Savona. Si è conclusa con successo l’undicesima edizione del Meeting internazionale Città di Savona. Al termine dell’evento, Marco Mura, direttore organizzativo, può tirare le somme con soddisfazione.
“Oltre a tenere altissime le punte dei primattori, abbiamo alzato tantissimo il livello medio – sottolinea -. Abbiamo avuto gare molto combattute, con 57 stranieri, 20 medaglie olimpiche: è stata una giornata storica per l’atletica italiana, perché credo che solo il Golden Gala di Roma possa avere un livello come Savona. E va considerato che siamo la cenerentola dei meeting, perché abbiamo un budget molto basso”.
Tutte le competizioni in programma hanno riservato emozioni e risultati di livello elevato. “Sono orgoglioso che questa festa per la Polizia di Stato, cui appartengo, per la Città di Savona, per lo sport italiano, abbia scritto un’altra pagina di storia perché è fondamentale lanciare molti atleti di livello mondiale ci siamo riusciti anche quest’anno – afferma Mura -. La gara che mi è piaciuta di più, oltre a quella di Marcell, sono stati sicuramente i 400 ostacoli, maschili e femminili, una gara sulla quale ho puntato molto. E poi il triplo femminile: l’abbiamo fatto per la prima volta, più di 14,50 metri, un’emozione grandissima”.
Il Meeting di Savona ha goduto di una copertura televisiva in diretta, mentre assistervi sul posto è un privilegio riservato a pochi. “Il campo è contingentato a livello di infrastrutture: da una parte abbiamo il mare, dall’altra il monte. Abbiamo fatto il massimo, abbiamo fatto il tutto esaurito. Magari l’anno prossimo, se riusciamo, grazie all’amministrazione comunale, a montare una tribunetta dall’altra parte si possono aggiungere duecento persone. Ma chiaramente questo è un campo che può arrivare ad una capienza massima di mille persone, non di diecimila. Questa è una ‘bomboniera’ e questa è la peculiarità, un campo intimo. È meglio vedere un campo piccolo pieno che un campo grande semivuoto” conclude Marco Mura.