Situazione complessa

“Pretese di orari, reddito di cittadinanza e scarse competenze”: non si trova personale, attività della Riviera in crisi

Pasqua e stagione estiva alle porte, ma mancano soprattutto bagnini, personale di servizio e sala: "Mai ricevuti così pochi curricula. E tanti chiedono esplicitamente il lavoro in nero, assurdo"

Lavoro curriculum generica

Savona. In provincia di Savona è sempre più difficile trovare personale. A confermarlo, a pochi mesi dalla stagione estiva, sono i rappresentanti delle varie categorie del settore turistico. Una crisi, quella del personale stagionale, che torna a farsi sentire in un momento storico in cui la diffusione del Covid sembra aver subito un importante rallentamento, andato di pari passo con l’alleggerimento delle restrizioni.

A spaventare gli operatori savonesi, tuttavia, in questo momento ci sono anche le potenziali ricadute negative sul turismo causate dalla guerra tra Ucraina e Russia.

Forza lavoro ancora più difficile da trovare (come vedremo per le ragioni più differenti) anche rispetto all’anno scorso, nel pieno dell’emergenza pandemica.

LA PRESIDENTE PROVINCIALE UPA – UNIONE PROVINCIALE ALBERGATORI – STEFANIA PICCARDO

“Quello del personale per alberghi e strutture ricettive è un’altra delle questioni aperte per il settore” afferma la presidente provinciale degli albergatori savonese – UPA – Stefania Piaccardo, storica albergatrice alassina che ha vissuto in prima persona l’evoluzione del lavoro stagionale negli ultimi anni -. Negli ultimi tempi si è investito sul prodotto ricettivo, ma non sulle risorse umane e professionalità specializzate e motivate, questo sia a livello imprenditoriale quanto a livello pubblico”.

Quest’anno si pagano ancora alcune incertezze ed effetti esterni che hanno influenzato le decisioni operative di albergatori e operatori, tuttavia il problema è ormai strutturale e servono soluzioni idonee sul fronte delle politiche attive del lavoro nell’ambito del complessivo comparto turistico e del suo indotto”.

“E’ presente un gap tra il giovane che magari esce da una scuola alberghiera e la persona qualificata pronta ad una stagione… Ecco perché, oltre a strategie pubblico-private, la formazione è sempre più essenziale”.

“E’ chiaro che molti, di fronte ai dubbi del lavoro stagionale, hanno preferito altre direzioni lavorative che garantiscano una copertura di reddito e magari tempo libero il sabato, la domenica o nei giorni festivi. La stagione è troppo corta e se le strutture restano aperte solo pochi mesi all’anno perdono la loro attrattività lavorativa“.

“Infine – conclude la presidente UPA – non posso non sottolineare le conseguenze negative portate dal reddito di cittadinanza, risorse che potevano essere investite e riversate sul lavoro attivo, la formazione, incentivi e forti agevolazioni fiscali e contributivi per nuove assunzioni nel settore turistico e alberghiero. Invece…”.

IL RISTORANTE “MILTON” DI VARAZZE ED IL BAR-GELATERIA “PROFUMO DI VIOLA” DI CELLE

C’è talmente tanto lavoro in giro, che non si trova manodopera“, è l’ironica considerazione del titolare del ristorante Milton, di fronte al mare di Varazze, Francesco Zazzara. – Da due anni è quasi impossibile trovare persone che abbiano voglia di lavorare. La stagione è alle porte ma è incredibile trovare qualcuno”.

Ma è il pensiero della stragrande maggioranza di titolari e gestori delle attività di Varazze: sono tantissime, infatti, le imprese  che espongono da mesi cartelli sulle vetrine dei loro locali e annunci sui social ma, alla fine, tentativi poco concreti e faticosi. 

E se questa è la situazione di Varazze, nella vicina Celle, purtroppo, cambia poco o nulla: “Una vergogna, – ha affermato ad esempio Alessio del bar gelateria Profumo di Viola. – Ho messo un annuncio quattro mesi fa. Risultato? Pochissime risposte e gente non adeguata. Forse le restrizioni per il Covid hanno cambiato la mentalità, magari hanno fatto perdere stimoli lavorativi. Ma un mio conoscente, che cerca personale, mi ha detto che qualcuno addirittura gli ha chiesto di essere preso in nero perché già percepisce il Reddito di Cittadinanza”.

PAOLO GUASTAVINO (PRESIDENTE BAGNI MARINI CELLE)

È diventata una ricerca difficilissima, – ha dichiarato il presidente dei Bagni Marini di Celle e titolare dei Bagni Milano, Paolo Guastavino. – Anche per trovare gente con esperienza. Notiamo persone che storcono il naso o rinunciano perché gli si chiede di lavorare nei weekend, il sabato e la domenica, oppure la sera. Hanno smesso di cercare, forse anche il Reddito di Cittadinanza ha un ruolo decisivo”.

LORENZA GIUDICE (PRESIDENTE CONFCOMMERCIO ALBENGA)

Non si tratta certo di un problema locale purtroppo. Come Confcommercio abbiamo creato una chat Whatsapp ad hoc, legata a diversi ambiti professionali, soprattutto pubblici esercizi, per fare tam-tam e unire le richieste di ricerca personale delle varie attività, che ormai arrivano a cadenza quotidiana: sono veramente tante e trovare personale sembra quasi impossibile”, il pensiero del presidente di Confcommercio Albenga Lorenza Giudice.

Sulle cause: “Sono da ricercarsi in diversi fattori. Da una parte, alcuni lavori richiedono competenze specifiche, come saper parlare correntemente due o tre lingue o altro, e questo ovviamente riduce sensibilmente la cerchia dei papabili candidati. Poi è inutile negarlo e non è certo una questione politica, ma il Reddito di Cittadinanza rientra a pieno titolo tra le motivazioni principali: deve essere gestito in modo da favorire il lavoro regolare e non quello in nero, come invece si verifica sempre più spesso. Un altro problema è legato alla burocrazia eccessiva unita ad un mondo diventato ormai tanto veloce quanto imprevedibile: ci sono attività che magari sono costrette a ricercare dipendenti da un giorno all’altro o solo per determinate giornate in cui è necessario implementare temporaneamente l’organico. È necessario trovare nuove formule e rendere le procedure più rapide ed efficaci possibili. Ci tengo anche a precisare che, personalmente, non credo sia una questione di mancanza di voglia di lavorare, anche perché al giorno d’oggi, con la situazione di crisi che esiste ormai da tempo è praticamente impossibile andare avanti senza un lavoro”.

“Infine, vorrei anche porre l’attenzione su un problema strettamente collegamento a quello della mancanza di personale. La situazione difficile che sta vivendo la Liguria, e penso in primis ai trasporti: la nostra Regione è una perla turistica sotto ogni punto di vista, ha tutto quello che si desidera, ma noi con tutti i disservizi che ci sono la stiamo rendendo circondata da una sorta di filo spinato. Non possiamo permetterci di perdere flussi turistici che scelgono altre mete: se diminuiscono i turisti, questo andrà ad accentuare ulteriormente il problema legato alla carenza di personale. Ribadisco, serve costruire un sistema più rapido e con molta meno burocrazia”.

CARLOMARIA BALZOLA (PRESIDENTE ASSORISTOBAR)

“Confermo che, in particolare per bar, ristoranti e affini, questa difficoltà legata alla carenza di personale non solo esiste ma è davvero molto sentita in questo periodo, con la Pasqua e la stagione estiva ormai alle porte, – le parole di Carlomaria Balzola, titolare dell’omonima e storica attività alassina del budello e presidente dell’associazione Assoristobar. –  Ci sono varie problematiche alla base di questa difficoltà, secondo me, in primis, le situazioni di sussidiarietà e disoccupazioni varie che inficiano molto la possibilità di trovare personale. Ho visto personalmente, ma anche attraverso racconti di colleghi, diverse persone presentarsi ‘in cerca di lavoro’, chiedendo esplicitamente la possibilità di svolgere ‘qualche ora in nero’ senza essere regolarizzati per non perdere il Reddito di Cittadinanza: assurdo. Chiunque si presenti con questa motivazione ovviamente viene respinto. Per quanto riguarda il Reddito, a mio avviso di tratta di un discorso sociale: così non si crea sinergia con il mondo del lavoro, ma si consente di vivere di sussidiarietà, la cosa più dequalificante possibile, facendo perdere la validità delle buone intenzioni di questo aiuto statale”.

“Qui ad Alassio abbiamo anche l’istituto Alberghiero e la scuola Salesiana, con la quale collaboriamo con attività specifiche, ma nemmeno questo è sufficiente per sopperire alle mancanze. Io, come altri colleghi, abbiamo il cartello ‘ricercasi personale’ esposto all’esterno dell’attività ormai da tempo, ma non riceviamo curricula. Quello che riscontro, inoltre, è che è davvero difficile oggi trovare disponibilità nella forza lavoro ad andare incontro all’azienda: ad esempio se un’attività cerca dipendenti per ore serali, tantissimi non danno la propria disponibilità”.

EMANUELE SCHIVO (PRESIDENTE BAGNI MARINI ALASSIO)

Anche noi stabilimenti balneari stiamo facendo davvero una fatica pazzesca a trovare dipendenti: in particolare bagnini, tipologia di lavoro per troppi anni vista come una sorta di ‘divertimento’, ma che oggi prevede più mansioni e maggiori responsabilità rispetto al passato, – ha spiegato il presidente dell’associazione Bagni Marini di Alassio, Emanuele Schivo. – Ma mancano. anche baristi, camerieri, lavapiatti e cuochi. Si presentano solo ragazzi molto giovani di 18, 19, 20 anni e arrivano dicendo di ‘essere disponibili a fare solo qualche ora di trespolo’ e nulla più. Alcuni pretendono di scegliere loro i giorni e gli orari più comodi per lavorare: una follia. Tra le cause, credo rientri a pieno titolo il Reddito di Cittadinanza, una misura trasversale che tocca tutte le categorie: tanti si presentano affermando di riceverlo e chiedendo di conseguenza di ‘non essere messi in regola’. Colgo l’occasione per lanciare un messaggio a queste persone: se avete motivazioni del genere, non presentatevi nemmeno”.

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