Ironia

Ospedale di Albenga, i consiglieri maggioranza replicano a Ciangherotti e Distilo: “Cambiano posizione in base al loro interesse”

"Il richiamo all’ordine arrivato presumibilmente da Genova nel tentativo di fermare l’evidente discesa dei consensi del governatore nel nostro territorio"

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Albenga. “E’ proprio vero che, come cantava Venditti, ‘certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano’. Eed evidentemente, proprio come in quella celebre canzone, con la bella stagione questo grande amore fra Distilo e Ciangherotti deve essere tornato a battere e infiammare i loro cuori. Come sono lontani i tempi in cui i due litigavano, a mezzo stampa prima e in consiglio poi, accusandosi reciprocamente e senza remora per le proprie posizioni politiche”. Così i consiglieri di maggioranza di Albenga replica a Eraldo Ciangherotti e Diego Distilo a proposito delle loro ultime affermazioni riguardante l’ospedale di Albenga.

Ieri, Ciangherotti e Distilo avevano criticato la “campagna denigratoria contro il governatore Toti, anche se non è lui ad aver chiuso il pronto soccorso ingauno”. “Non è con gli insulti che possiamo far cambiare idea al governatore ma attraverso il dialogo”, aggiungevano Ciangherotti e Distilo.

Oggi la replica della maggioranza: “Al di là delle battute pare evidente come per i due consiglieri comunali sia del tutto naturale cambiare posizione e idea esclusivamente in funzione del loro interesse. Li immaginiamo già abbracciati in una bella foto elettorale, pronti a portare avanti la loro idea di amministrazione cittadina, idea, a dire il vero, già mostrata nel 2010 e pesantemente fallimentare”.

“In merito alle accuse mosse nei nostri confronti dai ritrovati ‘amichetti’, non abbiamo nessun problema a rivendicare il nostro voto favorevole al documento presentato all’ultimo consiglio comunale, prima di tutto perché, evidentemente a differenza loro, a noi sta a cuore unicamente il bene della cittadinanza e non la visibilità, secondo perché quanto votato è chiarissimo e non libera il presidente della Regione dalla proprie responsabilità come da loro sostenuto, ma anzi, se possibile, lo impegna ancora di più ad esse. Grazie alla modifica proposta dalla maggioranza, infatti, si dice chiaramente che il governatore Toti, qualora il ministro Speranza, ammetta deroghe al DM70, debba rivedere il suo piano sanitario, che tante proteste ha suscitato non solo in Albenga, ma in tutta la provincia, riaprendo il pronto soccorso e tutti i reparti ad esso collegati. Aggiungendo inoltre che, se anche laddove la risposta fosse negativa da parte del ministro, sia lo stesso governatore a farsi carico di una richiesta di revisione completa del decreto, proprio per consentire agli albenganesi e a tutti gli abitanti del comprensorio di vedere riconosciuto il loro fondamentale diritto alla salute”.

“Il richiamo all’ordine arrivato presumibilmente da Genova nel tentativo di fermare l’evidente discesa dei consensi del governatore nel nostro territorio, deve quindi essere stato completamente frainteso dai due soggetti che, nel tentativo di obbedire, non si sono accorti di aver, al contrario, impegnato una volta di più il loro leader a cambiare le proprie scelte sbagliate, votando un documento che evidentemente non hanno nemmeno compreso”.

“In merito poi alle accuse di essere un’amministrazione di passaggio lanciata da Distilo, che di ‘passaggi’ da una parte all’altra della politica, come tutti sanno, se ne intende, ci limitiamo a rispondere di preoccuparsi di più della sua di credibilità politica, specialmente dopo aver annunciato più volte le sue dimissioni dalla carica di presidente del consiglio, carica remunerata, senza poi di fatto averle mai consegnate, carica che, ci sembra giusto ricordare, ricopre grazie ai voti di quella maggioranza di cui fino a poco fa faceva parte e che oggi invece attacca quotidianamente.
A Ciangherotti che, per nascondere il suo totale e completo appoggio a Toti e alle sue scelte sanitarie, oggi si inventa polemiche ridicole sul turismo, rispondiamo che quello che fino ad oggi ha messo in difficoltà gli operatori del turismo, è stato lui che, come tutti ricordano, con i suoi comunicati quotidiani, con i suoi allarmismi risultati poi sempre infondati, ha sempre anteposto il suo ego smisurato ed il suo bisogno di apparire, al bene comune.”

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