Pensiamoci

Cantieri nel mirino

Chiuse insieme A26 e A7, impossibile raggiungere in autostrada Savona e la Riviera

Il “caso” Giro d’Italia. La mancanza di sensibilità dei Benetton per le vittime del Morandi: “Siamo schifati”

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Savona. Avevamo preso impegno di seguire con attenzione i problemi legati ai cantieri autostradali, che hanno conseguenze anche più gravi di quanto si possa pensare. Oggi cercheremo quindi di ricapitolare i fatti degli ultimi tempi, senza dimenticare l’antefatto principale: oggi Autostrade per l’Italia è in mano pubblica, gestita cioè con i soldi di tutti noi, dopo averla acquistata dai Benetton. Va ripetuto che sono lontani i tempi in cui, subito dopo il crollo del ponte Morandi, si gridava allo scandalo e alla “revoca della concessione”.

IL GRANDE BUCO NERO
Tra inconvenienti e polemiche, spicca quanto accaduto mercoledì 18 maggio, quando non è stato possibile dopo le 22 raggiungere Savona e la Riviera in autostrada. Era infatti chiusa l’A26 e quindi interdetto il percorso da Milano attraverso la bretella di Novi Ligure e poi la direzione Ovada-Turchino-Voltri, ma anche la tortuosa A7, con l’obbligo di uscita a Bolzaneto e il suggerimento di rientrare al casello di Genova aeroporto. Un tour fuori programma attraverso la Valpolcevera e Genova, una goduria per tutti, ma specialmente per i mezzi pesanti, con tempi di percorrenza infiniti.

La domanda è semplice: non era possibile evitare la concomitanza della chiusura di entrambe le autostrade?

IL CASO GIRO D’ITALIA
Si è voluto far transitare i corridori lungo il nuovo viadotto sul Polcevera, suscitando la protesta del Comitato Vittime del Morandi che lo hanno giudicato “inopportuno”. Massimo Giacchetta, presidente di Cna Liguria, ha definito poi “un insulto alla vita, un affronto”, la presenza dei cartelloni pubblicitari di Aspi, come in tutte le tappe del Giro, all’arrivo di via XX settembre. Naturalmente la Gazzetta dello Sport, che organizza la corsa, ha diritto di scegliersi gli sponsor che vuole, ma insomma chi scrive pensa che il passaggio sul nuovo ponte di Renzo Piano avrebbe potuto essere evitato. Aspi ha replicato che la sua è una campagna per “una guida corretta”.

Grazie, pensino piuttosto a eliminare i pericoli e i problemi dei cantieri.

SENSIBILITÀ BENETTON
Hanno chiamato “schema 43” l’opa su Atlantia, dimenticando che 43 furono le vittime per il crollo del Morandi. Il Comitato delle Vittime si è detto “schifato”. Perfettamente d’accordo.

ANDIAMO A VEDERE
Siamo in attesa della conferma del “sopralluogo” da parte del presidente dell’Unione Industriali di Savona Angelo Berlangieri sui cantieri, come concordato con Aspi, con giornalisti al seguito: IVG ovviamente ci sarebbe, per capire bene cronoprogramna dei lavori, maestranze impiegate di giorno e di notte. Nel frattempo nuove preoccupazioni per l’impatto dei cantieri sono state espresse anche da Agata Gualco, che guida i Giovani Industriali della provincia di Savona. La palla sta nelle mani dell’ingegner Francesco Sapio, da marzo 2021 direttore del Primo Tronco.

Lo abbiamo più volte sentito invocare la prudenza agli automobilisti (ci associamo convinti), meno attivo ci è sembrato quando si tratta di sottolineare i pericoli creati dai cantieri che, non dimentichiamolo, compresa la messa in opera dei pannelli fonoassorbenti (chiedete agli abitanti della Rusca a Savona) termineranno, se i tempi saranno rispettati, nel 2028.

Ancora da registrare l’assoluta contrarietà di molti al sistema del cashback per indennizzare gli automobilisti degli eventuali ritardi provocati dai cantieri in base a criteri stabiliti da Lorsignori. Provate a percorrere incolonnati le nostre autostrade: ma che cosa c’è da calcolare? I disagi sono talvolta così evidenti da meritare la gratuità com’era prima.

Parlavamo delle conseguenze, reali e d’immagine, provocate dai cantieri. Il fatto è che molti non riescono a raccapezzarsi su quando le nostre autostrade siano percorribili con un po’ di tranquillità tanto sono complicati i calendari dei lavori. La nostra Riviera è purtroppo classificata come difficile da raggiungere (in alcuni casi impossibile, come abbiamo visto) e alcuni fanno prima ad andare altrove.

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