Savona/Cairo M. “Le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle proprie federazioni di categoria e alle Rsu sindacali, non possono che denunciare per l’ennesima volta il silenzio assordante calato nuovamente sulla vicenda Funivie nonostante le numerose richieste di incontro inviate, anche recentemente e in accordo con le amministrazioni locali, al MIMS”.
Così i sindacati di categoria tornano sulla vertenza industriale sulla quale sembrava aprirsi una schiarita con l’assegnazione dei lavori per la ricostruzione dell’impianto danneggiato nel 2019 dal maltempo.
“È del tutto inspiegabile come, nonostante il tanto lavoro svolto per assicurare il ripristino dell’impianto, la salvaguardia occupazionale nonché l’individuazione di un progetto di riutilizzo e rilancio dell’infrastruttura nell’ambito di un più ampio sistema di gestione integrata delle rinfuse (porto, trasporto attraverso l’impiego delle funivie e della linea ferroviaria e stoccaggio con l’utilizzo dei parchi), sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale, la situazione sia ancora indefinita malgrado i benefici che la definizione della stessa potrebbe determinare sul territorio ed in presenza della richiesta formale di manifestazione di interesse depositata presso il Ministero dalla società PWR srl per la gestione in regime di concessione pluriennale dell’intero impianto funiviario, con annessi i parchi del coke”.
Per le organizzazioni sindacali è prioritario ora trovare una rapida soluzione sull’aspetto gestionale per garantire un futuro alla strategica filiera delle rinfuse, con riferimento alla costituzione della società Port Wire Rail, che vede in campo operatori portuali e logistici nel settore delle rinfuse solide e merci varie, pronta a rilevare la concessione di Funivie, altro step essenziale oltre all’intervento sull’impianto.
“Ovviamente accanto alla preoccupazione inerente all’eventuale perdita di un’occasione irripetibile di potenziale sviluppo territoriale si affianca quella relativa alla prossima scadenza degli ammortizzatori sociali (agosto 2022) ed alla graduale erosione delle competenze professionali attualmente disponibili a fronte di prossimi pensionamenti, ovvero ad uscite volontarie che rischiano di pregiudicare la ripresa delle attività”.
“Nei prossimi giorni si valuteranno eventuali iniziative per provare nuovamente a richiamare l’attenzione del Ministero sulla vertenza dal momento che continuano a sussistere tutte le condizioni affinché la vicenda si concluda positivamente con importanti ricadute in termini, economici, occupazionali e ambientali” concludono le sigle sindacali.