Polemica

Dinosauri ad Albenga, Gaglioti accusa: “Spesi 40mila euro”. Passino: “Solo 6mila e dagli sponsor, basta cifre a vanvera” fotogallery

Molti in città hanno accolto con favore i due T-Rex giganti, ma c'è chi li ha contestati invocando qualcosa di più "pasquale" o - essendo estinti - associandoli alla guerra

Albenga. Un commento breve ma lapidario: “40 mila euro per due dinosauri. Quante buche si potevano aggiustare!“. E’ quello con cui Saverio Gaglioti, rappresentante di “Aria Nuova per Albenga”, ha puntato il dito contro la scelta di far arrivare sotto le torri per Fior d’Albenga due dinosauri giganti. Una perplessità, quella legata ai costi, condivisa anche da altri cittadini sui social, che però si rivela infondata: la spesa è drasticamente inferiore, e peraltro “non a carico dei contribuenti”.

Andiamo con ordine. Dopo l’arrivo in città di due T-Rex per richiamare Jurassic Park (il tema di Fior d’Albenga quest’anno è quello del grande cinema), i cittadini come sempre si sono divisi. Soprattutto sui gruppi Facebook cittadini. Molti i commenti favorevoli, tra chi è fan del film e chi li ritiene una attrazione utile e scenografica soprattutto per le famiglie con bambini. Ma c’è stato anche chi – come sempre accade – ha gradito meno: principalmente perché avrebbe preferito addobbi più legati alla Pasqua oppure al territorio ingauno. Non manca nemmeno chi la butta sull’ironia: “Mai animale fu più azzeccato, d’altronde una provincia come la nostra – che deve rinunciare al pronto soccorso – è ripiombata nella preistoria”.

E ci sono persino i fatalisti, che – essendo i dinosauri ormai estinti e quindi evocatori di sventura – azzardano un collegamento con la guerra in Ucraina. Ad esempio Caterina Usanna, la “giardiniera volontaria” che da sempre abbellisce e cura i fiori e le aiuole del Comune e allestisce a titolo gratuito con i fiori della sua azienda molti eventi: “Proporre in una mostra, che dovrebbe rappresentare il meglio della floricoltura, dei tirannosauri può evocare che la floricoltura è rimasta ai tempi dei tirannosauri. Essendo floricoltrice da 50 anni non ho apprezzato. Sarà un divertimento per i bambini, magari verrà tanta gente a vederla, è possibile, ma a me non piace per nulla: non voglio alzare troppo il tiro contro il comune, con cui collaboro, ma non posso fare a meno di dirlo pubblicamente. Fior d’Albenga dovrebbe sponsorizzare la floricoltura, quindi mi chiedo a chi sia venuta in mente questa pessima idea. Siamo in tempo di guerra, con Putin che non scende a compromessi e con la paura che tiri una bomba e magari ci estinguiamo come i tirannosauri… quindi la trovo una pessima idea e fuori luogo”.

Il tema più ricorrente, però, è stato quello legato ai costi: c’è chi parla genericamente di “soldi buttati via”, chi di “modo alternativo di spendere i soldi pubblici”. Qualcuno arriva a dare una cifra esatta: è Saverio Gaglioti, candidato alle scorse elezioni con “Aria Nuova per Albenga”, che parla di 40.000 euro. A chi sul suo profilo chiede spiegazioni conferma l’importo, a chi lo contesta ribadisce: “E’ scritto nella determina 843 del 30 marzo 2022″. Quella determina, però, riporta tutt’altro: stanzia semplicemente mille euro per la pubblicità sui quotidiani cartacei savonesi e sull’app “Il Meteo”, e non cita i dinosauri.

La spesa reale, spiegano dal Comune, è molto più bassa: “Bisognerebbe smetterla di sparare cifre a vanvera – tuona l’assessore Alberto Passino – Il noleggio dei dinosauri costa ad Albenga 6500 euro“. Soldi che peraltro non avrebbero potuto in alcun modo essere usati per gli asfalti o altro: “La cifra è coperta interamente dai 12 sponsor che hanno deciso di sostenere gli eventi della primavera a calendario e, quindi, Fior d’Albenga. Preciso che i soli sponsor economici – e non quelli tecnici – coprono il costo del noleggio”.

“Colgo l’occasione per ringraziare chi ha contribuito a permettere di realizzare un’edizione di Fior d’Albenga che siamo certi, anche sulla base dei primi riscontri ricevuti, porterà molti visitatori e turisti nella nostra città generando, conseguentemente un indotto positivo per l’intera città” conclude Passino.

Al di là delle polemiche social, le associazioni legate a Fior D’Albenga hanno accolto con favore l’arrivo dei T-Rex: a patto che – chiariscono – non mettano “in secondo piano” la manifestazione. “E’ un aspetto scenografico interessante – commenta Giuseppe Rossi, dell’istituto agrario e presidente Fior d’Albenga – L’associazione ha fatto questa scelta e ovviamente andremo incontro a polemiche o valutazioni positive e negative. Al momento vedo che i bambini ne sono felici, e non ho sentito ancora commenti negativi. Tutti gli anni si fanno delle scelte più o meno forti: quest’anno la scelta è caduta sul grande cinema e i dinosauri, in quanto parte della storia del cinema con il film Jurassic Park. La scelta dell’amministrazione e dell’associazione è impegnativa dal punto di vista scenografico, ed io la difendo. L’importante è che al centro restino i fiori… che i tirannosauri non ‘sovrastino’ Fior d’Albenga, che è una manifestazione tesa a promuovere la produzione florovivaistica locale. Aspetterei a trarre un bilancio alla fine: l’importante è che l’obiettivo rimanga la produzione florovivaistica dell’albenganese”.

Dello stesso avviso Mirko Mastroianni, presidente provinciale associazione CIA Savona: “L’aiuola con i dinosauri è un po’ invadente, sovrasta tutto – fa notare – secondo me va bene per un pubblico di bambini, per loro è un attrattiva. Il film però è un kolossal, e l’interpretazione dell’allestimento è giusta. Noi come associazione con le Donne della Cia abbiamo allestito una aiuola del film ‘Pane e Tulipani’ di Soldini. I bambini guarderanno i dinosauri, quelli più adulti Jurassic Park. L’importante è che i visitatori si concentrino sulla bellezza e ricchezza della produzione floreale”.

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