Savona. Dal 2012 al 2021 in provincia di Savona si sono contate 40.918 denunce di infortunio sul lavoro e 69 morti. Sono i dati elaborati da Marco De Silva, responsabile dell’ufficio economico di Cgil Liguria, presentati dalle organizzazioni sindacali savonesi questa mattina.
“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro”, è l’appello dei sindacati che oggi si sono incontrati a Palazzo Nervi per confrontarsi sul tema. “Il tempo è scaduto. Ripresa e ripartenza sono prioritarie per il paese, ma va alzata l’attenzione sulle misure di prevenzione e protezione sul rispetto delle norme. Un lavoratore o una lavoratrice che escono di casa per andare a lavorare hanno il diritto di ritornarci“.
Relativamente allo scorso anno, ricordando che in Liguria, in lockdown, si sono fermate meno della metà delle attività, gli infortuni risultano in aumento soprattutto a Savona sia in valore assoluto (+405) sia in percentuale rispetto al 31 dicembre 2020 (+12,3%), ed in misura minore a La Spezia (+107 infortuni pari al +4,4%). Le denunce di infortunio sono in calo a Genova (-566 infortuni pari al -5,3%) ed a Imperia (-72 infortuni pari al -2,8%). L’incidenza delle denunce di infortunio con causale ‘Covid-19’ in Liguria sul totale delle denunce di infortunio scende dal 28,6 del 2020 all’11,1% del 2021.
Solo i settori pubblici e le attività manifatturiere segnano un calo nelle denunce di infortunio rispetto al 2020; in aumento tutte le attività dei servizi, del commercio-turismo e le costruzioni (+31,5%). Nel 2021 a Savona sono stati denunciati 90 nuovi casi di malattie professionali contro i 58 del 2020 (+55,2% l’aumento più alto tra le province liguri).
Le denunce di infortunio con esito mortale in Liguria nel 2021 sono state 34 (28 in occasione di lavoro e 6 in itinere) di cui 9 Covid correlate; -22,7% (-10 unità) sul 2020. Se si filtrano i decessi per Covid del 2021 si hanno 25 infortuni mortali non legati alla pandemia (su 34) di cui 6 in itinere (+1 sul 2020). Gli infortuni con esito mortale sono in calo a Genova (-9) ed Imperia (-2), stazionarie a La Spezia (5) ed in aumento a Savona (+1). Nel savonese si contano 9 morti, di cui 2 stranieri (8 uomini e 1 donna).
Il “sogno” è quello di non avere più vittime sui luoghi di lavoro ma – sottolinea Giovanni Mazziotta della Uil – “anche se i dati sono migliorati nel tempo, non abbiamo ancora un vero strumento che ci permetta di azzerare le morti sui posti di lavoro. Bisognerebbe partire dalla scuola e sensibilizzare sull’importanza della sicurezza sul lavoro”.
“Siamo qui per affermare il diritto a un lavoro sicuro. Serve mettere al centro, come diciamo da sempre, le persone. Il traguardo deve essere il benessere organizzativo nei luoghi di lavoro facendo prevalere al massimo il ruolo sociale del lavoro”, ha commentato Simone Mara, referente sicurezza sul lavoro Cisl. Sottolinea la necessità del rafforzamento del rapporto con le istituzioni: “Solo da qui passa il consolidamento della cultura della sicurezza. Noi abbiamo l’obbligo e l’onore di essere moltiplicatori di questa cultura”. E’ fondamentale l’attività di vigilanza che per Mara va semplificata: “Dobbiamo riflettere sui dati e capire le cause che hanno portato ai singoli infortuni”.
Anche a livello locale per le organizzazioni sindacali è necessario “condividere un grande patto territoriale” (esposta nel dettaglio nel Documento unitario per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro) che si snoda secondo quattro direttrici: riunione perioda del tavolo presso la Prefettura e coordinamento efficace dell’attività ispettiva; migliorare l’informazione, la formazione e l’addestramento; rafforzare il ruolo degli attori della prevenzione; promuovere a livello locale le iniziative nazionali.
Da inizio marzo in Liguria è attivo un numero verde (SOS sicurezza) a cui si possono rivolgere i lavoratori ma anche chiunque sia a conoscenza di un problema di sicurezza. Si maniente l’anonimato ma è necessario segnalare il cantiere.