Alassio

Ambasciatore del Belize: “Bucha messa in scena, Zelensky colpevole”. E Avogadro chiede di revocargli l’Alassino d’oro

Le parole di Pupi d'Angeri, pronunciate alla trasmissione "La Zanzara", fanno scoppiare la polemica. E l'ex sindaco si schiera con Melgrati sulla "questione bandiere"

Ambasciatore Belize Avogadro

Alassio.Bucha è stata una messa in scena” e “il colpevole della guerra in realtà è Zelensky“. Sono queste le parole pronunciate dall’ambasciatore del Belize, tra i vincitori dell’Alassino d’oro, alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”.

Frasi che, mentre continua la diatriba sulla “questione bandiere” in passeggiata Cadorna, contribuiscono ad alimentare ulteriormente le polemiche in salsa alassina in merito al conflitto tra Russia e Ucraina. Al punto che ad intervenire, non certo in punta di fioretto, è stato l’ex senatore ed ex sindaco della Città del Muretto Roberto Avogadro che, senza mezzi termini, ha chiesto “la revoca immediata del riconoscimento all’ambasciatore”.

“Come ideatore del riconoscimento ‘Alassino d’oro’, creato per premiare persone che abbiano contribuito a incrementare il prestigio di Alassio, avevo avanzato nel 2015 forte contrarietà che questo premio fosse stato assegnato, in maniera improvvida, ad un personaggio come “l’ambasciatore del Belize” Pupi d’Angeri, assolutamente inadeguato a questo prestigioso riconoscimento alassino”, ha spiegato lo stesso Avogadro ai microfoni di IVG.it.

“Oggi, alla luce del suo sgangherato intervento nella trasmissione ‘La Zanzara’ di ieri (11 aprile), sono ancora più convinto dell’errore grave fatto dall’amministrazione, che con colpevole leggerezza ha svilito il prestigio del riconoscimento. D’Angeri ha affermato che ‘i morti della strage di Bucha sono una messa in scena degli ucraini’ e che ‘l’unico responsabile della guerra in Ucraina è Zelensky’, a dispetto dell’evidenza delle cose”, ha proseguito.

“Pur nella certezza che ognuno possa avere le sue convinzioni, anche se aberranti, chiedo all’attuale amministrazione che l’Alassino d’Oro venga revocato al signor D’Angeri, che non impersona per nulla, ancor più alla luce delle sue ultime esternazioni, lo spirito di questo premio. Diversamente, mi impegno a non partecipare più alla commissione per l’assegnazione del premio”, ha aggiunto ancora.

Infine, una battuta sull’altra polemica, quella relativa alla rimozione della bandiera russa, sostituita con quella Ucraina in passeggiata Cadorna: “In questo caso, sono d’accordo con il sindaco Marco Melgrati e appoggio la decisione di rimuovere la bandiera russa”.

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