Albenga. A partire dalle 17 circa, centinaia di persone (alla fine saranno oltre 5mila) hanno iniziato a riunirsi in piazza Petrarca, ad Albenga, di fronte alla croce bianca, punto di ritrovo dal quale è partita la grande marcia per l’ospedale di Albenga, che ha l’obiettivo di chiedere la riapertura del pronto soccorso.
“Senza pronto soccorso si muore” è infatti lo slogan scelto dagli organizzatori, ovvero le associazioni del territorio, per sponsorizzare l’evento attraverso volantini, manifesti e striscioni ad hoc che, negli ultimi giorni, hanno letteralmente tappezzato la città delle torri.
Questa mattina, un’auto con megafono e stemma del Comune ha girato le principali vie e piazze, invitando i cittadini a prendere parte “ad una battaglia per la difesa della salute di tutti”. Sul Ponte Rosso, uno dei simboli della città, sono stati affissi due enormi striscioni (uno lato Albenga ed uno lato Vadino), mentre altri sono già stati esposti anche all’esterno dell’ospedale Santa Maria di Misericordia, tappa finale del corteo.
Inoltre, numerosi negozi e attività di Albenga, ma anche dei comuni limitrofi, hanno scelto di abbassare le serrande in segno di protesta, aderendo alla manifestazione.
Una mobilitazione imponente, come ci si aspettava, da parte dei cittadini che hanno ravvivato sempre più la piazza della croce bianca, riempita anche da stendardi e gonfaloni delle associazioni. Circa un migliaio di persone si sono unite e per prendere parte al corteo.
Tra i presenti, oltre a numerosissime associazioni, i sindaci del comprensorio di Albenga, tra cui anche quelli di Alto, Caprauna (comuni più distanti dal Santa Corona), il sindaco di Cairo Lambertini, il sindaco di Alassio Melgrati e il vescovo della diocesi di Albenga-Imperia Guglielmo Borghetti: “La mia presenza qui è la dimostrazione che questa non è una manifestazione di partito, ma del popolo fatta per il popolo”.
IL PERCORSO
Il serpentone della manifestazione è partito da Piazza Petrarca (Croce Bianca) intorno alle 18.15 – al seguito un coro che ha intonato “Senza pronto soccorso si muore” e alcune parole di dissenso nei confronti del presidente ligure Toti -, per poi snodarsi in Via Genova, Via Fratelli Viziano, Via Leonardo Da Vinci e Viale Martiri della Foce. Infine, tappa conclusiva proprio di fronte all’ospedale Santa Maria di Misericordia.
LE REGOLE
Per aderire alla manifestazione è stato previsto un bus navetta per effettuare il percorso (andata e ritorno) da Piazza del Popolo all’ Ospedale Santa Maria di Misericordia al fine di consentire anche alle persone anziane o con difficoltà di partecipare.
Non sono stati ammessi simboli partitici e politici. Ammessi invece vessilli delle associazioni o labari delle associazioni combattentistiche e d’arma; la partecipazione in divisa (sportiva, di appartenenza ad associazioni ecc) è stata gradita; non sono state ammesse espressioni offensive e volgari; obbligatorio l’utilizzo della mascherina.
GLI INTERVENTI SUL PALCO
Gino Rapa, tra gli organizzatori: “Pretendiamo impegno concreto dei politici”
Ad aprire la manifestazione è stato Gino Rapa, portavoce dei Fieui di Caruggi e tra gli organizzatori, che ha espresso: “Sinistra e destra devono chiedere scusa ad Albenga per aver assecondato prima Burlando, poi Toti e Viale, che hanno lasciato ad Albenga un ospedale che è una scatola vuota. Questa manifestazione è per i nostri avi, per noi e per le generazioni future”.
“I sindaci qui non rappresentano il proprio partito ma le proprie comunità – ha proseguito Rapa -. Mando un pensiero a un sindaco che è mancato 4 anni fa, Rosy Guernieri, che era qui in questa piazza per una manifestazione analoga. Quattro anni dopo siamo di nuovo qui a parlare della stessa cosa, è assurdo: da domani pretendiamo la voce e l’impegno dei politici, ma concreto e non attraverso comunicati o post sui social”.
“Inutile che ci dicano che a 12 km c’è un pronto soccorso (a Pietra), soprattutto se a dirlo non è una persona esperta di sanità, ma di pansotti e ravioli (riferimento al presidente di Regione Toti, ndr). Inutile mettere il post con le mimose per le donne (nuovo riferimento a Toti, ndr) quando per partorire sono costrette ad andare a Savona oppure vengono lasciate per ore in attesa al pronto soccorso di Santa Corona. Senza pronto soccorso si muore e siamo qui a ribadirlo” ha concluso.
Sindaco Tomatis: “Morire per strada è un’ingiustizia”
Secondo a intervenire il sindaco Tomatis, apparso visibilmente commosso dalla massiccia presenza di cittadini e associazioni, che ha commentato: “Noi non siamo contro nessuno ma non possiamo ignorare che oggi il pronto soccorso di Santa Corona non è in grado di far fronte a questo enorme carico di lavoro. Pazienti che attendono visite per ore, assurdo. L’ospedale di Albenga è fondamentale in un territorio dove d’estate gli abitanti salgono ad oltre 300 milioni : tra 3 mesi sarà tempesta perfetta e Albenga sarà senza nessun presidio di emergenza”.
“La legge è fatta fagli uomini per gli uomini, ma morire per strada per raggiungere Santa Corona o dover partorire in autostrada è un’ingiustizia. Se la legge è sbagliata, la politica ha il dovere di cambiarla. Un politico ha il dovere di ascoltare le voci del territorio e di tutelare il diritto alla salute di tutti noi” ha concluso Tomatis.
Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca di Albenga: “Autostrada con cantieri e senza corsia d’emergenza”
“Non ci interessano i partiti politici, ma il bene comune e siamo qui per garantire la salute di tutti“, ha dichiarato Dino Ardoino, presidente della Croce Bianca di Albenga. “Da qui a Pietra ci saranno anche 12km, ma questo dato viene strumentalizzato perchè chiunque si trovi a percorrerli soprattutto d’estate, in autostrada con i cantieri e senza corsia d’emergenza, non lo farebbe mai. I 12km in Liguria non sono 12km in altre regioni. Chi come noi vive queste situazioni quotidianamente non può non impegnarsi con tutte le forze per difendere chi sta male”.
“La croce bianca è nata per la gente e vive tutt’oggi per la gente. Tutti i giorni portiamo persone a Savona e Pietra: ben venga potenziare l’ospedale di Albenga, ma non a discapito di pronto soccorso e servizi di emergenza. Questo non è accettabile. Non si può nemmeno pensare di non avere un pronto soccorso sul nostro territorio – ha proseguito sul palco -. Questa è la battaglia di tutti, anche di quelli di Pietra e Finale che devono aspettare con noi 5-6 ore al Santa Corona per essere visitati e per gli operatori costretti a lavorare in condizioni insostenibili. Qui siamo tanti, senza bandiere, senza simboli, con la nostra gente, per la nostra gente. Non si puó risparmiare sulla sanità e sulla salute. Le decisioni non possono piovere dall’alto senza tener conto della voce del territorio. E ora avanti tutti insieme fino a quando sarà necessario”.
Il commento del partito Democratico di Albenga
Migliaia persone si sono radunate ed hanno marciato per denunciare il depauperamento dei servizi sanitari di un intero comprensorio e la necessità di avere un pronto soccorso ad Albenga. E’ stato un grande esempio di partecipazione civile che ogni buon politico dovrebbe ascoltare e prendere in considerazione. Quanto avvenuto non può essere sminuito, minimizzato o derubricato ad un gruppo di persone egoiste o campaniliste. Chi dice ciò non ha idea dello stato dei servizi sul nostro territorio, anzi non conosce affatto il nostro territorio e le sue grandi difficoltà di spostamento, che in caso di emergenza significano vita o morte.
Il consigliere comunale Eraldo Cinagherotti
“Un segnale, forte, chiaro, che Albenga ha dato alla Regione: Vogliamo il pronto soccorso, i cittadini del ponente non ci stanno al bla bla di chi guida la sanità ligure. I partecipanti alla manifestazione potevano essere di più? Sì, certamente, ma potevano essere di meno. Erano abbastanza per contare, per fare sentire la propria voce, nonostante la ‘censura’, bruttissima, messa in campo dai comunicatori del presidente Toti che, per quel che mi riguarda, continua ad essere mal consigliato. E’ vero, Albenga e Pietra Ligure distano una dozzina di chilometri, ma da Stellanello a Pietra Ligure i chilometri sono molti di più, ed è così per tutto l’entroterra. Il presidente Toti forse non lo sa, ma a differenza di altre regioni italiane le ambulanze, in Liguria, sono gestite tutte da volontari, e il tasso di invecchiamento in Liguria è tra i più alti e veloci d’Europa, non d’Italia! Giovanni, il pronto soccorso ad Albenga non è campanilismo, è una necessità. Ascolta la piazza, ascolta chi ti ha supportato nella campagna elettorale, non lasciare che la sinistra, prima firmataria del depotenziamento dell’ospedale di Albenga con il presidente Burlando, diventi l’alfiere della difesa del pronto soccorso!”.
Il consigliere comunale Jan Casella
“Per quanto tempo un uomo può girare la sua testa, fingendo di non vedere? Caro presidente Toti, ad Albenga una giornata ventosa. E anche abbastanza fredda, per essere a marzo. Eppure più di 5 mila persone sono scese in piazza e hanno percorso quasi due chilometri a piedi per abbracciare, simbolicamente, il nuovo ospedale Santa Maria di Misericordia. Inaugurato a ottobre del 2008, meno di 14 anni fa, e mai entrato pienamente in funzione. È vero: nel corteo tanti sindaci e amministratori locali, di ogni schieramento politico. Ma soprattutto mamme, bambini, lavoratori, pensionati, gente comune che spesso devono la propria vita, o quella dei propri cari, a un buon funzionamento della sanità pubblica. Ad Albenga, abbiamo visto l’altruismo di molti, contrapposto all’egoismo di pochi che pensano di costruire la propria fortuna personale sulla pelle dei cittadini. È evidente a tutti: in provincia di Savona, il sistema sanitario è sottostimato rispetto alle esigenze della popolazione. Di sovrastimato c’è solo il peso politico di chi prende decisioni sciagurate, come la chiusura del Punto Nascite di Pietra Ligure, la cancellazione del pronto soccorso di Albenga, l’umiliazione del San Giuseppe di Cairo Montenotte”.
LE ALTRE VOCI
“E’ un territorio intero a chiedere in maniera civile un’esigenza, quella di avere un pronto soccorso utile per salvare la vita dei nostri cittadini – ha evidenziato Massimo Niero, sindaco di Cisano sul Neva, nel corteo -. Toti deve dare delle risposte, non deve continuare a essere evasivo. E’ sette anni che governa la Regione, deve prendersi le sue responsabilità e dare risposte certe. Spero che questa manifestazione, che racchiude tutto il territorio, faccia comprendere al governatore che è necessaria una svolta”.
Presente nel corteo anche il consigliere di minoranza Eraldo Ciangherotti che ha espresso: “Chiediamo almeno la riapertura del punto di primo intervento 24ore su 24, che è fondamentale per il territorio visto che la normativa non può vedere la presenza di due pronto soccorso a distanza di 12 km. Dopo 10 anni dalla precedente manifestazione, quella di oggi rappresenta la stessa vicinanza delle persone all’ospedale di Albenga. La riapertura del punto di primo intervento sarebbe la vittoria di tutti”.
Anche i ragazzi delle scuole hanno preso parte al corteo: “Siamo i cittadini del presente e del futuro, non potevamo non essere qui per la salute di tutti – hanno affermato alcuni studenti del liceo Giordano Bruno di Albenga -. Siamo una voce importante per il territorio: il pronto soccorso della città deve funzionare al massimo delle sue possibilità”.
L’ex sindaco di Albenga Giorgio Cangiano ritiene che questa manifestazione possa far sorgere dei dubbi nelle scelte prese dal governatore Toti che è stato chiaro: ‘Ad Albenga non si può aprire un pronto soccorso’. “La speranza è quella di far capire alla Regione, con questa grande partecipazione, che le scelte del territorio vadano condivise – ha commentato Cangiano -. Sia questo l’inizio di un atteggiamento diverso: il pronto soccorso è necessario per il territorio, basta accettare certe scelte, occorre farsi sentire. Stiamo parlando di salute”.
“Il tema è tutto politico, non tecnico: il problema è la mancanza di visione su un intero territorio”. E’ quanto ha commentato in una nota il consigliere regionale del partito democratico Roberto Arboscello. “La sanità in Liguria e in provincia di Savona è allo sfascio, sia negli ospedali che sul territorio: non si progetta, non si programma e si chiude, non solo ad Albenga ma anche a Pietra Ligure, a Cairo, a Savona – ha aggiunto -. Per questa ragione la manifestazione di Albenga merita di essere sostenuta”.
“I cittadini del ponente savonese, i sindaci e le organizzazioni sindacali mandano un messaggio forte e chiaro a Giovanni Toti: così il modello socio sanitario non va bene, bisogna cambiare. Ora si attende la stessa reazione e partecipazione, a partire dai sindaci, del distretto valbormidese”, ha affermato il segretario provinciale della Cgil Andrea Pasa.
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