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Albenga Medaglia d’Oro al Valor Civile, Vazio: “Consegna del riconoscimento prima dell’estate” fotogallery

La risposta direttamente dal palco delle celebrazioni del 25 aprile. Il sindaco Tomatis: "La Resistenza continua anche oggi nella difesa dei valori di libertà e democrazia"

25 aprile 2022

Albenga. L’annuncio è arrivato nel corso delle celebrazioni del 25 aprile: “Nelle prossime settimane sarà fissata una data, tenendo conto dei pressanti impegni internazionali del Ministro”. L’onorevole Franco Vazio ha inviato un messaggio dove annuncia che la Medaglia d’Oro al Valore Civile sarà consegnata alla città di Albenga prima dell’estate dal ministro alla Difesa Lorenzo Guerini.

Un messaggio atteso e che vuole rispondere per le rime a certe polemiche aizzate sull’iter del riconoscimento, che risale al 2019, con la consegna e cerimonia ufficiale che è stata a lungo rinviata per l’emergenza Covid. Di ieri, infatti, le parole del consigliere comunale di minoranza Eraldo Ciangherotti.

La speranza era, naturalmente, far coincidere il riconoscimento con la speciale iniziativa ingauna del Cammino della Memoria, con il professor Mario Moscardini che ha proposto questo cammino per ricordare le 59 vittime delle fucilazioni alla Foce del Centa, tuttavia è stato di fatto impossibile arrivare alla conclusione della procedura per la consegna della Medaglia d’Oro al Valore Civile.

L’amministrazione comunale, dal palco della cerimonia odierna in piazza San Michele, ha replicato direttamente alle dichiarazioni dell’esponente di minoranza, affermando di aver seguito l’iter in corso e che, appunto, è stata ribadita a breve il suo esito finale.

La Medaglia d’Oro al Valore Civile rappresenta la massima onorificenza civile prevista nell’ordinamento italiano, “quale riconoscimento per gli atti di abnegazione, eroismo e resistenza compiuti dalla popolazione durante il periodo dell’occupazione nazi-fascista”.

Il 20 ottobre 2019 era stata fissata la prima data della cerimonia, dopo la comunicazione ufficiale della stessa Prefettura sul riconoscimento, poi un primo rinvio e infine l’arrivo della pandemia. Oggi, tornando sulla questione, il sindaco Riccardo Tomatis ha ricordato il ruolo di tutte le associazioni partigiane, del comitato antifascista, dell’onorevole Franco Vazio e la relazione storica redatta proprio dal professor Mario Moscardini.

Il primo cittadino albenganese ha affermato: “È con grande gioia che oggi sono qui, per la prima volta durante il mio mandato di sindaco, dopo due anni di emergenza Covid durante i quali non è stato possibile organizzare eventi e festeggiare il 25 Aprile in questa piazza colma di cittadini che condividono valori e ideali di libertà e democrazia, valori per i quali i nostri padri e i nostri nonni hanno sacrificato la vita, sia militari che civili, ragione per cui Albenga è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile. Ideali che noi oggi abbiamo il dovere morale di difendere”.

“La Resistenza non è finita quel 25 Aprile del 1945. La nostra resistenza deve continuare… Non sarà più su quei monti dove Piero Calamandrei nel 1955 disse “è nata la costruzione”, non sarà più con quelle armi che troppe vittime hanno fatto, da una parte e dall’altra, ma dovremo comunque combattere con il nemico dell’oblio e del revisionismo storico, e lo dovremo fare nelle piazze, come oggi, confrontandoci e condividendo idee, ma anche nelle aule delle scuole con insegnanti e associazioni partigiane e antifasciste, ma anche dietro ai computer per poter spiegare anche sui social, cos’è stata la Resistenza”.

“A distanza di 77 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale nessuno di noi avrebbe immaginato uno scenario di guerra così feroce e così vicino a noi come quello in Ucraina. Forse troppo spesso abbiamo sottovalutato o dato per scontato o addirittura dimenticato il concetto di libertà e quello che sta succedendo ce lo sta ricordando nel modo più violento che potessimo immaginare. È una guerra che sentiamo vicina a noi, sia per la distanza che ci separa, sia per la numerosa presenza della comunità Ucraina nel nostro territorio ma soprattutto perché non è solo un attacco ad una nazione ma un vero e proprio attacco a quei valori di libertà autonomia e democrazia per i quali abbiamo lottato e continuiamo a lottare”.

“Non commettiamo l’errore però di considerarla una guerra tra popoli, è una guerra tra governi e questo deve essere ben chiaro per evitare che si creino discriminazioni di cui non abbiamo assolutamente bisogno. Per tutto questo vorrei che questo 25 Aprile potesse essere ricordato non solo come la festa della Liberazione ma anche come impegno in difesa della pace” conclude il sindaco Tomatis.

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