Allarme

Edilizia, carenza materie prime: “Con i costi in aumento cantieri e opere a rischio”

Ferro e acciaio per il cemento armato aumentati del 230%, la Regione istituisce un tavolo di monitoraggio per far fronte all'emergenza

Generica

Liguria. Oltre al problema dell’aumento dei costi gestionali, che interessa tutti i contesti produttivi, per il settore edile è crisi di materie prime. L’allarme è stato lanciato dalle associazioni di categoria e investe anche il territorio savonese, che attenda la realizzazione di diverse opere e interventi.

Quello dell’edilizia è stato considerato uno dei comparti chiavi nella fase di ripresa e rilancio post-Covid, nel quadro complessivo di una filiera inserita nella rigenerazione urbana e nel restyling degli immobili, con la possibilità di incentivi e agevolazioni a disposizione degli stessi privati (il caso del Superbonus…).

Una conferma è arrivata oggi dall’assessore regionale Marco Scajola in risposta a un’interrogazione del consigliere Pd Armando Sanna, annunciando che verrà costituito un tavolo di monitoraggio col ministero dello Sviluppo economico e le associazioni delle imprese per prevenire ripercussioni drammatiche sul settore.

Le preoccupazioni sui materiali carenti arriva a pochi giorni da quelle sulla crisi di liquidità dovuta all’impossibilità di cedere il credito derivante dall’applicazione di superbonus 110% e bonus 90% per la ristrutturazione delle facciate.

Come evidenziato da Sanna nell’interrogazione in Consiglio regionale, “da giugno 2020 a giugno 2021, sulla base di stime effettuate dai costruttori, il prezzo del ferro-acciaio per la produzione del cemento armato è schizzato del 230% mentre i prezzi del polietilene sono aumentati del 146% mentre quello del petrolio del 57%. Rincari che si aggiungono a quelli dell’energia elettrica (più 524%) e del gasolio (più 119%)”.

“Questi – prosegue Sanna – sono solo alcuni dei dati che danno la portata dell’aumento delle materie prime nell’edilizia e in altri settori industriali. Un aumento dei costi che ricade sulle aziende, che non essendo in grado di sostenere le spese rischiano di non poter lavorare”.

“Il problema è duplice – risponde Scajola -. Da un lato le imprese ci chiedono di aumentare il prezziario regionale perché sono in difficoltà, dall’altro i Comuni ci dicono che con l’aumento dei prezzi dei materiali rischiano di non riuscire ad aprire i cantieri previsti con le opere pubbliche e gli interventi di carattere urbanistico-edilizio”.

“Al momento la situazione in Liguria è sotto controllo, i cantieri non corrono pericoli però certamente abbiamo bisogno di ulteriori risorse da parte del Governo per dare fiato alle imprese”.

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