Iniziativa

Savona, firmato protocollo d’intesa tra l’istituto Ferraris Pancaldo e le associazioni di donatori di sangue

Stamattina l'autoemoteca era nel cortile dell'istituto

Autoemoteca all'istituto Ferraris Pancaldo

Savona. “C’è stata una partecipazione oltre alle aspettative di studenti, docenti e personale Ata stamattina presso il piazzale del parcheggio del Ferraris Pancaldo in occasione della presenza dell’autoemoteca dell’Avis”. Il commento dell’istituto savonese.

La giornata è stata anche l’occasione della firma del protocollo d’intesa tra l’associazione di donatori sangue e l’istituto tecnico. Il patto è stato siglato dal presidente provinciale AVIS, Daniele Fui e dalla vicepreside, Luisa Bargnolo, alla presenza di Giovanni Donzellini, presidente comunale di AVIS, e dei volontari comunali e provinciali di Savona. L’intento del protocollo è quello di stabilire un rapporto tra il Ferraris Pancaldo e l’AVIS nell’ambito dell’ampio progetto di educazione civica declinato nel volontariato e prevede la promozione di iniziative nell’area comunale che incoraggino la donazione e la diffusione della cultura del “Dono”.

Nell’autoemoteca i donatori sono stati accolti dalla dottoressa Valentina Florean e dall’infermiera professionale, Lucia Miano che con il loro garbo hanno saputo incoraggiare anche i ragazzi più spaventati.

Inoltre, nella scuola è stata creata una bacheca che fornisce tutte le informazioni in merito alle azioni promosse da AVIS, ADMO (associazione donatori di midollo osseo) e Protezione Civile. A coordinare tutte le attività per la scuola c’è Barbara Ardrizzi, docente di lettere e funzione strumentale della “Salute, legalità e sostenibilità”.

“Questa iniziativa ha origine da BEST Choice – Benessere, Educazione e Salute nel Territorio un progetto dell’AVIS a carattere nazionale rivolto a studenti delle scuole superiori che ha lo scopo di diffondere e comunicare tematiche sensibili e di particolare interesse per gli adolescenti e promuovere corretti stili di vita e vuole incentivare gli studenti a seguire stili di vita più sani, aiutandoli ad acquisire una maggiore consapevolezza del ruolo che occupano nella società e ad aprirsi a possibili azioni di solidarietà”, hanno concluso dall’istituto.

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