Cairo Montenotte. Nemmeno uno splendido sole primaverile è voluto mancare all’appuntamento tanto atteso in difesa dell’ospedale di Cairo.

Centinaia i valbormidesi giunti in piazza della Vittoria per “abbracciare” il San Giuseppe e dare un forte segnale di appartenenza del territorio. Sindaci, amministratori, associazioni, sindacati, operatori sanitari ma anche tantissimi cittadini hanno accolto l’invito di riunirsi per alzare la voce su quello che è un diritto irrinunciabile: la salute. Quello che mette tutti d’accordo è l’aspetto che riguarda le emergenze: non si può vivere in un territorio dalle caratteristiche montane, con vie di comunicazione spesso interrotte da frane o incidenti, senza un pronto soccorso.

Questo è il primo sindacabile appello, che passa attraverso l’urgente riconversione del punto di primo intervento (ad oggi aperto dodici ore al giorno) in un presidio H24, con il rinforzo di una seconda automedica.

L’ospedale di comunità, quello che sarebbe nel disegno sanitario del governatore Giovanni Toti per la Val Bormida, non piace a nessuno. Non basta infatti una piastra diagnostica, serve di più per i quaranta mila residenti del territorio su cui gravitano anche paesi della Val d’Erro e del basso Piemonte.

A ribadire il concetto, ad inizio manifestazione il il presidente del Comitato sanitario Giuliano Fasolato, che ha introdotto la marcia per abbracciare l’ospedale, seguito da un resoconto puntuale di Graziana Pastorino. Marcia che ha attraversato il cuore della città e del centro storico, con tutte le serrande abbassate delle attività commerciali in segno di solidarietà alla richiesta di non depotenziare ulteriormente il presidio ospedaliero.

Da piazza della Vittoria, attraverso la centralissima via Roma i manifestanti sono arrivati in corso Mazzini e corso Dante, e da lì si sono divisi nelle vie da cui si raggiunge il San Giuseppe.

Presente una folta delegazione albenganese e alassina, tra cui il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis e associazioni cittadine, in segno di vicinanza all’iniziativa per tutelare l’ospedale cairese, con un richiamo diretto alla precedente manifestazione che si era svolta a difesa dell’ospedale di Albenga.

“Oggi a Cairo Montenotte grande partecipazione all’iniziativa ‘Abbracciamo l’Ospedale’. Migliaia di persone e decine di sindaci (anche di centrodestra) sono scese in piazza – afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Roberto Arboscello -. La Valbormida ribadisce a gran voce il bisogno di un presidio ospedaliero in grado di dare risposte al tema emergenza/urgenza, non di una piattaforma sanitaria che di ospedale ha solo il nome ma nessun servizio”.

“Il territorio chiede attenzione e servizi diversi rispetto a quanto proposto dalla Giunta Toti. Così come ad Albenga qualche settimana fa, la cittadinanza chiede alla Regione di essere ascoltata”.

“Porterò subito in discussione la classificazione dell’ospedale San Giuseppe di Cairo come ospedale di area disagiata. I milioni di euro in arrivo dal Pnrr devono essere investiti per soddisfare le esigenze di quel territorio e dei suoi cittadini”, conclude il consigliere Dem.

Presente alla manifestazione cairese anche il consigliere regionale di opposizione Ferruccio Sansa, che sottolinea come “la Regione Liguria si sia dimenticata della Valbormida, non solo della sanità ma di tutto il territorio. È ora che si torni a lavorare per questo entroterra che ha dato tanto, nel tempo, in termini di occupazione e lavoro”.

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