Liguria. Ad un settimana dalle sue esternazioni video, Angelo Vaccarezza, nel suo consueto appuntamento facebook pone l’attenzione sull’articolo apparso su Ivg, articolo che riportava integralmente le sue parole.
Vaccarezza non avrebbe gradito il titolo comparso su IVG e lamenta di avere ricevuto molti commenti, insulti e minacce: “La frase – spiega – avrebbe dovuto lanciare una riflessione, ma la frase decontestualizzata è diventata titolo di un articolo e dopo quella frase sono arrivati una valanga di commenti, usando un eufemismo, una valanga di insulti, minacce e qualcuno ha augurato a me e alla mia famiglia di dover avere in futuro bisogno del pronto soccorso. Mi ha dato fastidio perché solo un anno fa festeggiavo le mie dimissioni dal Santa Corona dopo 21 giorni di rianimazione, di cui cinque con il timore e il dubbio di non poter più rivedere i miei figli”.
“Perché – si domanda Vaccarezza – un cittadino di Alassio che fosse colpito da un ictus dovrebbe avere una qualità di cura differente o minore da un cittadino di Pietra Ligure, o un cittadino di Albenga colpito da un infarto avere una qualità di cure inferiore di un cittadino di Loano, o un cittadino di Vendone coinvolto in un incidente stradale essere trattato in modo differente da un cittadino di Tovo San Giacomo?”.
E prosegue: “Avere l’unico Dea di secondo livello non genovese consente il fatto che con un infarto si viene curati in una struttura dove c’è l’emodinamica, con un trauma si viene curati in una struttura dove c’è il trauma center. Quindi dire facciamo il pronto soccorso, non vuol dire fare uno sportello in più del bancomat che eroga lo stesso servizio, significa dire aprire una porta dietro la quale, pur con la grande qualità dei medici dell’emergenza che prendono in carico il paziente quando arriva, non ci sono poi tutte le strutture per salvarlo. Il tempo, (le famose patologie tempo dipendenti), i pazienti hanno bisogno di arrivare, non tanto nella prima porta più vicina, nel primo sportello bancomat che eroga denaro, ma nel posto giusto, dove una volta presi in carico, la vita viene salvata”
“Lo ribadisco – conclude Vaccarezza -. I codici gialli e i codici rossi non devono avere sulla loro strada un altro pronto soccorso o una stazione intermedia, ma devono andare direttamente là dove si eroga la migliore sanità possibile in questa regione. L’ospedale di Albenga ha un’altra vocazione, purtroppo non se ne parla mai, non riusciamo mai a parlare di cosa vogliamo fare dell’ospedale di Albenga dove certo che i codici bianchi devono andare, ma ne parleremo in un altra occasione”.