Querelle

Murales di partigiano a Savona, Scaramuzza: “Ripudiare ogni forma di violenza”. Il PC: “Violenza innescata da chi ha iniziato la guerra”

Il consigliere leghista: "l Circolo si trova dentro il complesso monumentale del San Giacomo, vincolato dalla Soprintendenza". Ma il PC sentisce: "E' fuori dall'area"

Murales Partigiano Savona

Savona. “Vi sembra normale che su uno dei muri del Circolo Artisi di Savona si inneggi alla violenza e alla guerra? Un messaggio pericoloso e da condannare anche alla luce del conflitto in Ucraina”. E’ quanto si domanda, sulla sua pagina Facebook, il capogruppo della Lega in consiglio comunale a Savona Maurizio Scaramuzza.

Il murale in questione rappresenta un giovane uomo vestito con una divisa da guerrigliero (e foulard rosso annodato al collo) ed in braccio un mitra; sopra la scritta “Sutta a chi tucca!”. Il murale, che raffigura un partigiano, è firmato “Savona Antifascista” ed è un chiaro omaggio alla lotta di Resistenza.

Un omaggio che, tuttavia, lascia perplesso Scaramuzza: “Il Circolo si trova all’interno del complesso monumentale del San Giacomo, un luogo pubblico di interesse storico e quindi vincolato dalla Soprintendenza… ma l’amministrazione comunale è al corrente di questi simboli? Savona ripudia tutti i tipi di violenza, non solo quelli che fanno comodo a una certa parte politica. Vergogna!”.

Immediata la risposta da parte della sezione “Pietro Secchia” di Savona del Partito Comunista: “Stupisce la performance del capogruppo leghista in consiglio comunale Maurizio Scaramuzza, che grida allo scandalo per il murale all’interno del Circolo Artisi raffigurante un partigiano delle Brigate Garibaldi. Stupisce ancora più il parallelismo con il conflitto in Ucraina, sia perché il murale è stato realizzato un anno prima della guerra, sia perché l’attacco arriva da una parte politica guerrafondaia e favorevole all’invio di armi in Ucraina”.

“Rilegga la storia, il leghista Scaramuzza – spiegano dal Partito Comunista – Avrà così modo di capire che la violenza e la guerra arrivava dalle truppe di occupazione tedesche, le stesse che i partigiani hanno combattuto per liberare Savona dagli invasori, e da chi ha mandato a morire in un’inutile guerra decine di migliaia di italiani. Il fatto che il circolo Arci si chiami ‘Artisi’ dovrebbe ricordare a Scaramuzza che Amilcare Artisi era un partigiano comunista morto proprio per mano di chi quella guerra l’ha causata. Di chi ha voluto la guerra, di chi ha firmato le leggi razziali, di chi si è macchiato dei peggiori crimini che l’umanità abbia mai visto”.

“Oltretutto il muro su cui si trova il murale non è nell’area vincolata dalla Soprintendenza e il dipinto, ribadiamo, è stato realizzato in occasione del 75^ anniversario della morte del partigiano Artisi nel corso del 2021, ben prima che iniziasse la crisi russo-ucraina. Mettere al centro di una polemica totalmente sterile la guerra in Ucraina non dimostra altro che la totale mancanza di cultura storica di chi si riempie la bocca di valori ma non ne comprende il significato. Oltre che la sua totale mancanza di onestà intellettuale. Si vergogni lei, Scaramuzza”.

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