Lettera al direttore

Lettera

I giovani liguri e il futuro dopo il Covid: il rinnovo dei “Consigli comunali dei ragazzi”

L'analisi di Gabriello Castellazzi (Europa Verde) sulla partecipazione alla vita sociale e il problema dei “NEET”

Consiglio comunale ragazzi Quiliano

Nel Comune di Quiliano è stato rieletto il “Consiglio Comunale dei Ragazzi”: un importante segnale di ripresa capace di promuove la socializzazione dei giovani in una fruttuosa collaborazione tra  Amministrazione Pubblica e Scuola. 

Un modo intelligente per aiutare questa generazione a superare il periodo critico legato alla pandemia Covi 19 (e ai recenti “venti di guerra” ) cercando di far ritrovar fiducia nel programmare il futuro. 

A Quiliano questa importante realtà è presente dal 1999  mentre il Comune di Alassio, recuperando il tempo passato, solo pochi mesi fa ha dimostrato coraggio nell’attivarla in piena emergenza sanitaria, programmando progetti interessanti di educazione ambientale.

A questo punto in gran parte dei 69 Comuni della provincia di Savona dovrebbero essere attivi i “Consigli dei Ragazzi”. Purtroppo non è così perchè, oltre a Quiliano e  Alassio, risultano veramente operanti solo a Savona, Spotorno, Bergeggi, Noli, Finale Ligure, Giustenice, Borgio Verezzi, Toirano, Andora, Albenga, Stella, anche se gli ultimi rinnovi hanno subito comprensibili rallentamenti. 

Come è noto la Legge 285/97 – “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”- prevede precise finalità di partecipazione degli adolescenti alla vita della Comunità locale (anche Amministrativa) per “il miglioramento della fruizione dell’ambiente urbano e naturale, per lo sviluppo del benessere e della qualità della vita nel rispetto di ogni diversità culturale, etnica e di genere”. 

L’ UNICEF celebra ogni anno la “Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia” in applicazione di una  “Convenzione ONU”,  sottoscritta da 196 Paesi (compresa l’Italia), che  prevede “il diritto degli adolescenti ad essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione” . A questi aspetti si associano temi delicati, quali i “diritti per i minori immigrati, la loro integrazione, la lotta al cyber bullismo, la tutela del territorio, la riduzione dell’inquinamento.”

Ma c’è una novità: da alcuni mesi queste proposte e questi programmi si stanno confrontando con una realtà allarmante. 

I dati ISTAT segnalano come, in conseguenza dell’ emergenza sanitaria, si stia accentuando un fenomeno che inquieta: l’aumento sensibile di giovani inseriti nella categoria “NEET” (Not in Employment Education or Training), ovvero ragazze e ragazzi, sopra i 15 anni, non inseriti in alcun percorso formativo, né lavorativo. Giovani che non intendono partecipare attivamente alla vita sociale (in Liguria circa il 20% tra 15 e 24 anni).

 Quindi è grande il merito di chi prepara i giovani ad una cittadinanza attiva e li aiuta a partecipare alla vita sociale quale segno di speranza nel futuro. I loro problemi sono in definitiva quelli degli adulti.

Attraverso i “Consigli dei Ragazzi” si promuovono già oggi attività di sensibilizzazione nei confronti dei temi ambientali (uso consapevole delle risorse,  raccolta differenziata,  risparmio energetico ecc.), fino alla prevenzione verso il gioco d’azzardo, alla partecipazione ai “Piani di Protezione Civile” (Antincendio boschivo) ecc.

Bisogna infine constatare onestamente come, mentre in alcuni Comuni il dialogo con i giovani sia molto attivo, in altri gli adolescenti vengono purtroppo abbandonati e le iniziative languono. 

Un vero peccato, perché il non assecondare il dialogo sociale attraverso i giovani diventa un’occasione persa sulla via del progresso delle nostre comunità.

Gabriello Castellazzi – Europa Verde – Verdi del Finalese

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