Alassio. Via la bandiera russa da Passeggiata Cadorna ad Alassio, sostituita con quella ucraina. Ma la scelta non è piaciuta proprio a tutti. E il post di annuncio del sindaco Marco Melgrati ha dato vita, suo malgrado, ad una polemica, con tanti commenti contrastanti, pro e contro la decisione.
Ecco le parole, stringate, del primo cittadino a corredo della foto del “cambio”: “Sostituita la bandiera Russa con quella Ucraina nell’area ex aster in passeggiata Cadorna”. Una scelta che il sindaco, raggiunto telefonicamente dalla redazione di IVG.it, motiva così: ” Una prima scelta l’avevo già fatta 15 giorni fa mettendo la bandiera ucraina davanti al Comune e nessuno ha detto nulla. Il vento aveva strappato la bandiera russa posta in passeggiata Cadorna e ho quindi scelto di sostituirla con quella ucraina, quale gesto di vicinanza e solidarietà con il popolo ucraino aggredito dalla Russia”.
E a chi gli ha chiesto di rimettere anche quella russa ha risposto: “Non c’è posto, non abbiamo un’altra asta. Ma poi perché dovrei ripristinare la bandiera di chi ha aggredito un popolo sul suo territorio senza nemmeno una dichiarazione di guerra e il cui leader è a rischio di essere imputato per crimini contro l’umanità? Sono assolutamente schierato, come tutto l’Europa e tutto il mondo, a favore dell’Ucraina. Se c’è qualche imbecille che, invece, è a favore della Russia… Capisco che il popolo russo sia vittima di un dittatore, ma nei sondaggi, anche se probabilmente taroccati, quasi il 90% è a favore di Putin. Non capisco la polemica per questa scelta: comunisti”, ha concluso il primo cittadino.
Ma cosa hanno scritto gli alassini? Ad aprire le danze dei commentatori, e a delineare il clima conseguente a questa iniziativa, ci ha pensato Claudio: “Sinceramente non capisco questo tipo di iniziative. Non siamo forse un pochino masochisti? Ci sono mille problemi di casa nostra e nessuno comunque ha sostituito bandiere 8 anni fa. Se veramente dovessimo, col senso del dovere, sostituire bandiere macchiate di sangue, beh sarebbero molte. Non mancherà mai la mia fiducia e stima a Marco, persona capace e stupenda, ma si possono avere opinioni diverse”.
E giù un fiume di commenti, molti dei quali descrivono la vicinanza al popolo russo e ai tanti turisti che in questi anni hanno visitato la cittadina ligure, senza lesinare acquisti nelle attività alassine. Tanti, inoltre, hanno affermato che “si sarebbe potuto semplicemente aggiungere la bandiera ucraina, senza però rimuovere quella russa”.
Queste, ad esempio, le parole di Michele: “Le bandiere erano state messe lì perché rappresentavano i turisti stranieri in gran parte presenti in Alassio e l’Ucraina non appariva. Se oggi vogliamo fare i politicamente corretti e adeguarci al mainstream, al massimo si poteva aggiungere. Ma togliere quella russa è solo un dispetto fastidioso e odioso nei confronti dei numerosi turisti russi ad Alassio”.
A fargli eco tra gli altri, con un appello diretto al sindaco Melgrati, è Susanna: “Marco no, dai: tienile entrambe. Per il rispetto di due popoli che hanno la sfortuna di avere due capi di stato che li stanno mandando in rovina. Uno tiranno, l’altro manipolato. Non cadiamo in queste trappole. Ci vogliono istigare all’odio: dividi et impera. Rimetti su la bandiera russa”.
La mole di commenti, in ogni caso, dà un segnale inequivocabile: la scelta del sindaco ha creato divisione, portando allo scoperto i sentimenti degli alassini verso la guerra tra Russia e Ucraina. La pagina social del primo cittadino si è trasformata (involontariamente) in un’occasione di dibattito sul conflitto, dal quale sono emersi non pochi sostenitori delle ragioni dei russi, anche se declinate soprattutto sull’altare dell’economia.