Liguria. La triste notizia relativa ai ragazzi disabili costretti a scendere dal treno Genova-Milano ha suscitato un fiume di reazioni. Tra queste, anche quella di Nicola Fonsa, disabile 44enne, referente genovese dell’associazione nazionale Spazio Solidale e sindacalista Fiom, che lavora come informatico presso un’azienda ligure.
“Vivo a Genova, in autonomia, in un progetto di vita indipendente e quindi utilizzo i mezzi per viaggiare, – ha spiegato ai microfoni di IVG.it. – Nella serata di ieri la notizia è circolata sulla nostra chat di persone con disabilità. Per tutta la tensione che c’è sulle persone con disabilità non mi ha stupito più di tanto. In questo caso si tratta di vandali, ma il problema è culturale: l’integrazione è molto sulla carta, ma poco nei fatti”.
“Le persone con disabilità sono persone come tutte e hanno diritto di viaggiare e di vivere la loro vita in piena autonomia e di avere una vita sociale”, ha proseguito rievocando anche le atrocità della Shoah.
“Queste cose non sono più tollerabili. Il periodo del triangolo nero è finito. Leggendo questa notizia ho pensato molto al periodo in cui, durante l’olocausto, non solo le persone ebree erano considerate inutili, ma anche le persone con disabilità. E c’era un colore a noi dedicato: il nero. Credo che il fatto che quest’anno siano i 100 anni dalla marcia su Roma non sia del tutto casuale verso questi rigurgiti di stampo fascista”, ha aggiunto ancora.
“In questo caso specifico, non credo ad un atto di stupidità da parte di un gruppo di ragazzini. Gli do una connotazione, non credo sia solo stupidità. É prima di tutto una questione culturale, non solo di ordine pubblico. Bisogna costruire una mentalità inclusiva e iniziare a vedere le persone con disabilità come persone attive”, ha concluso Fonsa.