Progetto

Violenza sulle donne, al via l’attuazione del Protocollo Zeus. Il Questore: “Fondamentale intervenire subito”

Sottoscritte le modalità attuative. Il questore Simone: "Nell'80% dei casi i soggetti ammoniti per stalking e violenza domestica non hanno commesso più recidive"

Savona. Dopo aver sottoscritto a novembre 2021 il protocollo “Zeus” promosso dal Ministero dell’Interno – Direzione Centrale Anticrimine, la Questura di Savona, in occasione della festa della donna, e il Centro Italiano per la Promozione della Mediazione per la Liguria hanno sottoscritto oggi le modalità attuative del progetto. Così la Questura di Savona celebra la ricorrenza con un atto concreto contro la violenza di genere.

Questa mattina il questore Alessandra Simone e la presidente del Centro Italiano per la Promozione della Mediazione per la Liguria, Elisabetta Corbucci, hanno sottoscritto un’importante modifica alle modalità attuative del Protocollo Zeus di recente stipulato dalla Questura di Savona, conformemente a quanto fatto anni prima dalla Questura di Milano. Come noto, infatti, il questore Simone, in qualità di Dirigente della Divisione Anticrimine del capoluogo lombardo, è stata l’ideatrice di questo importante strumento di prevenzione della recidiva di ogni forma di violenza di genere e domestica, fenomeno odioso e assolutamente trasversale di cui purtroppo le donne sono spesso vittime.

Sulla scorta dell’esperienza professionale maturata dal Questore di Savona e dei lusinghieri risultati conseguiti, proprio nel giorno della ricorrenza della “festa della donna, si è attuata un’importante modifica della procedura di avvio del soggetto ammonito al percorso trattamentale volto a fargli conseguire la consapevolezza del disvalore sociale del comportamento violento posto in essere.

Con l’atto di oggi sarà possibile un “fluido e dinamico contatto con il partner per far sì che i soggetti coinvolti siano seguiti dall’inizio alla fine del percorso e non siano mai lasciati”, spiega il questore di Savona Alessandra Simone, ideatrice a Milano del progetto nel 2018. Nel caso il soggetto commetta qualcosa di più grave è previsto arresto in flagranza o la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

“Crediamo – spiega Simone – che per aiutare le vittime di violenza di genere e di stalking dovesse avvenire attraverso il tentativo di recupero dei soggetti maltrattanti. E’ tanto più efficace quanto si interviene all’inizio. La violenza domestica spesso è un’escalation“.

Con la firma delle nuove modalità attuative è stata introdotta la cosiddetta “ingiunzione trattamentale”. Ciò implica che l’ufficiale di pubblica sicurezza inviterà formalmente l’ammonendo a sottoporsi ad un colloquio con una psicologa in servizio al Cipm di Albenga, da poco costituito, ed avviare così un percorso rieducativo di fondamentale importanza in materia di prevenzione. Inoltre, concluse le formalità di rito, lo stesso funzionario provvederà a contattare la vittima chiedendole se intende consentire a comunicare il proprio recapito allo stesso centro nell’ipotesi che abbia bisogno di un sostegno psicologico. Ovviamente si tratta di un servizio per entrambi completamente gratuito.

Inoltre, sono stati concordati degli incontri periodici per valutare la necessità di ulteriori interventi e, soprattutto, per affrontare i casi più spinosi nel caso in cui il trattamento non dia luogo agli effetti sperati. In questo caso il questore potrà valutare di adottare ulteriori misure di vigilanza o di prevenzione, così come previsto dalla legislazione vigente.

Nel corso dell’ammonimento (una sorta di “cartellino giallo”, una fase precedente alle denuncia quando ancora non sono stati compiuti reati) il maltrattante viene sollecitato a seguire un percorso di recupero (sono indicati i centri, ad esempio Cipm con psicologi, psicoterapeuti e medici). Mira alla diffusione delle buone prassi per la gestione e per il contenimento della violenza nella relazione. Le azioni sono volte al recupero del soggetto maltrattante per evitare ipotesi di recidiva.

Firma protocollo Zeus Savona

La volontà di intervenire anche sui soggetti maltrattanti intende evitare che la persona violenta ripeta le proprie azioni nei confronti di un’altra donna. Per supportare la sua convinzione Simone riporta i dati milanesi dal 2018 al 2021: “Capisce di essere impunito e va avanti. Nel momento in cui è attenzionato capisce che forse deve darsi un limite. Nell’80% dei casi i soggetti ammoniti per stalking e violenza domestica non hanno commesso più recidive”.

Si tratta di un impegno importante che, per la prima volta, non guarda soltanto alla tutela della vittima, ma anche a fornire un concreto aiuto al maltrattante o allo stalker per superare le difficoltà o i disagi personali che lo inducono alla violenza.

Il questore sottolinea che l’istanza di ammonimento può essere presentata da chiunque e rimarrà anonimo: “Tutti ne siamo responsabili se ci giriamo dall’altra parte”. La Polizia di Stato è da sempre impegnata su questo fronte e la sottoscrizione di queste nuove modalità attuative al Protocollo Zeus sono la testimonianza della volontà di “esserci sempre”.

L’attenzione rivolta al contrasto di tale complesso fenomeno criminale e alla tutela delle vittime ha portato ad una riflessione generale sulla necessità di “prendersi carico anche di chi agisce con violenza” integrando le disposizioni legislative con norme tese al suo recupero. L’articolo 3 comma 5 bis della Legge 15 ottobre 2013 n. 119 stabilisce che “quando il Questore procede all’ammonimento (…), informa senza indugio l’autore del fatto circa i servizi disponibili sul territorio inclusi i consultori familiari, i servizi di salute mentale e i servizi per le dipendenze (…), finalizzati ad intervenire nei confronti degli autori di violenza domestica o di genere”.

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