Affondo

Zuccarello, denuncia di Europa Verde: “Nuovo impianto asfalti un mausoleo nauseabondo”

“Hanno spiegato ai cittadini quanto bello, buono, moderno e sostenibile fosse, ma erano menzogne”

Bitume zuccarello

Zuccarello. “Il ‘nuovo’ impianto per la produzione di asfalti di cava Isola a Zuccarello ai fini delle emissioni odorigene, è uguale al precedente. Questa è la cruda diagnosi che tutti i cittadini della Val Neva, compresi i ‘distratti’, oggi fanno”.

Ad affermarlo è Europa Verde – Val Neva Val Pennavaire, da cui hanno proseguito: “Attenzione però, perché per l’azienda, le istituzioni locali, provinciali, regionali e tutta una serie di enti preposti alla salute dei cittadini questo “nuovo” impianto s’era da fare. Fiumi di inchiostro sono stati versati per spiegare ai cittadini quanto fosse obsoleto il vecchio impianto e quanto bello, buono, moderno e sostenibile fosse invece quello che oggi ci accompagna nella quotidianità. Menzogne”.

E non mancano attacchi mirati, in primis al Comune di Zuccarello: “A neppure un anno dalla sua ‘venuta’ e con una produzione appena oltre il minimo consentito ecco svelare il vero volto di questo nauseabondo mausoleo fiore all’occhiello della tecnologia moderna, puzza e forse più di prima. Purtroppo siamo costretti ad usare il naso perché grazie alle istituzioni locali in primis l’amministrazione di Zuccarello (sede del mostro) non sapremo mai quanto e quale puzza. Già perché sia il Comune di Zuccarello che la Provincia di Savona avevano altro a cui pensare quando la ditta proprietaria dell’impianto ha sollecitato loro per l’installazione gratuita delle centraline. Che dire, grazie”.

E ancora: “Ma per favore smettetela di ergervi a paladini della salute pubblica, perché siete stati trovati mancanti. Perfino incapaci di mettere mano a soluzioni per le quali neppure avete dovuto pensare, dando così la sensazione di essere vassalli rispetto al marchese di turno. Un gruppo di cittadini, che oggi noi ringraziamo, ha in questi anni usato tempo e denaro per chiedere, agli enti preposti al bene comune, di valutare in modo più approfondito il progetto di questo ‘nuovo’ impianto. Semplicemente questo era stato chiesto oggi, a neppure un anno dall’accensione, possiamo tranquillamente dire che avevano ragione i cittadini”. 

Ma la “battaglia”, secondo Europa Verde, è solo all’inizio: “Se qualcuno pensa che quel percorso nato con un esposto siglato da 600 abitanti e due ricorsi sostenuti da 47 firme sia definitivamente archiviato si sbaglia di grosso, i popoli delle valli hanno radici tenaci così come la natura che li circonda e non saranno sicuramente gli interessi di pochi a sradicarci. C’eravamo prima e ci saremo sempre a sostenere quello che per molti di noi è imprescindibile: il diritto a vivere in un ambiente sano e veramente sostenibile”, hanno concluso.

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