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Spostamento a monte della ferrovia di ponente, associazioni contro: “Politici dichiarano passi avanti ma è un progetto deleterio”

"Da anni le cose più fantasiose, da un'inesistente alta velocità alle fantasmagoriche opportunità rappresentate dal progetto"

nodo ferroviario

Ponente. “Il progetto per lo spostamento a monte della ferrovia tra Finale Ligure e Andora ci ricorda un po’ il titolo di un film con Renato Pozzetto ed Ezio Greggio: ‘Infelici e contenti’. Pochi giorni fa, l’inserimento del progetto nel ‘Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci’ è diventato un’occasione per farsi un po’ di promozione da parte di alcuni politici liguri, che hanno dimostrato il loro scollamento dalla popolazione, sulla quale cadranno tutti gli effetti negativi di quest’opera, inutile e deleteria”.

Inizia così la nota da parte di varie associazioni contro il progetto dello spostamento a monte della ferrovia nel ponente ligure: Comitato Territoriale, Comitato di Borghetto Santo Spirito, Comitato di Bastia, Comitato di Leca, Comitato Salea, Comitato Alpi liguri, Fridays For Future, WWF Liguria, Comitato Pendolari Savona-Genova, Comitato delle Cinque Terre, Comitato SiTram, UTP – Associazione Utenti Trasporto Pubblico.

“Tanto per cominciare, questo progetto era già inserito nelle precedenti edizioni di questo documento, quindi non vediamo dove sia la novità – riprende la comunicazione -. Purtroppo da anni una parte della politica, che per fortuna si riduce sempre di più, dice le cose più fantasiose sullo spostamento a monte, da un’inesistente alta velocità alle fantasmagoriche opportunità rappresentate dal progetto. Un progetto che elimina le stazioni dalle più importanti località della riviera di Ponente, e sposta le rimanenti anche a chilometri dai centri, peggiorando drasticamente il trasporto pubblico: infatti sono gli stessi pendolari a contestarlo”.

“Questa parte della politica ligure appare gravemente impreparata – si legge ancora -. Invece di adoperarsi per la salvaguardia del territorio, del suo ambiente, per il miglioramento del servizio, per un’economia e per una mobilità sostenibile, per salvaguardare il turismo e progettare veramente un futuro più ‘verde’ per la Liguria, compie scelte in direzione opposta, sostenendo un’opera che costerà ai cittadini 2,5 miliardi di euro, se non addirittura 3”.

“Eppure ci potrebbero essere molte cose in cui potrebbero adoperarsi per la Liguria e per i suoi cittadini: ad esempio si potrebbe realizzare un ben più economico raddoppio in sede che serva realmente a cittadini, utenti e località liguri. Si potrebbero migliorare i collegamenti pubblici, incrementando il fondo per i trasporti, adoperandosi affinché RFI ripristini i binari di precedenza e incrocio, attivandosi per modificare il pessimo contratto di servizio ferroviario regionale. Si potrebbero stornare risorse da opere inutili e dannose come il progetto di spostamento a monte, che aggravano il dissesto idrogeologico, verso altre opere che invece lo prevengono”.

“A proposito: ‘Infelici e contenti’, il film, è stato girato nel 1992 nella stazione di Ospedaletti, in provincia di Imperia. Una stazione dismessa nel 2001, con lo spostamento a monte della ferrovia nell’estremo ponente ligure. Per farsi un’idea di cosa comporta la dismissione della linea costiera, i politici liguri potrebbero visitare i centri imperiesi, tra cui Ospedaletti, dove questo progetto è già diventato realtà. Chiedendo l’opinione di viaggiatori, cittadini, imprenditori e turisti, che stanno pagando il prezzo di questa scelta deleteria” conclude la nota.

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