero il primo risultato di una battaglia che da anni portiamo avanti nella nostra frazione come residenti, anche con il contributo della Associazione “U.S. Letimbro”, per dare tutta una serie di risposte a problematiche rispetto ad un percorso che rilanci la nostra valle, la valle del Letimbro, che da troppo tempo è rimasta ai margini o dimenticata. Io devo dare atto al Sindaco Marco Russo, rispetto anche agli impegni presi in questi mesi, che la volontà di ridare centralità al nostro borgo stipulando un patto tra Comune, Diocesi e Opere Sociali sia una scelta vincente”. A dirlo è Ezio Alpino, residente al Santuario di Savona e Consigliere Associazione “U.S. Letimbro A.S.D.”

Ho sempre sostenuto che la nostra frazione deve ritornare ad essere luogo di attrazione turistica, culturale e religiosa rispetto ad un impegno di tutti volto a favorirne il rilancio. Quindi condividere obiettivi e strumenti per valorizzare il Santuario attraverso, come è stato detto, il recupero del patrimonio immobiliare e il coordinamento di iniziative che ne rilancino la sua identità turistica, religiosa, culturale e naturalistica possano proiettare la nostra frazione e non solo verso il futuro. In questo contesto mi permetto, come già fatto altre volte, di suggerire alcuni temi su cui misurarci. Questa frazione per rilanciarsi ha bisogno in primis di un progetto per la cura del nostro territorio attraverso la pulizia dei boschi ormai diventati terra di nessuno e dei sentieri di collegamento.

Il CAI provinciale in queste settimane ha dato segnali di interesse presentando progetti di collaborazione con i residenti ma sarebbe necessario anche coinvolgere la nostra Protezione Civile profonda conoscitrice delle nostre zone. La cura del territorio da troppi anni è stata messa in secondo piano e quando succedono disastri dovuti alle intemperie ci stupiamo di quello che accade e ci nascondiamo di fronte al cambiamento del clima. Mettiamo in condizione la stessa Amministrazione Comunale, attraverso finanziamenti di grande portata, di avere la forza per intervenire su un bene strategico per la nostra comunità altrimenti sarà sempre peggio.

In questo territorio c’è la possibilità concreta di sviluppare l’outdoor, le sue potenzialità in una valle dove i collegamenti con le altre zone a partire dall’Alta Via possano costituire attrattiva per i turisti. Il turismo quotidiano sia quello religioso, su cui ci torno, si possono rilanciare in primo luogo con la valorizzazione del territorio a cui tutti siamo legati. Altro aspetto concreto su cui riflettere è a chi vuole misurarsi facendo impresa e a chi ha scelto di farlo anche da noi in questi anni, il rapporto e il sostegno alle nostre attività commerciali oggi vitali, che rischiano di sentirsi isolate. Dobbiamo permettere a un privato che vuole investire qui di fare una scommessa sulle potenzialità che può offrire la nostra frazione ma con un intreccio sinergico e continuo con queste realtà facendo girare l’economia attraverso impegni concreti e collaborazione reciproca.

Altra riflessione che voglio porre all’attenzione è questa: in una frazione dal forte impatto di attrazione religioso dove c’è la presenza di una delle basiliche più importanti d’Italia, sede di decine di Confraternite, la Diocesi deve giocare un ruolo decisivo per fare ritornare la nostra zona ad essere un volano turistico dall’enorme potenziale e quindi in modo contestuale economico.

In questo patto devono essere centrali i contenuti artistici e religiosi in termini di patrimonio del nostro Santuario i quali devono essere valorizzati molto di più all’esterno (oggi non è cosi).
Cercando di capire ed imparare come si vive in luoghi dove la presenza di Santuari e aggregazioni di culto importanti, anche inferiori al nostro in termini di patrimonio artistico, fanno accorrere decine di migliaia di persone muovendo il tessuto economico di quei territori e portando valore aggiunto a chi vi lavora giornalmente. Credo che anche la Chiesa, basta volerlo, potrebbe avere interesse a fare valorizzare le sue strutture e portarle alla conoscenza esterna.

Qui entra in gioco il ruolo stesso delle Opere Sociali nella loro presenza in questa comunità che, attenzione, non è marginale. Sono una parte decisiva per gli obiettivi a cui si deve arrivare.
Allora vengo al punto: la riapertura del Museo del Santuario dove sono custodite opere uniche dal grande valore artistico e di importanza internazionale deve essere una necessità.
Si lavori nel breve periodo per concretizzare questa necessità. Questo Museo, a mio parere, dovrebbe essere aperto quotidianamente, sette giorni su sette per permettere a tutti di visitare ciò che il museo propone. almeno proviamoci e il ritorno ci sarà anche in termini di immagine.

Il turista o chi ama visitare il patrimonio culturale di un luogo deve sapere che qui al Santuario c’è la possibilità di questa attrattiva in particolare dove il patrimonio culturale e artistico del nostro paese oggi trova anche nuova linfa in termini di contributi e può vedere il continuo crescere di visitatori, dopo il periodo buio della pandemia, alle nostre bellezze. E tornando alle Opere Sociali, la ristrutturazione della Locanda, punto di aggregazione per anni di pellegrini e turisti, deve diventare una cosa concreta. Se oggi, dopo vari tentativi, non ci sono più le condizioni, ormai lo abbiamo capito, per un suo rilancio di carattere commerciale e di ristoro si lavori per soluzioni diverse come punto di aggregazione prima che sia troppo tardi e non rimanga una cattedrale nel deserto senza futuro.

Mi permetto anche di segnalare la nostra zona come possibile fucina di eventi una volta risolte le problematiche che sottolineavo prima. Possibilità di organizzare eventi musicali, teatrali sfruttando la nostra piazza, come già si fece in anni passati con l’apprezzamento di tanti (come non ricordare il concerto jazz evento con il batterista di Bruce Springsteen). Certamente serviranno risorse, capisco che le casse comunali hanno delle problematiche ma se si costruiscono le occasioni del rilancio entra in campo il coinvolgimento dei privati per sostenere le iniziative che si possono mettere in agenda.

La stessa valorizzazione delle attività sportive sfruttando al meglio il nostro impianto (Campo Sportivo “A. Briano”) non solo per le attività stagionali delle nostre squadre che lo utilizzano (Letimbro e Speranza) ma organizzando tornei e quantaltro portando tifosi e famiglie in zona e fare girare contestualmente l’economia a favore di tutti in sinergia con la conoscenza del nostro territorio.

Quindi questo patto che è stato stipulato tra l’Amministrazione Comunale, la Diocesi e le Opere Sociali può giocare in positivo per il nostro futuro. Ci deve essere una visione comune delle cose facendo squadra senza cadere in tanto facili quanto inutili egoismi e proponendosi con una visione innovativa sul territorio. Gli stessi commercianti e i ristoratori rimasti, gli artisti, i residenti che vogliono dare una mano, possono tornare ad essere protagonisti se hanno dall’esterno, in primis da tutti i soggetti citati, la spinta giusta con scelte oculate per il rilancio della zona, diventano un punto di riferimento in un quadro economico che può riprendere vitalità. Il tavolo operativo tra i tre Enti che si è avviato in questi giorni, alcune iniziative che si stanno programmando già per i prossimi mesi estivi sono un segnale molto positivo sulle cose che si vogliono fare.

Oggi sono convinto che siamo di fronte a uno scatto d’orgoglio, un salto di qualità, una virata concreta da parte di chi oggi è preposto a trovare delle soluzioni, quindi chi amministra, chi gestisce il patrimonio culturale e religioso del Santuario e tutti i soggetti che hanno a cuore le sorti della nostra zona i quali devono sapere scegliere e prendere decisioni. Oggi più di ieri sono fiducioso.

Ezio Alpino, residente al Santuario di Savona e Consigliere Associazione “U.S. Letimbro A.S.D.”

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