Iniziativa

Savona, 400 anni dalla nascita della Scuola popolare: ciclo di eventi organizzato dall’associazione A Campanassa

Il programma è stato presentato in Sala Rossa nel Comune di Savona

Savona. L’associazione A Campanassa, in collaborazione istituzionale con il Comune di Savona, con il Ministero dell’Istruzione — Ufficio Scolastico Regionale per la Liguria, Ufficio III — Ambito Territoriale di Savona e con l’Associazione Amici degli Scolopi, per l’anno scolastico 2021/2022 (con probabile appendice nell’anno 2023) ha organizzato ed organizza un ciclo di eventi, laboratori ed incontri per le celebrazioni dell'”anno calasanziano” rivolto alla cittadinanza, ma soprattutto agli studenti ed ai docenti delle classi quarte degli istituti secondari superiori savonesi. Sono stati invitati a dare il proprio contributo, sulla base delle peculiarità dei piani di studio di ciascuna scuola, al fine di promuovere la conoscenza della figura di Giuseppe Calasanzio ed il suo contributo dato alla nascita delle scuole popolari, alla formazione dei giovani con i padri scolopi, onde favorire il senso di appartenenza alla comunità cittadina e la diffusione e conservazione delle tradizioni locali.

Il programma delle celebrazioni è stato presentato in Sala Rossa del Comune di Savona, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Savona e dell’Assessore alla cultura Nicoletta Negro.

Calasanzio, nato in Aragona nel 1557, studia diritto e teologia – ricorda il presidente dell’associazione A Campanassa Dante Mirenghi -; ordinato sacerdote nel 1583, fu a Roma nel 1592 al seguito del cardinale Colonna. Istituisce le prime scuole popolari gratuite in Europa nel 1597. Arrivò a Savona dal mare nel 1623. I padri scolopi, con l’impronta del Calasanzio, accolgono gli insegnamenti di Campanella e si formano alla scuola di Galileo. Giuseppe Calasanzio muore nel 1648, le spoglie riposano in san Pantaleo a Roma. Beatificato nel 1748, Santo nel 1767. San Giuseppe Calasanzio, il santo fondatore, patrono universale di tutte le scuole popolari, ha orientato la spiritualità dell’Ordine verso l’educazione integrale dei bambini e dei giovani, soprattutto i più poveri.

“Oggi gli Scolopi sono presenti in trentasei paesi sparsi in quattro continenti e contano sulla collaborazione di centinaia di membri laici integrati nella vita e missione scolopica. Calasanzio, che basava il suo metodo non sulle fasce di età degli alunni ma sulle diverse attitudini, si applica all’insegnamento di discipline comuni, su cui si innestavano altre discipline a seconda delle inclinazioni e delle competenze di ciascuno, con la creazione di migliori condizioni di vita e una crescita generale della società. S. Giuseppe Calasanzio è ancora presente a Savona, non sempre in modo visibile, prevalentemente attraverso la mediazione di: storia, architettura e art”, ha spiegato Mirenghi.

“Le celebrazioni del 400° sono una straordinaria occasione per riportare a sintesi queste tracce, ricostruendo in forma multimediale la presenza e l’eredità ealasanziana grazie alla memoria e alla rivalutazione. La presenza del Calasanzio è principalmente legata ad una passione educativa, rivolta a tutti senza distinzione di ceto, assai intensa dal punto di vista qualitativo e adeguatamente spalmata sul piano temporale, sempre collegata alla crescita morale e sociale, oltre che alla acquisizione del sapere. Grandi ed illustri furono alcuni savonesi istruiti nelle Scuole Pie”.

“Questi i punti (alcuni) su cui ci soffermeremo, in breve sintesi illustrativa: storia delle Scuole Pie di Savona, l’opera pedagogica di S. Giuseppe Calasanzio educatore, grandi alunni: Paolo Boselli dalle Scuole Pie di Savona alla guida del Paese e Luigi Einaudi dalle Scuole Pie di Savona alla Presidenza della Repubblica, partecipazione delle scuole savonesi e finalesi, congresso Internazionale con la partecipazione di studiosi, docenti universitari (mese di ottobre 2022), luoghi calasanziani in Savona, oggi, mappa; attività editoriale; buon Compleanno per la festa degli studenti (mese di novembre 2022) con la consegna di premi alle scuole e agli alunni che nel corso dell’anno avranno dedicato il loro apprendimento alla scuola popolare”, ha concludo Mirenghi.

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