Istanza

Borgio Verezzi, la controversia del posto auto per i disabili: “Cancellato un mio diritto”

Una "lotta" che andrebbe avanti da diverso tempo all'interno di un condominio di Borgio Verezzi, Nicola Nocera: "Solo di chi vive la disabilità potrà capire il mio rammarico"

parcheggio disabili

Borgio Verezzi. “Nel condominio sito in via Valle a Borgio Verezzi da sempre esiste controversia tra condomini normodotati e diversamente abili per l’utilizzo del parcheggio disabili, riservato dal costruttore ai sensi della legge”. A riportare l’episodio è Nicola Nocera, lettore di IVG che ha deciso di mettere nero su bianco il suo punto di vista sulla vicenda riguardante il condominio verezzino.

“Con delibera d’assemblea ordinaria tenutasi in data 10 agosto 2005 – spiega il lettore -, con un’apposito punto inserito all’ordine del giorno della stessa, si rammentava che il posto auto comune nel cortile è dedicato ai portatori di handicap e non è un posto auto condominiale. Nel 2005 un condomino era disabile in possesso del contrassegno per sosta di autoveicoli al servizio di disabili con gravi difficoltà deambulatorie. Successivamente, con delibera d’assemblea straordinaria tenutasi in data 22 novembre 2014, una minoranza di condomini, senza che il punto fosse inserito all’ordine del giorno, deliberava che ‘il posto auto risulta sbianchettato (non mi risulta che nel regolamento sia allegata una planimetria) quindi può essere utilizzato come posto auto di cortesia, da destinarsi esclusivamente al parcheggio degli autoveicoli degli ospiti dei condomini”.

“E così  – prosegue – sparisce il parcheggio disabili realizzato dal costruttore e vincolato dalla legge 13/1989 e relativo D.M. di attuazione n. 236/1989. Nel 2014 i condomini disabili, in possesso del contrassegno per sosta di autoveicoli al servizio di disabili con gravi difficoltà deambulatorie, sono diventati due. Nel 2022 i condomini disabili, in possesso del contrassegno per sosta di autoveicoli al servizio di disabili con gravi difficoltà deambulatorie, sono diventati tre.  L’amministratore non ha nessun potere in materia di posto auto da riservare al portatore di handicap? La buona notizia, poco nota in verità, è che nel 2007 l’Italia ha sottoscritto la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità in virtù della quale sono vietate sia le discriminazioni dirette, che si hanno quando un portatore di handicap viene trattato con meno favore rispetto ad una persona senza disabilità, sia le discriminazioni indirette, che si hanno quanto un atto, un comportamento, una prassi o anche una disposizione, apparentemente neutri, permettono di fatto di trattare in modo meno favorevole i portatori di handicap rispetto a colori che non hanno problemi di deambulazione”.

“Applicando questi principi al caso di specie – sottolinea il lettore -. possiamo dire che in generale si prospettano due casi. Il condominio ha posti auto sufficienti per tutti i condomini, oppure l’amministratore ai sensi dell’art. 1130 c.c. può e deve disciplinare l’uso dei beni comuni per assicurare il miglior godimento delle stesse a tutti i condomini, con la conseguenza che rientra nei suoi poteri/doveri riservare, senza necessità di alcuna delibera assembleare, un certo numero di posti ‘più comodi’ corrispondente alle autovetture destinate al servizio di persone con problemi motori, atteso che comportandosi diversamente opererebbe una discriminazione indiretta”.

Nel condominio è successo il contrario – conclude Nocera -. I diritti dei disabili sono stati ‘sbianchettati’. Il decreto ministeriale n. 236/1989 stabilisce che nelle aree di parcheggio devono, comunque, essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili. Detti posti auto, opportunamente segnalati, sono ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e nelle vicinanze dell’accesso dell’edificio o attrezzatura. Le disposizioni sopra espresse trovano applicazione negli edifici privati di nuova costruzione, residenziali e non, ivi compresi quelli di edilizia residenziale convenzionata; Scrivo queste righe in quanto demoralizzato da questi comportamenti. Più avanzano gli anni e meno sensibili a certe tematiche sembra che diventiamo: solo di chi vive la disabilità potrà capire il mio rammarico“.

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