Lettera al direttore

Differenze

Le morti invisibili e Peppa Pig

di Maria Gabriella Branca

Profughi Ucraina
Foto del sito Luce!

Due notizie di ieri, sabato 2 aprile, che non parrebbero collegate ed invece lo sono, in modo profondo e tremendo per la discriminazione sottesa al modo differente di affrontare situazioni analoghe.

Ieri mattina un furgone ha investito tre persone sulla autostrada A10 Genova-Ventimiglia all’altezza di Bordighera: tre migranti, probabilmente diretti in Francia, stavano attraversando il tratto autostradale proprio all’altezza di un autogrill.

Nell’impatto con il furgone, due di loro sono morti sul colpo, mentre la terza persona, è stata trasferita in Ospedale in gravi condizioni, e ad oggi non è stata ancora diramata alcuna notizia sul suo stato di salute, proprio perché è un migrante invisibile, appunto.

Sempre ieri è apparsa su alcune testate la notizia che la RAI volendo dare la possibilità ai bambini ucraini di vedere cartoni animati e anche programmi per ragazzi nella loro lingua madre, come era già avvenuto con alcuni titoli Netflix, dal 1° aprile ha iniziato un blocco di trasmissioni scritto sia in italiano che in ucraino che si può trovare in una sezione speciale di RaiPlay.

Per quanto l’orrore della guerra in Ucraina ci metta ogni giorno alla prova, ci attanagli lo stomaco, ci ponga davanti a opzioni che paiono tutte non percorribili, crediamo che il tema dell’immigrazione in Italia e in Europa debba necessariamente prescindere dal colore della pelle e anche degli occhi.

La tragedia immane di coloro che fuggono dall’Asia o dall’Africa, o dalla Siria, è meno coinvolgente? Qualcuno pensa davvero che si possa fare una classifica e che alcuni profughi “valgano” più di altri? Le morti nel gelo per attraversare un varco delle Alpi o quelle delle persone fulminate sul tetto di un treno, o i respingimenti ad opera della cosiddetta Guardia costiera libica, effettuati con catture in mare e deportazione in Libia nei centri lager vi pare che possano essere valutate in modo diverso?

Ed anche che si possa scegliere se accogliere tra gli ucraini solo quelli che hanno la pelle chiara?

Qualche giorno fa, Suor Anna Alonzo, ha raccontato al Corsera, la risposta sdegnata di una Signora che si era offerta di ospitare due studenti provenienti dall’Ucraina: “due profughi bianchi andavano bene, neri no”: ella non immaginava che potessero giungere da quel paese dei profughi di colore!

Per qualche profugo si creano le migliori condizioni, persino le trasmissioni dedicate nella loro lingua, gli altri vengono rifiutati o respinti alle varie frontiere e persino lasciati al loro destino, mentre annegano nel Mare nostrum.

Stupisce anche che quando sono stati emessi i bandi per l’accoglienza del popolo ucraino, che giustamente prevedono la corresponsione per la loro ospitalità di 80 euro al giorno, nessuno si sia ricordato delle proclamazioni pubblicitarie di chi fino a due mesi fa considerava “un furto” il versamento di 35 euro per gli immigrati di colore.

La vita umana ha un valore imprescindibile e ciascuno di noi è chiamato a rispondere di ogni atto di discriminazione e razzismo, perché se non interveniamo, se non impediamo che accada, se non ci accorgiamo nemmeno più dei diversi trattamenti, siamo colpevoli come coloro che compiono questi gesti.

Oggi Papa Francesco sarà in visita a Malta ed il motto di questo viaggio è emblematico: “ci trattarono con rara umanità”, ricordando la frase degli Atti degli apostoli, nel capitolo 28, paragrafo 2, in cui si narra del naufragio di San Paolo sull’isola e dell’accoglienza che venne riservata al gruppo dei primi cristiani giunti stremati e infreddoliti dal mare.

Ma questa, per molti, non sarà neppure una notizia.

Maria Gabriella Branca
Segreteria Nazionale Sinistra Italiana

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