Posizioni

Carcere a Cairo, Lambertini e Briano “litigano” sulla paternità della proposta. Per Ferrari “dubbi sul Tecchio”

Ma su un punto tutti e tre i candidati sindaco sono d'accordo: "Sarà un volano economico per la Città"

polizia penitenziaria cairo

Cairo Montenotte. L’ipotesi di un carcere a Cairo si fa sempre più concreta, a confermarlo i senatori Paolo Ripamonti (Lega), Franco Vazio (Pd) e la deputata del Carroccio Sara Foscolo che, dopo l’incontro con il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, hanno dichiarato che l’area del Tecchio è la soluzione più accreditata per ospitare il nuovo istituto di pena del savonese. Una notizia che trova il favore dei tre candidati sindaco alle prossime amministrative, tutti e tre concordi sul fatto che il carcere possa portare benefici e vantaggi alla cittadina. Non manca però qualche polemica.

Il primo ad alzare la voce sulla notizia, seppur non ufficiale (l’ipotesi del Tecchio dovrà ancora essere validata dal Comitato paritetico del Ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibili e della Giustizia), è stato il sindaco di Cengio Francesco Dotta. Secondo il primo cittadino infatti le aree dell’ex Acna, anch’esse valutate dai funzionari del ministero, rappresentano “la scelta più logica” e questo annuncio, arrivato poco prima del voto, “sembra essere una boutade elettorale”. Parole dure che, però, Dotta specifica non siano contro il Comune di Cairo: “Con Lambertini ho un ottimo rapporto di amicizia e collaborazione”.

A confermarlo lo stesso Paolo Lambertini: “Non voglio entrare in competizione con Cengio – evidenzia – l’utilizzo delle ex aree Acna sarebbe un bel segnale per tutti. Il sito era inquinato ed è stato poi bonificato, in questo modo si chiuderebbe un percorso virtuoso. Sarebbe interessante sapere perché è stato scelto Cairo, nessuno ci ha più spiegato nulla. Non ci è pervenuto nessun documento ufficiale dal ministero, per sapere anche quali sono i fondi a disposizione”.

Lambertini poi ci tiene a sottolineare: “Per quanto riguarda Cairo, la nostra amministrazione si è fatta trovare pronta e si è mossa in maniera concreta e puntuale. Bisogna ricordare che il Comune di Cairo per la prima volta si è concretamente attivato per concorrere come sede di un carcere dal 2017, perché prima, a parte una delibera di indirizzo, nulla è stato fatto. Abbiamo individuato le aree e compilato la documentazione necessaria che poi abbiamo inviato agli uffici ministeriali e ai politici che ce l’avevano richiesta. Da allora sopralluoghi, incontri ed ora, dopo 5 anni che se ne parla, bisogna che qualcuno ci dica cosa c’è dietro a questa ennesima informazione”.

Risponde alle accuse il candidato, nonché ex sindaco, Fulvio Briano che ha amministrato per 10 anni la cittadina, prima di Lambertini: “Da quando si sono insediati, a parte organizzare feste, non hanno fatto nulla per Cairo, figuriamoci il carcere. La proposta dell’area del Tecchio – spiega – viene da un lavoro tecnico che avevamo fatto noi con l’onorevole Vazio, sul tavolo del ministero quindi è arrivata perché l’abbiamo portata noi. Tutto è cominciato fattivamente nel 2014 – racconta – quando abbiamo intrapreso un lavoro istruttorio che ha visto coinvolto il comune di Savona, il presidente del tribunale di Savona e l’ordine degli avvocati. Tutti avevano condiviso la proposta di costruire un carcere a Cairo, nata dalla chiusura del Sant’Agostino e dall’esigenza di trovare un sito idoneo nel savonese. Ho quindi incontrato il sindacato di polizia penitenziaria e tutti gli attori istituzionali e, una volta ottenuto il loro assenso, mi sono mosso con il ministro Orlando. Lambertini non lo sa – attacca – perché prima del 2017 non si è mai occupato di Cairo”.

“In ogni caso – continua – per me l’importante è che l’opera venga fatta a Cairo, avrebbe dei benefici di carattere occupazionale, oltre a dare forza al ruolo della scuola di polizia penitenziaria: averla nelle immediate vicinanze del carcere favorirebbe il percorso ‘on jog’ di formazione degli agenti. Ricordiamo che alcuni anni fa abbiamo anche temuto una sua chiusura, per questo avevo incontrato a Roma l’allora commissario straordinario per le carceri, il dott. Ionta. E anche di questo penso sia ignaro Lambertini”.

Sui vantaggi che il carcere possa portare a Cairo è d’accordo anche l’altra candidata Giorgia Ferrari: “Siamo favorevoli e disponibili all’insediamento del carcere nel nostro comune, sarebbe un volano dal punto di vista economico. Mi auguro che questo annuncio non sia solo per questioni elettorali ma che ci siano davvero degli elementi concreti”.

L’avvocatessa nutre però alcune perplessità che riguardano la gestione e tutela del territorio: “Dai nostri studi, risulta che sul sito del Tecchio ci siano problemi di sicurezza idraulica, nel 2019 infatti ci sono stati allagamenti. Inoltre – aggiunge – nell’ottica del recupero, sarebbe meglio consumare territorio già da riqualificare, piuttosto che aree vergini”.

leggi anche
carcere dotta cengio
Reazione
Carcere a Cairo e non a Cengio, Dotta: “Scelta illogica che caso strano arriva prima delle elezioni”
sopralluogo carcere cairo
Incontro
Carcere nel savonese, Cairo in pole per la nuova struttura penitenziaria: ipotesi al Mims per la validazione
Presentazione lista Giorgia Ferrari Cairo 2022
Cairo 2022
“Cairo in Comune”, la squadra di Giorgia Ferrari si colora di rosa e di giovani

Vuoi leggere IVG.it senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.