Liguria. Regione Liguria ha presentato alle organizzazioni sindacali l’iniziativa “Gaslini diffuso” che, secondo gli auspici del presidente della Regione Giovanni Toti dovrebbe anche portare alla riapertura del Punto Nascite del Santa Corona, incontrando però il parere negativo di Cgil Liguria e Pd sul progetto.
“Secondo le prime informazioni, nelle intenzioni della Regione Liguria, entro l’estate il personale delle pediatrie e delle neonatologie delle Asl 1, 2, 4, 5 dovrebbe confluire sotto la direzione dell’ospedale genovese, – hanno spiegato da Cgil. – Le nostre preoccupazioni su questo progetto derivano dal fatto che per l’ennesima volta si tende ad avere una visione ‘ospedalocentrica’ di servizi e sanità in questo caso pediatrici che invece, come da tempo chiede la Cgil, dovrebbero essere governate e integrate nel territorio, in una visione di medicina di prossimità e, in questo caso, di avvicinare la necessità di salute delle famiglie e dei loro bambini alla risposta sanitaria”.
“Non si tratta di mettere in discussione il Gaslini che è una eccellenza riconosciuta a livello internazionale e che deve essere aiutata, in primis dalla Regione, ad esprimere al massimo le potenzialità che gli derivano dalla condizione di Istituto di ricovero e cura pediatrico a carattere scientifico, ma di mettere in sicurezza i servizi sul territorio. In attesa di avere maggiori delucidazioni sull’operazione esprimiamo forti preoccupazioni e riserve”, hanno concluso da Cgil Liguria.
Anche il consigliere regionale del Partito Democratico Pippo Rossetti ha espresso un parere sulla questione: “L’idea di far ruotare attorno al Gaslini le pediatrie e le neonatologie degli ospedali liguri è l’ennesimo progetto della Giunta Toti costruito sulla sabbia. Non ci sono dati che confermano la fuga di pazienti pediatrici verso altre regioni e non ci risulta che al Gaslini ci sia personale sufficiente da traferire nelle altre Asl per coprine le carenze”.
“E poi, chi accetterà, assunto al Gaslini, di andare a lavorare a Imperia, Savona o Spezia? Un sistema che funziona non accentra tutto in un unico luogo, ma cerca di rispondere alle necessità del territorio prevedendo in ogni Asl le assunzioni necessarie per soddisfare i bisogni dei cittadini, in questo caso di mamme, bambini e bambine” aggiunge.
“La pandemia non ha insegnato nulla a Toti, dopo due anni che si parla dell’importanza della medicina territoriale e di prossimità, la proposta della Giunta per la pediatria ligure va nella direzione completamente opposta, proponendo una struttura ‘ospedalicentrica’, che indebolisce la rete territoriale dell’area materno infantile in cui pediatria ospedaliera e neonatologia ne sono parte. Ci è poco chiaro inoltre – conclude Rossetti – come mai la Asl 3 sia stata esclusa da questo progetto, tagliando fuori la neonatologia di Villa Scassi”.
Intanto è arrivata anche la risposta del gruppo Cambiamo alle parole di Rossetti: “Più stupore che risentimento nella risposta alle accuse che il consigliere regionale del Pd Pippo Rossetti rivolge al progetto Gaslini Liguria’: “Dopo anni in cui la sanità è stata devastata dall’immobilità della sinistra, senza che le eccellenze territoriali venissero valorizzate, sentire le parole del consigliere del PD fa quasi sorridere”.
“Le sabbie a cui Rossetti fa riferimento, sono quelle ‘mobili’ in cui per decenni la sinistra si è arenata fino a farsene inghiottire. Con l’era Toti, si è saputo ricostruire e riqualificare l’intero settore sanitario. Creare una rete di punti ospedalieri collegati, in questo caso pediatrici facenti capo al Gaslini, significa garantire la crescita dell’intero sistema regionale, evitare spostamenti ad oggi, peraltro, alquanto difficoltosi e dispendiosi per le famiglie che debbono assistere i propri bambini, ed estendere competenze specifiche a beneficio di un numero sempre maggiore di popolazione. Il progetto è l’ennesimo esempio di lungimiranza e visione futuristica, la stessa mai appartenuta alla sinistra. Un sistema equo, che garantisce la qualità dell’attività pediatrica oltre il solo capoluogo” concludono.