Alassio. Il ruolo del padre è tanto complicato quanto incisivo: per i propri figli si diventa un punto di riferimento vitale, a volte degli idoli. Quando questa figura viene a mancare, dentro ognuno di noi una parte viene danneggiata e, il modo giusto per potersi rialzare dal dolore, è quello di portare sempre con se almeno un ricordo felice.
Ecco, ciò che accadrà domani sarà un insieme di ricordi che verranno uniti da un folto gruppo di persone, presenti nella vita del padre in questione, che giocheranno una partita speciale: la “Partita del Secolo”, il memorial a Pietro Gaggero.
Gaggero è stato un personaggio rappresentativo nel territorio alassino, avendo allenato per un ventennio nel mondo dilettantistico e formando un gran numero di ragazzi. Alcuni di essi domani saranno lì al Ferrando per ricordarlo, andando a formare 4 squadre: la classica sfida tra il Liceo Giordano Bruno di Albenga e il Don Bosco di Alassio, per poi andare a sfidare due compagini che avranno come partecipanti alcune vecchie glorie del tecnico alassino, ovvero Story Auxilium e Story Villanovese d’Albenga.
Il figlio Stefano, allenatore della leva 2010 dell’Albenga, tra gli organizzatori del torneo, vivrà un pomeriggio molto particolare e ricco di emozioni. Ma se volete conoscere meglio una figura paterna, non c’è niente di più chiaro che un racconto fatto direttamente dal suo “ragazzo”: “Mio padre era Pietro Gaggero, Piero per tutti. Era un uomo normale, normale nell’accezione più profonda del termine: una gioventù normale vissuta nel dopoguerra ma fortunatamente senza traumi, un lavoro normale da artigiano, una famiglia normale con una moglie e due figli. Di particolare aveva una straordinaria passione per il calcio, giocato dovunque, per strada o su qualche campo spelacchiato, e per i giovani che passavano le giornate a rincorrere un pallone, e per questo motivo aveva scelto di fare l’allenatore nel calcio giovanile dilettantistico per più di vent’anni. A dire il vero un’altra qualità l’aveva, ecco quest’ultima un po’ più insolita: una inarrivabile bontà d’animo, che ha fatto sì che il ricordo della sua persona si sia impresso nel cuore di tanta gente, soprattutto nell’anima di moltissimi ragazzi che ha allenato su quei campi spelacchiati”.
L’occasione per celebrare il suo ricordo non poteva che essere in un campo da calcio: “Sarà un pomeriggio pieno di allegria, in mezzo a tanti appassionati e soprattutto tanti giovani, come quelli che lui ha accompagnato per un tratto importante della loro vita, insegnando calcio ma soprattutto le regole della convivenza, della condivisione, della solidarietà, i principi fondamentali dello sport di squadra“.
Infine un ultimo pensiero sulla personalità del padre: “Piero non è mai stato un uomo di molte parole, ma sicuramente è sempre stato un riferimento per chiunque abbia condiviso anche soltanto un breve tratto del suo percorso di vita, anche se soltanto col suo esempio e con la sua bontà, perché sì…mio papà era davvero un uomo buono“.
Allora appuntamento alle 15 allo stadio comunale Sandro Ferrando di Alassio: un pomeriggio di calcio ma anche di ricordi.