Obiettivo

Acque Pubbliche Savonesi, i Comuni-soci si preparano: al via commissione provinciale

La scadenza è la fine del 2023, grazie alla proroga nazionale, ma la Provincia vuole accelerare sull'iter del servizio idrico integrato

Depuratore

Provincia. L’affidamento in house per il servizio idrico integrato tra Provincia di Savona e la società Acque Pubbliche Savonesi risale all’aprile 2019, ma manca ancora la fase concreta di fusione-integrazione delle tre società ora presenti nel savonese: Consorzio di Savona, SCA e Servizi Ambientali

La gestione unitaria del servizio di acqua e depurazione da Varazze a Laigueglia è prevista dall’Ato idrico, secondo quanto era stato deliberato in Provincia di Savona. Secondo l’accordo si prevede un unico soggetto e un piano di investimenti e interventi sulla rete idrica, infrastrutture e acquedotti, che erano stati stimati intorno ai 40 milioni di euro.

Un piano ambizioso e di svolta per il settore nel savonese, che però si è scontrato con una serie di difficoltà, dal Covid ma anche, e forse soprattutto, dalle singole realtà coinvolte alle prese con rispettivi aspetti gestionali, passaggio ritenuto essenziale prima di definire una aggregazione vera e completa.

Per l’Ato del ponente savonese Servizi Ambientali sta rivolvendo alcune questioni aperte, come per i Comuni della Val Maremola e le opere di collegamento al depuratore consortile di Borghetto.

Il piano industriale, assieme allo statuto, era già stato approvato dai Cda delle tre società e delle rispettive assemblee dei soci. Negli ultimi tempi non sono mancate occasioni di confronto tra i vari Comuni e incontri anche a livello tecnico, con l’obiettivo di far ripartire l’iter amministrativo e quindi l’operatività finale del servizio idrico integrato.

Anche per questo l’amministrazione provinciale, dopo aver sciolto il nodo delle deleghe e degli incarichi tra i consiglieri a Palazzo Nervi, vuole dare nuovo sprint alla pratica ed ha istituito, come avvenuto per TPL Linea e il trasporto pubblico locale, una commissione consiliare permanente sul settore per coordinare maggiormente la situazione e raggiungere quanto prima l’obiettivo di un nuovo affidamento del servizio.

A salvare l’Ato idrico dal rischio del commissariamento anche la proroga a livello nazionale che ha spostato l’operatività di un soggetto unico a livello provinciale per acqua e depurazione, con relativa bollettazione unica, a fine 2023, nonostante sia stata manifestata, ancora di recente, la volontà della Regione di accelerare per quanto riguarda le stesse governance provinciali, monitorando attentamente l’evoluzione degli Ambiti liguri, oltre alle possibilità in corso di ottenere finanziamenti per il completamento del ciclo delle acque nel territorio ligure.

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