Incontro informativo

Finale si prepara a nuove nidificazioni di tartaruga marina. E spunta l’ipotesi drone per monitorare i cetacei

Lo scorso anno il primo ritrovamento in Liguria di tre cuccioli di Caretta Caretta, ma grazie all'aumento delle temperatura del mare, potrebbero aumentare

Finale Ligure. Lo scorso settembre, sulla spiaggia del Castelletto di Capo San Donato, un evento straordinario: il ritrovamento di tre piccoli di tartaruga Caretta Caretta, il primo in Liguria e il nido più a nord del Mediterraneo. Oggi, all’Auditorium dei Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, un incontro per informare scuole, cittadini e in particolare stabilimenti balneari e le realtà che operano sul litorale, sulle norme di buona pratica da utilizzare in caso di nuovi avvistamenti di cuccioli sulle spiagge.

Avvistamenti che potrebbero aumentare nei prossimi anni: “È stato il primo caso, ma si ipotizza che, in relazione all’aumento della temperatura del mare, ci potrebbero essere ulteriori nidificazioni – spiega Roberta Parodi, responsabile servizi educativi dell’Acquario di Genova – . Le tartarughe marine però hanno anche bisogno di tranquillità e le spiagge liguri non sono note per essere delle spiagge isolate, quindi questo potrebbe in qualche modo disturbarle, vedremo che cosa succederà. Ovviamente dovremo essere pronti nel caso si verificassero in futuro ed è importante iniziare a parlarne ora che non sono molti”.

Ad aprire l’evento, patrocinato dalla Regione Liguria, il sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli, e l’Ammiraglio Sergio Liardo, Direttore Marittimo della Liguria. L’evento è stato organizzato e coordinato dall’Acquario di Genova che, insieme alla Fondazione Acquario di Genova Onlus, dal 1994 interviene sulle tartarughe marine in difficoltà ed è uno dei centri italiani di recupero per questa specie con autorizzazione del Ministero della Transizione Ecologica e nell’ambito di un protocollo di intesa con la Guardia Costiera della Liguria.

tartaruga caretta finale

I lavori hanno coinvolto istituzioni ed esperti che hanno approfondito gli aspetti biologici e gestionali della prima nidificazione ligure di tartaruga marina Caretta caretta, avvenuta sul litorale finalese, durante la scorsa stagione balneare.

Un ruolo importante è anche quello della Guardia Costiera, la prima ad intervenire in caso di avvistamenti. “Abbiamo sviluppato la procedura e abbiamo stretto un accordo con l’Acquario e con tutte le varie organizzazioni scientifiche che operano in Liguria – dichiara l’ammiraglio Sergio Liardo – Noi siamo i primi ad essere informati e poi contattiamo tutti coloro che possono essere d’aiuto in situazioni particolari”.

Un’attività, quella di tutela delle specie marine, che la Guardia Costiera porta avanti da tempo. “Da anni – racconta Liardo – siamo impegnati nella conservazione delle biocenosi e stiamo facendo diverse attività in tal senso. In particolare in Liguria, con le quattro associazioni che proteggono specificatamente i mammiferi marini, abbiamo una grande collaborazione e con loro vorremmo sviluppare ulteriori progetti”. E poi annuncia: “Stiamo lavorando sull’ipotesi dell’impegno di un drone che possa pattugliare la zona della Liguria proprio per identificare i cetacei e quindi riportare direttamente a chi li seguirà la loro posizione”.

Cetacei che sono molto importanti per il pianeta: “Producono in maniera indotta una percentuale importante di ossigeno che respiriamo quotidianamente – spiega l’ammiraglio -, quindi la loro conservazione, tutela e salvaguardia sono per noi un compito fondamentale”.

L’incontro: “Caretta caretta – Chi trova un nido trova un tesoro. La salvaguardia della biodiversità, un’opportunità per la Liguria”

Il primo intervento “Le tartarughe marine del Mar Ligure e prima nidificazione a Finale Ligure” a cura di Fulvio Garibaldi (Università di Genova), Nicola Pussini (Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta) e Giulia Calogero (Menkab), si è incentrato sulla biologia, ecologia e minacce la prima nidificazione a Finale Ligure dello scorso settembre di Caretta caretta

A seguire gli interventi degli esperti toscani “Nidificazioni di Caretta caretta in Toscana: monitoraggio, conservazione e ricerca”, a cura di Cecilia Mancusi (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Toscana) e Marco Zuffi (Università di Pisa), e che hanno condiviso l’esperienza sviluppata negli scorsi anni e le buone pratiche nella gestione degli eventi di nidificazione,

In Toscana dal 2013 al 2021 sono stati registrati 23 eventi di nidificazione, per un totale di 2082 uova deposte e 844 piccoli nati, con una percentuale di successo di nascita pari al 46%. ARPAT coordina l’attività di monitoraggio dei nidi per conto della Rete Osservatorio Toscano Biodiversità, istituita da Regione Toscana con L.R. 30/2015, con un’attività di presidio che arriva a essere h24 a partire dal 42° giorno successivo alla deposizione.

La Regione Toscana negli ultimi anni ha lanciato una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta al grande pubblico su come individuare le tracce di una possibile nidificazione sulla sabbia. Grazie all’ esperienza Toscana, in Liguria è possibile oggi impostare un percorso di informazione e sensibilizzazione che riprende e amplifica le loro linee guida.

Il 2021 ha visto nuove nidificazioni anche in Veneto. Franca Baldessin (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Veneto) nel suo intervento “Prime nidificazioni di Caretta caretta in Veneto” ha infatti raccontato l’avvistamento di una tartaruga mentre scavava la buca per deporre, la sorveglianza del nido e la schiusa dei piccoli di tartaruga, e il ritrovamento di un secondo nido, individuato lungo la costa meridionale del Veneto.

Questo evento straordinario dello scorso anno è stato oggetto di lavoro per gli studenti della classe 1G dell’IPSIA Leonardo da Vinci di Finale Ligure, ideatori del logo e della grafica della locandina e dei pannelli che verranno posti lungo il litorale finalese e presso gli stabilimenti balneari della cittadina.

tartaruga caretta finale

Il lavoro dei ragazzi è stato coordinato e supervisionato da Roberta Parodi, Responsabile Servizi Educativi dell’Acquario di Genova insieme alle docenti Eleonora Massaferro, tecniche professionali per i servizi commerciali, Gaia Sechi, laboratorio espressioni grafiche, Milena Paltro, inglese, Martina Mazzeo, scienze della terra.

È seguito l’intervento “Li.Bi.Oss. invio e consultazione dei dati naturalistici Liguri”, a cura di Dario Ottonello (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Liguria) che ha presentato la piattaforma informatica regionale di libera consultazione contenente oltre 130.000 record sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario, nazionale e regionale raccolti dai vari soggetti che operano sul territorio ligure. All’interno della piattaforma, le specie possiedono una serie di caratteristiche (nome scientifico, nome volgare, “specie aliena”, “specie invasiva”, “specie endemica”, ecc.) che ne rendono semplice ed efficace la ricerca e la consultazione da parte di qualsiasi soggetto. Grazie alla nuova omonima App, presentata lo scorso autunno, i cittadini possono non solo consultare i dati ma anche inviare direttamente le segnalazioni, attraverso un accreditamento tramite Spid e con percorsi differenziati. Le segnalazioni subiscono un processo di validazione da parte di esperti del settore e quelle relative alle specie ritenute sensibili sono escluse automaticamente dalla visibilità pubblica per ragioni di tutela.

Conclude l’incontro Laura Castellano (Curatrice del settore Mediterraneo e Rettili dell’Acquario di Genova) con “Un nido è un tesoro, come individuarlo e gestirlo: buone pratiche”. In continuità con quanto messo in atto e fornito dai colleghi toscani, veneti e francesi è stato infatti redatto un Vademecum che illustra come riconoscere e interpretare le tracce delle tartarughe sulle spiagge, come comportarsi in caso di avvistamento di tracce, di esemplari intenti a risalire la spiaggia, scavare la buca o deporre le uova. Le conclusioni hanno anche evidenziato l’importanza del contributo e della partecipazione di ogni cittadino nell’incremento della conoscenza e conservazione di queste meravigliose creature nonché la preziosità di tali eventi non solo per la comunità scientifica ma per il territorio che li ospita che con essi si arricchisce e con lui tutti i suoi abitanti.

tartaruga caretta finale

Il Vademecum

In caso di avvistamento delle tracce di tartaruga sulla spiaggia, di ritrovamento di un esemplare di tartaruga appena nato o di un nido, ecco la procedura individuata dagli esperti per un’ottimale gestione dell’evento.

Chiamare il “Numero Blu” 1530 della Guardia Costiera (chiamata gratuita disponibile h24) per segnalare la scoperta di un nido o il ritrovamento degli esemplari.

CHE COSA SI PUO’ FARE SUBITO PER PRESERVARE IL NIDO

Fotografare o riprendere il sito, le tracce e, se c’è, la tartaruga, senza flash e mai frontalmente, in silenzio per non spaventarla ed interrompere la nidificazione. Non toccare per alcun motivo, né la tartaruga adulta, né i piccoli.

Avvisare il proprietario o concessionario dell’area.

Individuare il perimetro dello scavo, delimitandolo provvisoriamente, senza infilare bastoni o altro nella sabbia per non danneggiare le uova.

Spostare lettini e ombrelloni prima dell’arrivo dei turisti e transennare con un perimetro di sicurezza di almeno 3 metri.

Non pulire la zona con alcun mezzo, per non cancellare le tracce.

Il primo nido di Caretta caretta in Liguria

A settembre 2021 su una spiaggia del finalese del Castelletto di San Donato sono state individuate tre piccole tartarughe marine, della specie Caretta caretta.

Si è trattato del primo caso di nidificazione di tartaruga marina sulle coste liguri, a conferma della tesi secondo la quale le tartarughe marine stanno ampliando e modificando i loro areali di nidificazione. A partire dal 2013 infatti sulle coste toscane è stata segnalata e monitorata la schiusa di diversi nidi, in una costa che in precedenza non era mai stata oggetto di questi eventi.

La specie Caretta caretta, tipica delle regioni temperate, nidifica nella stagione estiva. Le uova vengono deposte nei primi mesi estivi e le uova schiudono dopo circa 40-60 gg a seconda della temperatura I piccoli al momento della nascita misurano circa 5 cm e pesano in media 10-20 gr.

La femmina raggiunge la maturità sessuale tra i 15 e i 25 anni e si avvicina alla costa solo per deporre le uova in genere nella spiaggia dove è nata In genere le schiuse avvengono di notte, ma può capitare che le piccole tartarughe facciano capolino da sotto la sabbia anche in pieno giorno, come avvenuto in Liguria.

 

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