Liguria. “Troviamo incredibile che il commissario governativo per la realizzazione del raddoppio ferroviario di ponente non abbia mai ascoltato gli operatori agricoli del territorio, non abbia mai partecipato ad un dibattito pubblico e non abbia mai fatto sapere se esiste un calcolo dei costi indipendente dell’opera. Per tutti questi motivi chiediamo che Macello si dimetta e che i territori tornino ad essere ascoltati. Partendo dagli operatori del settore agricolo e florovivaistico della piana di Albenga che con l’attuale progetto infrastrutturale vedrebbero sparire più del 10% della superficie coltivabile; un danno che coinvolgerebbe 100 imprese, facendone chiudere da subito 50 e lasciando a casa centinaia di lavoratori”. Questo l’attacco di Ferruccio Sansa, capogruppo dell’omonima Lista in Regione, al termine dell’incontro di questo pomeriggio in Terza Commissione sull’opera infrastrutturale del ponente ligure. Incontro che ha visti coinvolti i sindaci del territorio, le associazioni di categoria Cia, Confagricoltura e Coldiretti. Assente dell’ultima ora, invece, proprio il commissario per l’opera Vincenzo Macello.
” Le associazioni di categoria hanno fatto emergere la mancanza di dialogo tra loro e la struttura commissariale che sta seguendo l’opera – spiega Sansa -. Ad oggi sono ancora senza risposte le domande di agricoltori e floricoltori che, a fronte dei danni che andrebbero a subire con il raddoppio, vorrebbero almeno sapere l’impatto e la durata dei cantieri, i ristori e le misure accessorie previste per le loro attività. Parliamo di un territorio, l’albenganese, che ha il primato mondiale di produzione di piante aromatiche (100 milioni di vasi l’anno)”.
ASCOLTA “LA TELEFONATA” CON L’ASSESSORE REGIONALE BERRINO
“Oggi sappiamo che il progetto prevede la perdita del 10% della superficie totale della piana, ma in realtà l’area interessata sarà molto più vasta perché nel 10% non sono contate le aree che saranno adibite ai cantieri e alle opere accessorie all’infrastruttura – osserva il consigliere regionale -. Senza contare che andremmo a perdere preziosa superficie coltivabile in un momento storico in cui gli scenari di guerra in Ucraina stanno spingendo gli Stati come l’Italia a rivedere le proprie politiche per incrementare la produzione agricola, riducendo le importazioni”.
” Dal nostro punto di vista – aggiunge la consigliera della Lista Sansa Selena Candia – non capiamo perché la discussione sull’opera non prenda in considerazione progetti alternativi. Ricordiamo che il raddoppio ferroviario di cui stiamo parlando oggi è un progetto di 30 anni fa che prevede uno spostamento della ferrovia che nel punto più critico di tutto il tracciato porterà l’allontanamento della stazione di Albenga di 5 km dal centro abitato, in mezzo alla piana”. “La tratta tra Albenga e Loano ha già un doppio binario e parliamo di circa il 50% dell’opera totale tra Finale Ligure e Andora – aggiungono Sansa e Candia – vorremmo quindi capire perché non si interviene solo dove manca il doppio binario, risparmiando tempo e soldi”.
Nel corso della commissione odierna, Coldiretti Savona, con la presenza del presidente Marcello Grenna, ha ribadito la sua ferma contrarietà al progetto di raddoppio e spostamento della linea ferroviaria di Albenga.
“Un’opera che – si legge in una nota -, come già abbiamo più volte denunciato, porterebbe alla sottrazione di circa il 10% dei terreni coltivati a quello che è uno dei polmoni agricoli più importanti della Liguria, con circa 50 aziende che sarebbero costrette a chiudere lasciando a casa centinaia di lavoratori. Un intervento inaccettabile anche a fronte dei nuovi scenari che sta vivendo l’Europa con il conflitto russo-ucraino, in conseguenza del quale si sta verificando la necessità di reimpiegare nuovi terreni per incrementare la produzione agricola e diventare più autosufficienti riducendo le importazioni”.
Il progetto prevede lo spostamento della ferrovia dalla linea costiera all’entroterra, a una distanza di 5km rispetto all’attuale posizione, e il nuovo tratto ferroviario lungo 32km porterebbe anche allo scavo di nuove gallerie (per un totale di 25km, con il problema di collocamento del materiale di risulta), con evidente aumento del rischio idrogeologico per il territorio. Inoltre, bisogna considerare non solo lo spazio che sarà occupato dalla nuova linea, ma anche tutto il terreno che verrà sottratto durante le fasi di realizzazione per i cantieri, il deposito del materiale da costruzione, e le vie di transito che dovranno essere costruite per i camion.
“Oggi abbiamo avuto l’occasione di ribadire la nostra contrarietà a questo progetto, –spiegano Marcello Grenna Presidente Coldiretti Savona e Antonio Ciotta Direttore Provinciale– un’opera che porterebbe alla distruzione dell’operato di famiglie che da generazioni portano avanti tradizioni e cultura, traendo sostentamento dalla terra e generando indotto per il territorio savonese. Inoltre, proprio per il momento che stiamo attraversando, è inaccettabile che vengano sottratti altri preziosi terreni all’agricoltura, per un intervento che, peraltro, porterebbe solo svantaggi anche per cittadini, studenti e pendolari che ogni giorno utilizzano il servizio e che si troverebbero in una stazione lontana dal centro urbano, costretti poi a percorrere ulteriori chilometri a piedi o con altri mezzi. Gravi ripercussioni ci sarebbero, infine, sul settore turistico con un’evidente scomodità per i visitatori intenzionati a raggiungere la città di Albenga. Non ci opponiamo al raddoppio della linea ferroviaria ma sicuramente non è accettabile la soluzione dello spostamento nell’area adesso prevista”.
“La commissione III, da me richiesta e convocata insieme al presidente Piana, ha raggiunto l’obiettivo di evidenziare le preoccupazioni espresse da associazioni di categoria Cia, Confagricoltura e Coldiretti, per arrivare a soluzioni condivise a beneficio di chi lavora nelle zone interessate dal raddoppio ferroviario del Ponente, a partire dalla ricerca di adeguate soluzioni alternative e l’erogazione di indennizzi corrispondenti”, ha commentato il consigliere regionale Roberto Arboscello.
“Sindaci e amministratori locali auditi hanno inoltre ribadito l’importanza di un’opera che ha già un progetto esecutivo finanziato e inserito nel Documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili. In attesa di ascoltare presto anche il Commissario del Governo, Vincenzo Macello, è stato sottolineato che il raddoppio della linea ferroviaria Finale – Andora rappresenta un’infrastruttura importante, che permette di superare un ritardo storico del territorio nella mobilità ferroviaria di passeggeri e merci. Una necessità decennale, non più derogabile per lo sviluppo socio-economico del Ponente ligure”, ha concluso.
La presidente della commissione trasporti alla Camera Raffaella Paita: “Quando ho letto le parole di Ferruccio Sansa sul Raddoppio ferroviario di ponente non volevo credere ai miei occhi: veramente c’é ancora chi si oppone a una infrastruttura che il Ponente aspetta da anni? Forse a chi si ostina con i ‘no’ non è chiaro ma dalla realizzazione del raddoppio trarranno beneficio i pendolari, gli studenti, le persone che devono spostarsi per motivi medici. Oppure dobbiamo pensare che tutto questo a certa demagogia non interessi?”.
“È davvero venuto il momento di smetterla con i No demagogici a prescindere. Il Paese ha assoluto bisogno di avanti e i signori del No si assumono una grave responsabilità a fermarne lo sviluppo. Noi non potremo mai essere alleati di chi non dimostra di non preoccuparti per una delle principali criticità della Liguria come l’isolamento infrastrutturale. E il Pd non ha niente da dire rispetto a questa assurdità?”
leggi anche

Raddoppio ferroviario: continuano gli incontri del Comune di Albenga con le associazioni di categoria

Spostamento ferrovia a monte, Assoutenti: “Raddoppio della linea necessario ma così progetto costosissimo e impattante”
